Casa «Ruža Petrović», trasloco in autunno

Completato il restauro dell’edificio si è in attesa della fornitura degli arredi

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Casa «Ruža Petrović», trasloco in autunno
La Casa “Ruža Petrović” rimessa completamento a nuovo. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Sarà tutta un’estate da trascorrere sempre dentro… all’“Otava Division”, ossia da ospiti dell’ex edificio della Psichiatria, per quei 27 ragazzi e giovani della Casa d’accoglienza “Ruža Petrović”, che sicuramente attendono con impazienza il ritorno in sede, nel tranquillo rione di San Policarpo, al civico 17 di via Pino Budicin. La grande opera di ristrutturazione della storica villa risalente alla fine del XIX secolo, è stata sì condotta a termine e il trasferimento sarebbe dovuto avvenire nel mese di maggio, ma poi si era voluto attendere la fine dell’anno scolastico per rendere più semplici le operazioni di trasloco, mentre ora, a causa di irrisolti imprevisti tecnico-logistici, si rimanda tutto al prossimo autunno. A fornire l’informazione in proposito è la stessa direttrice dell’istituzione educativo-assistenziale, Davorka Belošević: “Per adesso posso asserire soltanto che il trasferimento non è in vista e che non sappiamo ancora esattamente quando diverrà fattibile. Un tanto, perché è sempre in corso il procedimento di fornitura delle attrezzature e del mobilio in funzione degli ambienti e si è pure in attesa dell’approvazione del competente Ministero, necessaria per poter assumere nuovo personale di professione. L’idea era quella di risolvere tutto nel corso dei mesi estivi, però, visto come si sono messe le cose, il piano di smistamento generale si prolungherà verso settembre o ottobre”.

Metamorfosi avviata quattro anni fa
Ultimi intralci a parte, se non altro, regna la consapevolezza che la Casa “Ruža Petrović” sia stata trasformata in una “casa vera” e decente per dei ragazzi e giovani, oltremodo sfortunati, abbandonati o trascurati dalle rispettive famiglie oppure orfani. La missione di metamorfosi era stata avviata ancora nel 2019, con l’attivazione di un investimento ministeriale ed europeo a fondo perduto pari a 1,7 milioni di euro (allora equivalenti a 13.190.866 di kune), per poi complicarsi a causa della lievitazione dei costi del materiale edile. Durante la scorsa primavera sono stati portati a termine gli ultimi interventi nelle rinnovate strutture d’accoglienza provvedendo a trovare rimedi ai differenti difetti tecnici riscontrati negli ambienti interni. La costosa progettazione, però non ha contemplato soltanto la ristrutturazione della villa-ostello-orfanotrofio, diventata tale ancora dal 1954 a questa parte, ma anche il rinnovo e l’arredo di alloggi e spazi d’abitazione esterna all’istituto, tali da conferire margini d’autonomia, formazione e crescita più indipendente agli adolescenti in età più matura. Un tanto in linea con le nuove tendenze di deistituzionalizzazione e di aiuto ai bimbi “dimenticati” che diventano grandi e in procinto di uscita dagli ambienti che forniscono servizi assistenziali e residenziali 24 ore su 24.

La deistituzionalizzazione
Il piano studiato dall’istituzione “Ruža Petrović” è quello di sistemare tre ragazze e altrettanti ragazzi in due alloggi di via Nobile, nonché ulteriori sei giovani in appartamenti di via Tesla e Laginja, dove verranno regolarmente assistiti dagli educatori professionisti. Un alloggio aggiuntivo, quindi, è prenotato per una giovane madre con bimbo e in stato di gravidanza. In definitiva, come del resto annunciato, la storica Casa, tornerà a essere una dimora permanente o meglio una residenza fino all’età adulta per non più di una quindicina di assistiti. Proporrà, quindi, soggiorno diurno per altre 11 persone, mentre all’ultimo piano dell’edificio si trasferirà il Centro famiglia attualmente operante in centrocittà (via Sergia). La Casa Ruža Petrović, tra l’altro imbocca pure la strada di nuovi progressi con l’organizzazione di un soggiorno assistenziale dislocato a Villa di Rovigno, che sarà in grado di ospitare fino a 12 bimbi. Tanto d’espansione delle attività implicherà per l’appunto l’assunzione di nuovi quadri professionali di vario profilo: assistenti sociali, pedagogisti, cinesiologi, psicologi ed esperti in trattamenti riabilitativi.

La sede temporanea
In attesa delle operazioni di trasloco nei nuovi indirizzi messi a disposizione di questa categoria di ragazzi/giovani, intanto, non è facile abitare nella fatiscente ex Psichiatria, che oltre a fare da dormitorio per 27 ospiti, è anche luogo di raduno diurno per altri 11 assistiti. Pazienza, anche perché per loro si accende la speranza di poter trascorrere giorni migliori e più sereni.

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