Matterada. Rassegna delle sezioni atristiche

La Comunità degli Italiani ha proposto lo spettacolo di fine stagione nei pressi della Casa di cultura di Giurizzani dando prova della laboriosa attività svolta durante l’anno

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Matterada. Rassegna delle sezioni atristiche
Applausi per le canzoni inedite del coro misto. Foto: ERIKA BARNABA

Uno spettacolo di fine stagione, quello messo in scena dalla Comunità degli Italiani di Matterada, che ha ulteriormente dimostrato la laboriosa attività del sodalizio durante tutto l’arco dell’anno. Presentato dai giovani attivisti Elis Pincin ed Enea Grbac, a esibirsi a cielo aperto, accanto alla Casa di cultura di Giurizzani, è stato inizialmente il coro misto, il gruppo più longevo della CI. Oltre al repertorio classico, popolare e moderno, la Maestra Vesna Jugovac Pavlović ha introdotto nella scaletta anche canzoni in istroveneto scritte e musicate da lei stessa. Nel corso della serata sono stati proposte “Le done istriane” e “La serenada”, brani che narrano la vita e le vicende di una volta nel Buiese. Intonati pure “Ogni volta” di Paul Anka e il canto popolare italiano “La bionda e la mora” entrambi arrangiati dalla Maestra del coro.

I piccoli attivisti del gruppo d’inglese “English is fun”, guidato da Pamela Sirotić Lisjak, hanno cantato e recitato in inglese dimostrando le conoscenze acquisite al corso. In scena pure il gruppo di musica “I fioi de Matterada” diretto da Elisa Clai che, con Gemma Federici alla pianola, ha proposto “Can can”, “Inno alla gioia”, “London bridge” e “Merrily we roll along”. È stata poi la volta dei minicantanti, che diretti da Lučana Uljenik hanno intonato “Bisticci tra pennarelli”, “Il caffè della Peppina”, “L’acquilone” e “Il sogno di un piccolo cowboy”, brano con il quale hanno partecipato all’ultimo Festival “Voci nostre”. La filodrammatica, diretta da Vlado Rota, ha presentato “Un regalo enologico (tecnologico) par me nipote…”, commedia proposta a “Su e zo pel palco” nell’ambito dell’ultima edizione del Festival dell’istroveneto”. Dalla durata di 35 minuti, come atto unico di Marco Bortolin, ha portato sul palcoscenico Martina Trento Dagostini, Sandro Grbac e Franko Benolic.
Non sono mancate le poesie del gruppo letterario guidato da Martina Trento Dagostini e, come ospiti, “I cantadori” della Comunità degli Italiani di San Lorenzo Babici, che dal loro ricco repertorio di canti popolari antichi che si cantavano nel Sanlorenzino, hanno proposto “Voga e rivoga”, “Son barcarol”, “La strada del bosco” e “Senti l’martello”, il tutto accompagnati alla fisarmonica “Ploner”, strumento autoctono suonato dal dirigente, Antonio Nino Zacchigna.

Largo ai giovani
In conclusione, i presentatori hanno letto le poesie con le quali hanno vinto il primo premio e una menzione al concorso letterario indetto nell’ambito dell’ultimo Festival dell’istroveneto. A fare da contorno alla serata, la prima mostra del gruppo di ceramica guidato da Lisa Fattor, sul tema “Gli orologi”. Tra il pubblico la presidente della CI “Fulvio Tomizza”, nonché vicesindaco in quota CNI di Umago Floriana Bassanese Radin, che ha confermato come ci tenga a partecipare a questo spettacolo oramai tradizionale, che ogni anno mette in scena e presenta sempre più giovani e le numerose attività del sodalizio locale.
A prendere la parola pure la padrona di casa, la presidente della CI di Matterada, Katia Šterle, che, fiera di aver concluso con successo quest’impegnativa stagione, ricca di uscite e attività, ha ringraziato i soci e gli attivisti nonché i sostenitori finanziari, ossia la Città di Umago, la Regione FVG, il MAECI, l’UI e l’UPT, leggendo la lettera inviata da Emilio Fatovic, presidente dell’ente morale triestino, il quale non potendo presenziare alla serata per impegni istituzionali inderogabili, nelle sue parole ha sottolineato come lo spettacolo di fine anno rappresenti un momento di socializzazione, di fratellanza e d’amicizia, un momento in cui l’identità, la lingua e la cultura italiane si affermano con inclusività, in quanto le nuove generazioni, prima con curiosità poi con convinta partecipazione, sono protagoniste dell’attività.

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