Settimo Festival della multiculturalità: la bellezza delle diversità in piazza

Dopo due anni di pausa forzata, l’evento ha visto esibirsi una dozzina di gruppi nazionali

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Settimo Festival della multiculturalità: la bellezza delle diversità in piazza

Il Festival della multiculturalità della Regione istriana, dopo due anni di pausa a causa della pandemia, alla sua settima edizione ha assunto carattere itinerante e, lasciata Pola, ha portato nella piazza principale di Rovigno la cultura, i costumi, la musica e i balli tradizionali di una dozzina di associazioni che raggruppano le varie comunità nazionali presenti nella penisola, in una moltitudine di colori e ritmi diversi, ma anche di profumi e sapori delle rispettive specialità gastronomiche. L’evento è a cura dell’assessorato regionale alla Comunità Nazionale Italiana e agli altri gruppi etnici e gode del sostegno del Ministero della Cultura e dei Media.

Dopo il saluto musicale di Franko Krajcar & Indivia etno-band, nel rivolgersi ai convenuti il sindaco Marko Paliaga, ha espresso soddisfazione per il fatto che Rovigno sia stata scelta per ospitare il Festival che celebra la multiculturalità, un valore che contraddistingue pure Rovigno, una realtà bilingue che coltiva ottimi rapporti con tutte le minoranze nazionali presenti sul territorio e con la Comunità Nazionale Italiana autoctona. “Purtroppo oggi siamo testimoni di una guerra in corso sul territorio europeo e di forti migrazioni, un segno evidente che la multiculturalità e la tolleranza non sono percepite dappertutto allo stesso modo. A Rovigno si è sempre vissuti all’insegna del rispetto delle differenze e della collaborazione con tutti e sono certo che anche oggi potrete percepire quest’aspetto dell’identità rovignese”, ha detto Paliaga.

Le giovani leve della Società dei montenegrini perolesi “Peroj 1657” in attesa di salire sul palco.
Foto: www.istra-istria.hr

A dare il benvenuto ai partecipanti e agli ospiti, tra i quali il deputato al Sabor Marin Lerotić e i vicepresidenti di otto Regioni della Croazia eletti dalle file delle comunità nazionali, pure lo zupano Boris Miletić. “Credo che l’Istria finora abbia dimostrato come si possa vivere insieme armoniosamente, nel rispetto delle diversità, che sono la nostra grande ricchezza – così Miletić –. Il cammino non è stato certamente facile: basti pensare alle battaglie combattute per il nostro Statuto; ci sono voluti 8 anni perché la Corte costituzionale riconosca il diritto dell’uso paritetico delle lingue croata e italiana nella nostra Regione. La Seconda guerra mondiale è finita da tempo e nessuno avrebbe mai immaginato che sul suolo europeo sarebbe scoppiata una nuova guerra. Sono convinto che l’unità, l’amicizia, la tolleranza siano valori universali. Per questo l’Istria ha promosso questo Festival, che purtroppo la pandemia ha impedito per due anni, ma voglio sperare sia acqua passata. Oggi le comunità nazionali residenti nella nostra Regione presenteranno la propria cultura, le tradizioni, le danze, le delizie gastronomiche, che dobbiamo tutelare tutti insieme, perché purtroppo abbiamo visto come il passo tra la pace e la guerra possa essere breve”.
In una piazza gremita di persone, tra le quali pure numerosi turisti, a salire per primi sul palco sono stati i membri dell’Associazione dei Rom dell’Istria, con a seguire la Società dei Montenegrini perolesi “Peroj 1657”, la Società culturale ungherese “Moricz Zsigmond”, la Comunità dei Serbi dell’Istria, il Club dei Serbi della Regione istriana, la Società culturale serba dell’Istria “Nikola Tesla”, il Forum culturale macedone, la Società culturale macedone “Sveti Kiril i Metodij”, la Società artistico-culturale “Bosna” della Regione istriana, la Comunità degli Albanesi e la Società culturale slovena “Istra”, che nel corso di due ore hanno offerto uno spaccato di culture e tradizioni diverse, guadagnandosi vasti consensi del pubblico.

Boris Miletić e Marko Paliaga con i membri della Società culturale ungherese “Moricz Zsigmond”.
Foto: www.istra-istria.hr

L’evento in piazza è stato preceduto dal ricevimento del presidente della Regione, Boris Miletić, della sua vice in quota CNI, Jessica Acquavita, del sindaco di Rovigno, Marko Paliaga e del suo vice, il connazionale David Modrušan, per i vicepresidenti delle Regioni della Croazia eletti dalle file delle minoranze nazionali, giunti in Istria per una riunione di coordinamento. Presenti pure il capogabinetto dello zupano, Ivan Glušac e la f.f. di assessore regionale alla CNI e agli altri gruppi etnici, Tea Batel.
Durante l’incontro è stato rilevato che l’Istria è la Regione più sviluppata della Croazia e che può servire da esempio a tutte le altre su come trasformare le proprie diversità in vantaggi. “In Istria l’energia viene incanalata nello sviluppo e nel benessere di tutti i cittadini, mentre nelle altre Regioni viene dispersa in discussioni sulla storia, che ognuno interpreta a modo suo”.

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