Nell’ambito del programma 65º raduno della Famìa Ruvignisa, realizzato in sinergia con la locale Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, giovedì sera all’Estivo del sodalizio è stato proiettato il film documentario “Antonio Santin, Defensor Civitatis” preceduto da una presentazione da parte della prof.ssa Donatella Schürzel, presidente del Comitato di Roma e vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Per l’occasione, a fare gli onori di casa, è stata la presidente della CI Viviana Benussi, la quale ha voluto dare il benvenuto a tutti i rovignesi di nascita e d’origine che nelle prossime giornate soggiorneranno a Rovigno, ringraziando il presidente della “Famìa Ruvignisa” Gabriele Bosazzi per l’ottima collaborazione.
Tra il pubblico presenti pure il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, il presidente onorario dell’UI Giovanni Radossi, il vicesindaco in quota CNI David Modrušan, il presidente nazionale dell’ANVGD Renzo Codarin, il direttore del CRS rovignese Raul Marsetič, la consigliera della Famìa Ruvignisa, Eufemia Giuliana Budicin e il parroco di Rovigno Vilim Grbac.
Il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, ha lodato il costante impegno del sodalizio rovignese nel riallacciamento dei rapporti tra esuli e rimasti definendolo “d’avanguardia e d’esempio per le altre Comunità”.
Renzo Codarin ha voluto condividere con il pubblico alcune sue memorie legate al vescovo Santin, dopodichè la prof.ssa Donatella Schürzel ha spiegato il motivo per il quale è stato realizzato il docufilm sulla figura misericordiosa di Mons. Santin, vescovo di Trieste e Capodistria dal 1938 al 1975.
“L’ANVGD ha voluto ricordare una delle figure eccellenti rovignesi, attraverso numerose testimonianze sulla vita di mons. Santin, un esule tra gli esuli, che è stato un fondamentale punto di riferimento, una garanzia di comprensione dei loro problemi e delle loro difficoltà, una costante presenza in supporto dei più deboli. Con lo stessa passione si pose anche a difesa del popolo ebraico dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste, schierandosi apertamente contro lo stesso Mussolini”, ha detto Donatella Schürzel.
É stato poi il momento della proiezione del docufilm, della regia di Valeria Baldan e Giovanni Ziberna.
Sempre nell’ambito del raduno della Famìa Ruvignisa, ieri pomeriggio si è svolta la commemorazione dei defunti presso il Lapidario del cimitero cittadino Laste, a ricordo dei rovignesi ivi sepolti e di tutti quelli morti da esuli in Italia e nel mondo.
Il presidente della Famìa Ruvignisa Gabriele Bosazzi ha voluto ricordare tutti i rovignesi sepolti al cimitero rovignese. “Ritornare di anno in anno a Rovigno è un gesto simbolico significativo che ci riporta alle nostre origini e alle nostre tradizioni, guardando al futuro e ricordando la storia”, ha detto Bosazzi. Il vicepresidente del sodalizio rovignese Matteo Tromba ha espresso riconoscenza e rispetto nei confronti degli avi scomparsi, che hanno saputo mantenere ben saldo quel filo che unisce tutti i rovignesi sparsi nel mondo. Tullio Svettini, rovignese di nascita con residenza a Grado, ha recitato alcuni versi di un’elegia di Biagio Marin intitolata “Rimpianto”, rendendo un omaggio poetico a tutti gli italiani d’Istria. La comitiva si è poi fermata dinanzi al sepolcro di Vlado Benussi, dove, dopo aver osservato un minuto di raccoglimento ha voluto ricordare la figura del Maestro amato da tutti.