Rovigno. Un’ode al mare e alle sue genti

Lo scorso fine settimana è stato all’insegna della 17ª edizione della Regata di barche tradizionali con vela latina e al terzo. Diversi gli eventi di corollario che hanno reso indimenticabile il weekend che ha voluto coltivare la cultura marinara

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Rovigno. Un’ode al mare e alle sue genti
La regata nello specchio di mare antistante Rovigno. Foto: ROBERTA UGRIN

Ieri all’imbrunire, si è conclusa sul molo grande cittadino la 17ª edizione della Regata di barche tradizionali con vela latina e al terzo. Lo spettacolo delle imbarcazioni tradizionali in legno con le loro maestose vele spiegate al vento proveniente da nord-ovest, ha visto partecipi una trentina di equipaggi accorsi a questa significativa ode al mare e alle sue genti, svoltasi in due giornate consecutive rendendo la città di Sant’Eufemia un vero e proprio scenario autentico del Mediterraneo.

La Regata è stata organizzata in occasione del 20º anniversario dell’adozione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, dall’Ecomuseo “Batana” e dall’Associazione e dall’istituzione “Casa della batana”, in collaborazione con il Club di vela “Maestral”. Il programma si è svolto con il sostegno della Pro loco e con il patrocinio della Città di Rovigno. La manifestazione è stata dislocata in più punti del limpido mare di fronte a Rovigno, toccando le zone più suggestive della città, a partire dal molo piccolo al molo grande, nonché da Montravo alla Puntulina, fino all’isola di Figarola.

Un programma per tutte le età
“La Regata rovignese di barche tradizionali con vela al terzo o latina è una manifestazione che dal 2005 unisce le genti di mare dell’Alto Adriatico, mediante la quale si celebra in modo pittoresco la cultura marinara caratterizzata dalla batana, in grado di coinvolgere tutti gli abitanti e i visitatori della città, con un ricco e vario programma e attività sportivo-educative per tutte le età. Sabato mattina si sono svolti i laboratori dedicati ai più piccoli partecipanti, con l’obiettivo di tramandare loro il vasto bagaglio del patrimonio culturale locale, compresi gli usi, i costumi e le tradizioni oltre alle tecniche di costruzione delle batane, della pesca e in particolare il modo di dipingere le vele”, ha detto la direttrice dell’istituzione “Casa della batana” Nives Giuricin, visibilmente soddisfatta della riuscita della manifestazione.
Dopo l’arrivo dei partecipanti provenienti dall’Istria e dal Quarnero, dall’Italia e dalla Slovenia con le loro imbarcazioni storiche tipiche dell’Alto Adriatico nel porto di Rovigno, si è svolta una veleggiata della costa amichevole partita dal molo grande per arrivare fino all’isola di Figarola dove tutti i partecipanti hanno avuto modo di fare una sosta per il pranzo all’ombra della lussureggiante vegetazione insulare.

La «Marco Garbin» sul veliero
Il sabato sera, quando programma è continuato sul molo grande, location principale della manifestazione, è stato all’insegna dello stare insieme tra amici e conoscenti, condividendo piatti tipici della tradizione gastronomica locale, il tutto impreziosito dalle voci del coro misto della Società artistico-culturale “Marco Garbin” della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno, con un repertorio di canti della tradizione locale, i quali per l’occasione si sono esibiti cantando dal veliero “Tartana”, giunto da Pola in mattinata, rendendo l’atmosfera incantevole.
È seguita, poi, l’imperdibile novità dell’edizione della Regata di quest’anno, ovverosia una romantica sfilata notturna delle imbarcazioni a vele spiegate, che nonostante il poco vento sono riuscite a far trattenere il fiato a tutti gli spettatori che hanno ammirato la loro bellezza senza tempo dalla terraferma.
Domenica mattina, la Banda d’ottoni della Città di Rovigno ha dato il via, in modo solenne, allo start della parte agonistica della manifestazione, ossia la Regata vera e propria, che si è svolta nello specchio di mare antistante il nucleo storico cittadino diventando la cornice perfetta per tutti i regatanti che hanno dimostrato la propria abilità di veleggiare, sorvegliati dal Comitato di regata. Nel pomeriggio, dopo che i lupi di mare con le loro vele al terzo e latine spiegate al vento di maestrale sono rientrati in terraferma, sono seguite le premiazioni dei vincitori nelle varie categorie, come pure per dei giovani che hanno partecipato al laboratorio di pesca sportiva sabato mattina.

I vincitori
A classificarsi ai primi posti nelle varie categorie sono state le seguenti imbarcazioni con i rispettivi equipaggi: il guzzo del Quarnero “Kade si”, la batana piccola “Fiamita”, la batana grande “Regina”, la passera “Julijana”, il cutter “Carletto”, il veliero in legno dinghy “Twirre”, il topo “Bocolo”, la gaeta “RV 1724” e il leut “Stari Maček”. I giovani premiati per la gara di pesca sono stati il vincitore Adriano Zaharija, il secondo classificato Samuel Walker e Nino Žiković piazzatosi al terzo posto.
La manifestazione che celebra il mare e le sue genti si è conclusa con un pranzo d’assieme in allegria con la ripromessa di rivedersi l’anno prossimo.

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