Vendemmia in corso in tutto il Buiese

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Vendemmia in corso in tutto il Buiese

UMAGO | La vitivinicoltura sta cambiando, non solo per volere dei produttori, ma perché i cambiamenti climatici, con temperature che ormai da una ventina d’anni sono sopra la media, impongono una vendemmia anticipata. Una volta non era così, ma allora anche le tecniche della vinificazione erano un po’ diverse.
L’uva si presenta bene, sia come quantità che qualità, e la grandine ha arrecato finora soltanto danni minimi, senza pregiudicare la vendemmia, che dovrebbe essere ai livelli dell’anno scorso. Ci sono delle variazioni, da zona a zona, perché l’area del Buiese è vasta (400 chilometri quadrati) e ci imbattiamo in condizioni microclimatiche diverse. Lo stesso discorso vale per le precipitazioni. Se ad esempio piove a Punta di Crassiza, può non piovere a Salvore o Umago. Anche la grandine è grande nemica delle colture, ma per ora le cose stanno andando bene.
“Inizierò la vendemmia il prossimo fine settimana – ci ha detto Ezio Cinic di Crassiza –. L’uva è ormai pronta e le condizioni per avere un buon vino ci sono tutte. C’è stata un po’ di grandine, che ha colpito circa un quinto dei vigneti, ma comunque non dovrebbe andare male. Anzi, penso che in questa zona le cose andranno meglio rispetto al 2017. Raccoglierò sia la Malvasia che il Chardonnay. Sono le olive, però, a preoccuparmi un po’ – ha proseguito –, perché il Leccino cade dalla pianta. L’agronomo umaghese David Banko mi ha detto che si tratta di un fenomeno quasi normale con estati del genere. Le vendite invece procedono bene, i turisti arrivano anche in questa zona che è un po’ fuori mano, ma che sicuramente piace molto. Nel mondo della navigazione satellitare è facile trovarci, ma in passato non era così. Abbiamo dovuto combattere molto per farci conoscere e per mantenere viva l’agricoltura dell’Alto Buiese, riducendo così l’esodo verso altri lidi. Proprio per questa ragione la nostra Comunità degli Italiani aveva fortemente voluto e attuato la oramai la famosa rassegna dell’extravergine ‘Oleum Olivarum’ di Crassiza”.
Moreno Degrassi, invece, sta vendemmiando già da una decina di giorni.
“Sto raccogliendo il Pinot nero – ci ha rivelato –, il Moscato, il Sauvignon bianco e il Chardonnay per lo spumante. Siamo ai livelli dello scorso anno, con l’uva al top della qualità”.
L’azienda dei Degrassi è nata negli anni ‘80 con lo scopo di rifornire i ristoratori e gli albergatori della zona, ma poi negli anni ‘90 è andata via via ampliando il proprio impatto sul mercato.
La cantina cura sia l’impianto che la lavorazione dei vigneti nel massimo rispetto delle norme biologiche, ecologiche e tecnologiche, così da poter garantire la miglior qualità nel rispetto del territorio, preservando anche le caratteristiche di ogni varietà. Qui vengono prodotti diversi vini, come Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon Terre Rosse, Chardonnay, Chardonnay Barrique, Malvasia, Malvasia Riserva, Malvasia Rosè, Sauvignon Blanc, tanto per fare alcuni nomi.
Ma ci sono, sui 25 ettari di vigneti, anche il Merlot Contarini, il Cabernet Franc, tutti tra i 12 e i 12,5 gradi e di colore rosso rubino intenso, prodotti nelle colline buiesi tra Contarini e Brazzania.
Altro rosso è il Terre Bianche, di 12,5 gradi, che utilizza come vitigni 40% di Merlot, 30% di Cabernet Sauvignon e 30% di Cabernet Franc. “Questo vino dà un tocco di Mediterraneo alla produzione – ha aggiunto –. E poi il Moscato, grande uva e grande vino, che assieme alla Malvasia Bomarchese è il vino principe della nostra azienda“.
Produrre, però, non basta. La vendita è altrettanto importante, perché il grande turismo consuma di tutto, non soltanto prodotti di importazione. Il turista cerca spesso la qualità e nelle cantine istriane trova il meglio, dall’extravergine d’oliva al vino migliore. Per l’economia è un fattore importante, soprattutto oggi che parliamo apertamente di crisi del lavoro. Per i dati ufficiali, per capire meglio la vendemmia 2018, bisognerà però aspettare la fine di settembre. Per ora va bene così…

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