Calzature e indumenti, donateli soltanto se sono in buono stato

Il magazzino della Croce rossa in via Nobile è aperto ogni mercoledì dalle 12 alle 17

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Calzature e indumenti, donateli soltanto se sono in buono stato
La sistemazione degli abiti sulle grucce in attesa dei nuovi proprietari. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Con l’estate ormai dimenticata e l’inverno che sta per entrare nel suo vivo, è sempre in auge il momento di procedere con i tradizionali cambi di stagione dell’armadio, riponendo a mano a mano da parte gli indumenti più leggeri per fare spazio a quelli più pesanti. È un operazione che richiede la classica buona organizzazione, senso ecologico e pensiero pratico-razionale: svuotare gli scaffali significa scoprire gli abiti che non servono più perché inutili o vecchi oppure indumenti ancora in ottimo stato, ma semplicemente in eccesso. Ecco che in tal caso va fatto appello allo spirito della solidarietà.

Il punto di raccolta fisso
Dove, come e quando poter donare dei requisiti utili a chi ne sente la necessità? Pola è piena di appositi cassonetti raccoglitori per vestiario scarpe e borsette, che da quanto risaputo sono ad uso di un’azienda registrata quale gestore ambientale e ignote sono le vie (green o meno), che prende la mercanzia qui introdotta. Chi intende liberarsi del vestiario di troppo ha un’altra opzione per sentirsi più gratificato della propria generosità. Fa al caso suo il magazzino di via Nobile 2, aperto ogni mercoledì dalle ore 12 alle 17, quale punto di raccolta fisso organizzato dalla Croce rossa di Pola. È un’iniziativa permanente, che a differenza di altre private non si avvale di cassonetti, non si occupa di riciclaggio di frazioni tessili e riduzione di scarti, ma raccoglie generi necessari e di conforto che possono eccome aiutare le persone che vivono in condizioni d’indigenza, anche senza fissa dimora e in parte supportare pure il fabbisogno delle istituzioni socio-assistenziali.

Una squadra tutta al femminile
L’aiuto e la beneficenza qui si esprimono per mezzo del lavoro volontario, che ha i suoi nomi da citare: Mira, Sutka, Biserka e Vesna, ieri impegnate a smistare i pacchi appena donati, con lena, spirito di collaborazione e tanto buon umore, ma ci sono anche Marija e Ana, coadiuvate da Elena Rudela attivista dell’organizzazione umanitaria. Il viavai è presente, a conferma dell’utilità di un servizio assistenziale che va oltre agli interventi in zona cittadina e si estende a livello di altre Regioni, laddove il fabbisogno lo richiede e ogni qual volta si fa avanti una segnalazione o una richiesta di supporto. Qui le persone interessate sia al ritiro che alla donazione di abiti e calzature usati possono rivolgersi specificando il motivo del proprio arrivo. “In caso di richiesta d’assegnazione è indispensabile esibire un documento di raccomandazione rilasciato dal Servizio sociale cittadino, dal Centro di supporto che risponde al 521 o anche da altre associazioni o enti di tutela e assistenza sociale”, sottolinea Elena Rudela aggiungendo tanto di parole di lode nei confronti della squadra femminile, che si sta mettendo al servizio di tante necessità umane.

Servono taglie grandi
A Pola, fino a un anno fa, tutti i contribuiti in indumenti e calzature venivano convogliati in direzione di un magazzino in via Mažuranić, in spazi angusti e del tutto inadeguati, come fatto notare dalla direttrice della Croce rossa, Jasna Vekić. “Ora, dopo il trasferimento degli uffici dell’organizzazione in piazza della 1.ma brigata istriana, in Siana, negli ambienti dove ogni giovedì si espletano le campagne di donazione del sangue, i locali di via Nobile, nei pressi del vecchio ingresso dell’Ospedale sono stati messi in funzione della raccolta di abiti e calzature usati. In questo momento quello di cui si ha maggiormente bisogno sono soprattutto le tute e la scarpe da ginnastica, i pigiami e le pantofole”. Nel compiere la visita nella sede della raccolta si fa presente anche il desiderio di poter disporre di taglie grandi di calzature, ma anche maglie e giacche. Fatto significativo è quello per cui non risultano richiesti i tailleur, i completi eleganti giacca-pantalone o roba come camicette di seta e da lusso.

Controllo e smistamento
“L’appello che vogliamo estendere – così Jasna Vekić – è di non inviare roba in cattivo stato, lisa, consumata o lacera. Quello che non è più utile alla persona che dona non può essere utile nemmeno a quella che riceve. Noi non siamo un’azienda in grado di gestire vestiti o stoffe lesionate o di provare a dare una seconda vita tramite riuso o riciclo a tali materiali. I nostri volontari ricevono i pacchi e le borse contenenti abiti e accessori donati nel punto di raccolta, li aprono, controllano, smistano e ordinano sugli scaffali per assicurarsi che siano puliti, in condizioni accettabili e successivamente consegnano alle persone bisognose che a noi si rivolgono. La Croce rossa di Pola si avvale del contributo di persone laboriose e generose, tuttavia necessita anche dell’operato di ulteriori volontari che invitiamo a darci una mano, soprattutto quando vi sono periodi critici o di assenza per malattia da parte dei nostri collaboratori”. L’invito a “non oberare” la Croce Rossa di Pola con cose logore è dettato proprio dal fatto che in questi magazzini non esiste un impianto di trattamento rifiuti e che ci si ritrova troppo spesso ingombri di scarti e nelle condizioni di non riuscire a smaltirli.

Aiuti ai meno abbienti
“La colpa è di tutta quell’industria tessile e – asserisce la nostra interlocutrice – del caos generato mediante l’iper-produzione di materiali artificiali, pessimi e non recuperabili. Mancano a fare ordine gli uffici competenti del ministero della Tutela ambientale, i servizi comunali. Noi della Croce rossa vorremmo poter contribuire a delle soluzioni con le nostre idee, però non basterebbe. In realtà, in Istria, Regione non certo povera, non vi sono elevate necessità. Gli indumenti sia buoni sia smerciati su scala industriale a bassissimo costo, vengono oggi passati facilmente a chi necessita anche dagli amici o dai vicini di casa. Tuttavia si interviene, qui e altrove, in direzione di altre città e organizzazioni cittadine della Croce rossa”. È in tal maniera che si supportano anche le Case degli anziani, i rifugi per senzatetto, si collabora con altri enti di beneficenza e arriva ovunque dove c’è bisogno. Non è da ultima una considerevole donazione di piumini da letto e cuscini consegnati dall’Arena Hospitality Group, con cui sono state rifornite tutte le Case degli anziani dell’Istria, fino ad esaurire la richiesta e a inviare i contingenti rimasti, in altre direzioni come Čakovec e altrove. Sono requisiti smaltiti subito dopo due o tre stagioni turistiche, in perfetto stato, che, ci viene assicurato, ancora odorano di bucato.

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