«Capra giocosa». I giochi da tavolo non vanno mai fuori moda

L’associazione polese nata nel 2005 continua con gli incontri settimanali nel Centro sociale Rojc. Tra le regole, quella principale è di «non arrabbiarsi in caso di sconfitta»

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«Capra giocosa». I giochi da tavolo non vanno mai fuori moda

Un’associazione particolare, volta alla promozione delle miniature e dell’arte del modellismo, dei giochi da tavolo e del RPG (“rolplaynggames”), per stimolare una vita sana in special modo tra i giovani e infine studiare ed esplorare diversi temi riguardanti la letteratura, la cultura, le tecniche e la tecnologia legate alla fantascienza, ai miti e leggende e al sopranaturale. Stiamo parlando della “Capra giocosa (Zaigrana koza)”, fondata nel 2005 da cinque entusiasti del settore, come ci ha spiegato Robert Radolović vicepresidente dell’Associazione con il quale abbiamo parlato della stessa, che solitamente si trovavano in una cantina per cimentarsi nei giochi da tavolo.

Man mano, quattro anni dopo, la “Capra giocosa” ha ottenuto dalla Città un vano nel Centro sociale Rojc, al quinto piano che non è proprio facilmente accessibile. Però l’interesse per questi tipi di attività non è mai scemato, tanto che dal 2012 nella Comunità degli Italiani di Pola, grazie all’impegno dei soci Aldo Šuran e Šandor Slacki, nonché del bibliotecario Alessandro Lakoseljac, saltuariamente si organizzavano degli incontri ai quali prendevano parte, tra giocatori e interessati, nella Sala centrale e all’aperto, fino a 500 persone.

Uno dei giochi da tavolo

Un nuovo modo di pensare

”L’apice si è avuto nel 2015 nel corso della manifestazione ‘Star Wars Days’ – così Radolović –, condita dai ‘Cavalieri dell’Esagono’, associazione culturale giochi di ruolo e simulazione di Trieste. L’ultimo appuntamento al Circolo è saltato appena due giorni prima dell’introduzione del lockdown”, ha precisato il nostro interlocutore. Ma qual è l’importanza di questi giochi sociali’? “Innanzitutto stimolano un nuovo modo di pensare, nonché i processi cognitivi. Per di più i giochi possono servire come ‘arnesi’ per migliorare la parlata, il sapere in matematica, sviluppano i pensieri creativi e astratti. Allo stesso tempo contribuiscono all’aumento della concentrazione tra u bambini”.

I modellini esposti

No a Monopoly e Riziko

Ma da quando i giochi da tavolo sono diventati così popolari e praticati dalle persone? Al tempo si conosceva solamente il Monopoly? “Dagli inizi degli anni Novanta. In quanto a questo gioco, noi lo disprezziamo, considerato che la nostra intenzione è quella di incentivare la collaborazione e i buoni rapporti, mentre il Monopoly invece rappresenta il capitalismo allo stato puro. Non ci piace nemmeno il Riziko che porta all’aggressività, con tutte quelle forze armate che si trovano sul tavolo. Tanto per rimanere in tema, va di moda il gioco “Pandemic”, prodotto nel 2012 in Francia, nel quale si prevedevano quattro epidemie che avrebbero colpito il mondo: sono coinvolti dottori, esperti e specialisti in materia.”

Robert Radolović dinanzi alla scansia con i giochi da tavolo

I modellini non sono in vendita

L’Associazione dispone di circa 150 differenti tipi di giochi da tavolo. Ciascuno accomuna di solito attorno a un tavolo quattro giocatori. Nei giochi da tavolo esiste anche una legge non scritta, quelle del vietato arrabbiarsi in caso di sconfitta. Qualcosa di impensabile, ad esempio, nel gioco delle carte. Al momento la “Capra giocosa” conta 26 soci ai quali vanno aggiunti oltre 50 frequentatori fissi. Gli inconri si svolgono ogni venerdì nella sede del Centro sociale Rojc dalle 20 alle 24, e sono seguiti dai volontari e assistenti. In quanto alle miniature e ai modellini, questi sono prodotti dai soci ed esposti nel vano dell’Associazione, non vengono venduti bensì scambiati. Immancabile l’ultima domanda sui piani per il futuro. “Il nostro fine – così Robert Radolović – è quello di ottenere dei mezzi finanziari dell’Unione europea per svolgere l’anno prossimo un programma di team bilding e presentare i giochi da tavolo nelle scuole. Secondo me potrebbe essere un modo efficace per motivare gli alunni allo studio.

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