Cossambra, stravolta dalle macerie

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Cossambra, stravolta dalle macerie

PARENZO | È salita alla ribalta di recente la questione del deposito di materiali edili di Cossambra. Il problema era stato menzionato a una delle recenti riunioni del Consiglio municipale da Emanuel Rudan, consigliere di Barriera umana (Živi zid). Si tratta di un deposito che negli ultimi tempi ha assunto enormi dimensioni e disturba anche perché impedisce la vista del vicino sito archeologico di Pizzughi.
L’accumulo di macerie è aumentato significativamente, anche perché negli ultimi anni, nel comprensorio parentino, i progetti nel settore dell’edilizia sono sempre più numerosi. Sono state abbattute, così, diversi vecchi edifici e strutture alberghiere. La Città ha tentato, in conformità con le leggi in vigore, di appianare l’accumulo, ma i risultati finora non sono stati soddisfacenti. Il tentativo è stato quello di riciclare il materiale, sfruttando il ricavato ai fini dell’edilizia.Ora, invece, con il nuovo Piano urbanistico, è stata predisposta un’area aggiuntiva per lo smaltimento del materiale edile, per la cui realizzazione servirà comunque aspettare almeno un anno e mezzo.
L’attuale deposito opera nell’ambito del Centro di riciclaggio di Cossambra. Quest’ultimo, consta di un magazzino, di un cantiere di riciclaggio e di una zona di carico. Attivo sin dal 1977, è al servizio della municipalità di Parenzo, e dei Comuni di Fontane, Visinada, Torre-Abrega, Visignano, San Lorenzo e Castellier-Santa Domenica. Nel 2008 è stato bonificato, e vi è stata aggiunta una nuova base. Con il rinnovo, anche Cossambra era diventata area da riciclaggio. Sei anni più tardi, vi era stata aggiunta la stazione di trasbordo, dove il materiale viene immagazzinato, debitamente lavorato e preparato, e quindi inviato al luogo di perenne deposizione o di nuovo uso.
L’area, nel suo complesso, si presenta insufficiente alle esigenze del territorio. Di conseguenza, lo scorso mese di dicembre sono state apportate le modifiche e le integrazioni alla licenza di locazione, per procedere con la seconda fase di bonifica del complesso che vedrà l’ampliamento della zona. Il procedimento, comunque, prevede la bonifica del basamento depositario e dello scolo delle acque piovane. S’interverrà pure alla stazione di servizio e al percorso stradale interno. Verranno rinnovati il deposito di carburante, il recinto, l’infrastruttura, l’illuminazione. Si aggiungerà, quindi, un nuovo basamento di deposizione, munito di pendenza e copertura. Successivamente, ci si concentrerà sul rinnovo della stazione di trasbordo e sulla realizzazione di uno spazio riservato al pre-trattamento e al trattamento del materiale selezionato.
Il processo non sarà breve, ma risolverà, almeno per un certo periodo, un problema che rischia di diventare annoso.

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