Escursione in Toscana alla scoperta della Val d’Orcia

Una cinquantina di attivisti e soci della Comunità degli Italiani «FulvioTomizza» in visita a una delle regioni più belle d’Italia, che ogni anno attira turisti da tutto il mondo

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Escursione in Toscana alla scoperta della Val d’Orcia
La comitiva umaghese davanti al Duomo di Siena. Foto: CI UMAGO

Quando l’agenzia turistica “Gabi Travel” propone una gita in collaborazione con la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, nessuno perde l’occasione di partecipare, sicuri dell’impeccabile organizzazione, del divertimento assicurato e soprattutto della visita di luoghi storici che rimangono indelebili nella memoria dei partecipanti.

Questa volta ad aderire alla visita a Siena, Montepulciano, Montalcino e Pienza sono stati circa cinquanta attivisti e soci, che dopo aver assistito alla conferenza preparatoria della professoressa Erika Šporčić Calabrò, hanno intrapreso il viaggio desiderosi di visitare la regione toscana compresa nella Val d’Orcia.
La Val d’Orcia conserva ancora il suo sistema di insediamenti, ovvero i borghi medievali, che richiamano turisti da tutto il mondo. Composti prevalentemente da castelli e fortilizi, si sono sviluppati nell’anno 1000-1100 lungo la Via Francigena, la grande via che collegava la Francia e il nord Italia con Roma.
Il paesaggio è segnato da infinite sinuose colline senza confini a segnare i limiti dei poderi e i dolci rilievi, pennellati dal color ocra dell’argilla. Strade e filari seguono l’ondeggiare delle colline. È un paesaggio in cui si riconosce il disegno antico, così diverso da quello che si vede nel resto della penisola italiana, dove nell’ultimo secolo le terre ancora libere sono state prese d’assalto da edilizia, industrie e infrastrutture di ogni genere.
Un mare di morbide colline punteggiate da cipressi e castagneti e pettinate da distese di ordinati vigneti: la Val d’Orcia si offre come un’icona di bellezza e armonia. Questa ampia valle, attraversata dal fiume Orcia che le dà il nome, è situata in provincia di Siena, a nord del monte Amiata e vicina al confine con l’Umbria. È qui che è nato il suo mito, una reputazione che l’ha resa famosa in tutto il mondo per i paesaggi bucolici e per i tipici borghi medievali.
La gita è iniziata con la visita di Siena e precisamente dell’area che gravita attorno alla piazza del Campo (patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1995) e con la visita del meraviglioso Duomo sul quale vale la pena soffermarci un attimino per ribadire che sarebbe stato imperdonabile non visitarlo, o anche rivisitarlo dopo parecchi anni, per ammirare i numerosi capolavori eseguiti nei vari secoli.

Il Duomo di Siena
Il Duomo di Siena costituisce uno dei più rilevanti esempi di cattedrale romanico-gotico-italiana e rappresenta uno dei più preziosi tesori della città. Se il suo esterno lascia il visitatore senza fiato, il suo interno ancora di più. Varcata la soglia si viene letteralmente avvolti dai colori del marmo bianco e nero delle colonne che creano un effetto surreale. Al suo interno il Duomo conserva numerosi capolavori realizzati nei vari secoli; tra questi l’opera eccezionale è il pavimento del duomo. Definito da Giorgio Vasari, “il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”, il pavimento è frutto di cinquecento anni di espressione artistica, un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano. I cartoni preparatori furono disegnati da artisti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio. Un tappeto marmoreo di ben 56 riquadri, chiamati tarsie, disegnati da maestri del Rinascimento, copiati dai marmisti e lavorati dagli scalpellini. Le tarsie sono ben distribuite all’interno del duomo, a partire dalle tre navate che raffigurano i personaggi e gli episodi della cultura umanistica greco-romana che hanno profetizzato l’avvento del Salvatore, mentre la Madonna e Cristo sono collocati ai piedi dell’altare. Sotto la cupola troviamo invece le storie dell’Antico Testamento. Un percorso straordinario non sempre visitabile, per cui è bene approfittare dei periodi di “scopertura”. Difatti il pavimento rimane coperto per due terzi con dei pannelli speciali, che lo proteggono dall’usura e dal calpestio dei visitatori.

Pienza e Moltalcino
Il secondo giorno è seguita la visita a Pienza, la città che dette i natali a Enea Silvio Piccolomini, futuro Papa Pio II. Pienza è considerata la città ideale del Rinascimento e fu proprio Piccolomini a indirizzare le scelte urbanistiche nel XV secolo. Nel pomeriggio è seguita la visita guidata tra le stradine, le imponenti torri e la Piazza grande di Montepulciano, una perla nel cuore della Toscana con vista sulla Val d’Orcia e sulla Val di Chiana.
E infine il terzo e ultimo giorno è stata la volta della visita a Montalcino, un fiabesco borgo medioevale, rimasto intatto dal XVI secolo, nonché famosa capitale del vino Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino. Si è visitato il centro storico della cittadina che è dominato dalla possente Fortezza, costruita nel 1361 riutilizzando in parte precedenti strutture duecentesche, che divenne l’ultimo baluardo della resistenza della Repubblica Senese contro la conquista medicea. Montalcino è oggi riconosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza e tipicità e visitata da una miriade di turisti da tutte le parti del mondo.
Dopo una sosta fuori programma, ma molto gradita da tutti, nella bellissima Abbazia di Sant’Antimo, oggi considerata uno dei più bei monumenti di stile romanico della Toscana, si è passati alla parte finale della gita presso la fattoria Pianporcino di Bussu Giuseppe, dove la comitiva ha potuto assaggiare e lasciarsi conquistare dai vari formaggi e dalla ricotta pecorini prodotti nella fattoria assieme al prosciutto e ai salumi tipici di cinta senese, una razza suina allevata in Val d’Orcia, dalle carni pregiatissime.
Si è giunti così anche al viaggio di ritorno a Umago, con i bellissimi ricordi del paesaggio del Parco della Val d’Orcia, un territorio che rappresenta un perfetto connubio di arte e paesaggio, espressione di meravigliose caratteristiche naturali e testimonianze storiche che ha destato un enorme senso d’armonia e benessere in tutti i partecipanti.
La gita di tre giorni, bellissima e intensa, è praticamente volata, ma sono talmente tante le cose da ricordare che ha arricchito tutti dal punto di vista culturale e storico, come fosse durata settimane, lasciando tutti soddisfatti e grati di aver visitato una delle regioni più belle e conosciute della Madrepatria.

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