Buie. Fare musica e crescere insieme

La locale Comunità degli Italiani ha ospitato nei giorni scorsi il saggio di fine anno 2021/2022 dei suoi giovani bandisti, che si dedicano con grande impegno alla loro passione

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Buie. Fare musica e crescere insieme
La banda giovanile al completo. Foto: ERIKA BARNABA

È noto che la tradizione bandistica di Buie vanta più di un secolo di vita e come dopo tutto questo tempo sia ancora oggi una delle peculiarità che contraddistinguono la cittadina. Uno dei pilastri è il complesso bandistico della Comunità degli Italiani, che dal 2006 è diretto dal Maestro Corrado Moratto, il quale, con la sua tenacia, è riuscito a cambiare il modo di fare musica alla banda, favorendo l’entrata di nuovi membri, anche giovanissimi. Da subito il Maestro Moratto trascina con entusiasmo i ragazzi e la prima uscita importante avviene nel 2007, all’incontro delle bande dell’Istria tenutosi a Pola. Nel 2010 la banda partecipa, per la prima volta nella storia, all’organizzazione dell’incontro istriano a Buie, mentre il secondo sarà proprio nel maggio del 2023.

Oggi circa 40 attivisti si ritrovano per le prove, mentre un’altra quindicina di allievi costituiscono il futuro della banda partecipando ai corsi che comprendono lezioni di Teoria, Solfeggio, Strumento, Canto e Musica d’Assieme. Nel 2016, grazie alla professionalità e bravura di Chiara Bonetti, componente del complesso fin da piccolissima e grande esperta di clarinetto, è nato un altro ramo, quello della Banda giovanile, diretto non solo con entusiasmo, ma pure con grande successo. Ne fanno parte tutti gli allievi della scuola di musica che frequentano i corsi di strumento individuali. Quindi un lavoro non facile, con ragazzi che si stanno appena approcciando alla musica, in quanto ci vuole tanto impegno, tanta dedizione e, soprattutto, tanta pazienza. Le soddisfazioni però non mancano di certo, come si è visto mercoledì sera al saggio di fine anno 2021/2022 nell’ambito del quale i giovani bandisti, presso la sede della CI locale, hanno avuto la possibilità di esibirsi singolarmente, a gruppi strumentali e tutti assieme.

Con bravura e destrezza
Con le loro espressioni di felicità e soprattutto soddisfazione, ma anche tanta bravura, hanno conquistato un numeroso pubblico composto da famigliari, amici, ma anche da coloro che li seguono nel solfeggio e nelle singole sezioni strumentali, come la maestra e seconda dirigente del complesso generale, Dionea Sirotić, che si occupa dei sassofoni, Corrado Moratto, che nello specifico insegna la teoria del solfeggio e si dedica alla sezione degli ottoni, Nikša Dragolin, responsabile delle percussioni, come pure Alessandro Moratto, dedito all’insegnamento della tromba. A coadiuvare la serata è stato il capobanda, Mate Mekiš, mentre nelle due canzoni finali a unirsi al “bandino”, con i dirigenti, è stata pure Elena Veznaver, coordinatrice e uno dei pochi membri del complesso rimasti che hanno aderito sin dalla sua ricostituzione oltre tre decenni fa.
È stata la presidente del sodalizio, nonché membro veterano della banda, Lena Korenika, a fare gli onori di casa e a elogiare il lavoro dei giovani musicisti, non mancando nel ringraziare per il supporto tutti i genitori che con costanza e pazienza si adeguano sempre agli orari di prove.
La prima a esibirsi in scaletta è stata la sezione dei clarinetti, Alexia Civitan, Eiji Pernić e Chiara Mekiš, con “La donna è mobile”, esibizione che ha richiesto molto ritmo e destrezza. A eseguire il brano gospel “Oh, Happy Day”, sono stati sempre i clarinetti, ma arricchiti dalla sezione dei flauti, composta da Arlen Fakin ed Eni Dussich.
La serata ha visto una particolarità in quanto Eiji Pernić, con il desiderio di imparare a suonare più strumenti, ha intrapreso il percorso di apprendimento della tromba e per l’occasione ha proposto un assolo, “On the Sunny Side of the Street”. Alla tromba invece il giovane An Pernić con “Don’t Cry for Me, Argentina”, destando stupore in numerosi per la sua bravura, dimostrata con il suo Maestro A. Moratto. Un assolo è stato proposto pure al sassofono, da Iva Uljenik, accompagnata al pianoforte da Dionea Sirotić nei brani “L’estasi dell’oro” (di Ennio Morricone) e “Cantina Band”, tratto da “Star Wars”.
Per concludere in bellezza, la banda giovanile al completo, composta inoltre da Arlen Civitan (sassofono), Damjan Blašković (trombone), llaria Kozlović Poniz, Antonio Basiaco, Elena Marušić e Tian Ferlin alle percussioni, ha proposto una selezione di brani tratti dal quarto film della saga di “Harry Potter e il calice di fuoco” e il tema principale che apre la serie televisiva “Game of Thrones”. Nataly e Matej Blašković, rispettivamente al clarinetto e al trombone, sono in procinto di entrare nel “bandino” e momentaneamente si stanno impegnando nelle lezioni individuali di solfeggio e strumento.

In settembre nuove leve
Durante l’anno gli allievi hanno l’opportunità di esibirsi in piccoli concerti, organizzati al fine di vivere le prime esperienze del far musica in pubblico. La frequenza è settimanale e prevede lo studio di un repertorio bandistico adattato alle capacità di ogni musicante in formazione.
Il processo formativo permette all’allievo di imparare a esprimere, in maniera adeguata, il proprio parere riguardo alla musica e, successivamente, anche di spiegare agli allievi più giovani di lui tutto quello che ha appreso.
“Lunedì avevamo la nostra prima uscita dopo due anni di fermo, ma con prove costanti, e sono veramente orgogliosa del loro operato. Per questo ringrazio non solo i giovani musicisti per il loro impegno, ma pure voi che li portate e incentivate a seguire costantemente le prove, anche nel periodo difficile che è appena trascorso. Questo è il risultato. Ringrazio tutti i maestri e il sodalizio che mi offrono il loro aiuto. In settembre sicuramente attendiamo nuove leve”, ha rilevato, fiera, Chiara Bonetti.
Il maestro Corrado Moratto invece, orgoglioso del lavoro portato avanti in questi due anni di stallo, ha richiesto un applauso pure per i genitori. “Personalmente, in questi anni di pandemia sono andato un po’ in crisi con l’operato. È difficile seguire e portare avanti tutte le lezioni, ma, fortunatamente, la struttura che ci sta dietro, la Comunità degli Italiani, e tutte le persone che lavorano dietro non si sono mai fermate, facendo tantissimo e dandomi una grande soddisfazione. Sono contento di come stia andando in quanto queste nuove leve, di anno in anno e man mano che si perfezionano, entrano a far parte del complesso principale, arricchendolo sempre di più”, ha concluso.

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