CI di Rovigno. Teoria e pratica delle «àrie da nuòto»

L’Estivo della CI «Vlado Benussi» ha ospitato la presentazione del progetto di documentario «Tre voci, una città»

0
CI di Rovigno. Teoria e pratica delle «àrie da nuòto»
Il pubblico accorso all’interessante presentazione del progetto di documentario “Tre voci, una città”. Foto: CI ROVIGNO FACEBOOK

L’Estivo “Vlado Benussi” della Comunità degli Italiani di Rovigno, ha fatto da cornice alla presentazione del progetto di documentario “Tre voci, una città” realizzato in seno alla micro-rassegna “Spazi e percorsi di musica notturna della tradizione rovignese”.
Giovanni Cestino (Università di Milano), affiancato dal rovignese Alessio Giuricin, entrambi direttori artistici del progetto, hanno presentato il lavoro di ricerca svolto dal coro “ITER Research Ensemble” e dall’Ecomuseo “Batana”, in collaborazione con gli studenti e i docenti della Facoltà di Musicologia di Cremona e la SAC “Marco Garbin” di Rovigno.
Al curioso pubblico accorso, attraverso il connubio dell’analisi dettagliata sulle “àrie da nuòto”, realizzata soprattutto grazie alle testimonianze rilasciate da numerosi rovignesi e alle ricerche svolte dagli etnomusicologi inclusi nel progetto, e alcune performance di “àrie da nuòto” dal vivo dalle voci persuasive del Quartetto Vocale le “Nuove Quattro Colonne”, sono state illustarte e riportate “in vita” le caratteristiche generali di questi canti notturni nati presumibilmente nel 1700, cambiati e tramandati nel tempo, a tre voci maschili e dai testi prevalentemente scritti in italiano letterario, come pure i nodi problematici dello stato d’arte riscontrati.
“Il documentario ‘Tre voci, una città’ è in fase di lavorazione ed è stato girato a Rovigno da ottobre del 2021 ad aprile dell’anno scorso, interamente dedicato alle àrie da nuòto, un genere della tradizione canora locale dagli aspetti molto complessi”, ha spiegato Giovanni Cestino.
Durante la serata, concepita come una lezione di musicologia e allo stesso tempo una spiegazione del lavoro svolto durante i mesi di ricerche da parte dei giovani studiosi italiani, sono stati ricordati i principali cultori di questa tradizione musicale autoctona tra cui Giovanni Dapas, Antonio Barzelatto, Libero e Vlado Benussi, Giacomo Veggian, Giacomo Quarantotto, Riccardo e Luciano Sugar, Germano Ettore e altri, i quali, con le loro voci e la loro passione, hanno contribuito al mantenimento e alla valorizzazione del patrimonio culturale intangibile a livello locale, favorendone la sua trasmissione alle nuove generazioni, che si stanno dimostrando sensibili e attente nei confronti di queste autentiche e preziose perle tutte da riscoprire.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display