Università istriana di scienze applicate. L’ex Chirurgia aprirà le porte agli studenti

«La totale ristrutturazione dovrebbe decollare nella prossima primavera mentre i nuovi ambienti dovrebbero essere agibili per l’anno accademico 2025/26», ha dichiarato il rettore dell’istituzione Daglas Koraca

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Università istriana di scienze applicate. L’ex Chirurgia aprirà le porte agli studenti
L’edificio dell’ex Chirurgia dell’Ospedale di Pola che in futuro ospiterà gli studenti dell’Università istriana di scienze applicate. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Gli abiti di cui e rivestita l’Università istriana di scienze applicate (Istarsko Veleučilište) di Pola sono ormai diventati troppo stretti. È un bell’indirizzo e oltremodo rappresentativi sono gli ambienti in Riva 6 un secolo fa frequentati dagli avventori del Caffè Miramare, che quest’istituzione di studi superiori ha rimesso completamente in sesto per adibirla alla formazione di nuovi quadri professionali. Degli splendidi recuperi, iniziati decenni fa, sono diventati degli esempi di come si fa a valorizzare un patrimonio architettonico austro-ungarico altrimenti in deperimento e spesso assai poco agibile per gli odierni inquilini di altre sfortunate palazzine. Tutto bello e splendido, ma ormai angusto al punto da dover pensare a una vita universitaria dislocata in altre direzioni e a nuovi indirizzi. Ed ecco che il futuro di quest’istituzione sta per acquistare una dimensione aggiuntiva e scrivere anche il futuro di un ulteriore storico angolo cittadino. Si entra nell’area del vecchio Santorio Santorio, dove le strutture ospedaliere di Pola hanno ceduto il posto allo splendido nuovo Campus studentesco e lasciato dietro a sé ancora angoli bui e fatiscenti, memori di un’attività medico-sanitaria ormai cessata da decenni. Come ad esempio la vecchia Neurologia, il Reparto interni, la Pneumologia e altro di desueto, semi diroccato, sbarrato a metà, a rischio di incursioni notturne e anche di incendi a pochi passi dalla sede ufficiale del rettorato della “Juraj Dobrila”.

Il progetto esecutivo
Nell’elenco delle strutture pericolanti e disastrate ecco che figura pure l’ex Chirurgia, il defunto reparto molto temuto da chi fu costretto a essere operato e dalle vittime delle fratture dei tempi che furono. Ora è destinato a risorgere a nuova vita in funzioni molto più piacevoli e gradite. L’Ospedale di Pola ha regalato l’edificio all’Università istriana in funzione dei propri progetti, programmi e corsi formativi. Lo ha fatto nel 2021 e ora la comunità degli studi superiori è in piena fase di preparativi per recuperare a dovere tanto di spaziose strutture. Il rettore dell’Università, Daglas Koraca, ci conferma che i piani ambiziosi, l’apertura di nuovi programmi di studio, l’evidente crescita degli iscritti e il fatto che buona parte degli ambienti attualmente in usufrutto sono in realtà di proprietà dell’Uljanik Standard, diventano i motivi per cui si deve puntare sul trasloco in un altro rione della Città, quello già eletto a mondo accademico dall’Ateneo “Juraj Dobrila”. “In questo momento – rivela il preside – è in piena fase di stesura il progetto esecutivo per il recupero delle strutture dell’ex reparto chirurgico. Il lavoro, appena affidato dopo un concorso pubblico alla ditta Expert di Našice, dovrà essere completato entro tre mesi, dopo di che ci rivolgeremo al Ministero dello Sviluppo regionale e dei Fondi europei per l’ottenimento dei finanziamenti necessari a un’opera di totale ristrutturazione, che dovrebbe vedere il proprio decollo la prossima primavera e rendere i nuovi ambienti agibili per l’anno accademico 2025/26. Queste almeno le previsioni e credo che siano realistiche”.

In attesa dei contributi UE
Concretamente parlando, l’istituzione di studi superiori è in aspettativa per l’ottenimento dei contributi UE a titolo di rinnovo energetico dell’edificio dell’ex Chirurgia comprendente il rifacimento della facciata, della struttura del tetto, delle porte e finestre e la realizzazione del sistema d’isolamento. Quanto agli ambienti interni il piano è quello di rifare tutto a nuovo con assegni derivanti dai Fondi per una transizione giusta. Si valuta che l’impresa del recupero della vecchia Chirurgia potrebbe implicare uno sforzo finanziario valutabile sui 6 milioni di euro in totale. Tre sono i livelli o piani con 4.800 metri di spazio sfruttabile da mettere a posto, con l’intenzione di creare 12 aule studio, una sala multimediale destinata alle occasioni solenni, ambienti ausiliari in funzione dei docenti e degli studenti, mentre si pensa alla creazione di maggiori spazi da laboratorio al fine di potenziare il tirocinio e la formazione pratica, sostituendosi sempre di più a quella teorica. Va sottolineato che l’Università intrattiene collaborazione con diverse imprese (Pliva, Cimos, HS Produkt, Dok-inga. Knauf, Tehnomont, Cimos ecc.), fa capo al Centro Metris e alla sua attività di ricerca scientifica e quel che più conta sta allargando i propri programmi di studio.

I programmi di studio
“Quest’anno abbiamo registrato un boom di iscrizioni – sottolinea Daglas Koraca – e già con il termine d’iscrizione estivo abbiamo accolto il 20 p.c. di matricole in più di quante registrate l’anno passato dopo tutte le tornate di notifica. Non voglio ancora rendere noti i numeri esatti, ma arriveranno presto dal momento che è tuttora in corso il termine di prenotazione autunnale. I programmi di studio disponibili sono quattro e stanno calamitando molto interesse. Parliamo del corso triennale in ingegneria meccatronica che rientra nel campo delle discipline STEAM e del Management creativo dei processi d’impresa, mentre le novità di quest’anno sono costituite dall’accensione del corso magistrale di Ingegneria meccatronica, percorso di studio a vocazione professionalizzante atto a soddisfare le nuove esigenze delle aziende e dell’industria, unico come tale in tutta la Croazia, nonché dall’apertura del corso di laurea triennale in Scienze e culture gastronomiche, che oggi si ritiene particolarmente importante.” Ascoltare le necessità del mercato del lavoro è dunque il primo imperativo che si affianca in parallelo al grande progetto di crescita logistica, pure in detto caso sulle ceneri del vecchio ospedale.

La sede dell’Università in Riva è ormai troppo stretta.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

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