Anniversario dello sciopero del 1921. A Vines «Per non dimenticare mai»

Ieri la cerimonia per ricordare la storica rivolta dei minatori, che durò 37 giorni

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Anniversario dello sciopero del 1921. A Vines «Per non dimenticare mai»
In prima fila Federika Mohorović Čekada, il sindaco Valter Glavičić e Mehmed Džekić. Foto: TANJA ŠKOPAC

Il 102.esimo anniversario dello storico sciopero dei minatori del 1921, noto come Repubblica di Albona e considerato una delle prime rivolte antifasciste organizzate, è stato celebrato ieri mattina con incontri tenutisi nei luoghi commemorativi dedicati allo stesso evento e agli operai che lo segnarono. Dopo aver deposto corone di fiori ai piedi del monumento al minatore nel cimitero cittadino di Albona e del busto di Giovanni Pippan nella Cittavecchia di Albona, gli esponenti delle autonomie locali dell’Albonese, della Regione istriana, delle associazioni antifasciste e di quelle scaturite dalla guerra patriottica, assieme ai rappresentanti di vari enti pubblici, si sono recati a Vines, nella Piazza rossa (Krvova placa), che ha ospitato la commemorazione.

Lo sciopero dei minatori ebbe inizio nella stessa piazza il 2 marzo del 1921 e fu soffocato in un’azione militare e poliziesca l’8 aprile dello stesso anno. Le date e la frase “Da se svojni ne zobi” (Per non dimenticare mai) sono incise, assieme al nome della piazza, sul monumento in acciaio corten realizzato in occasione del 100.esimo degli avvenimenti, nell’ambito di un progetto cittadino di rinnovo della stessa area. Come spesso ricordato dallo storico Tullio Vorano, tra i valori eterni della rivolta si distinguono la determinazione antifascista e la ferma resistenza al fascismo che si stava delineando, ma anche la capacità dei minatori di organizzare il lavoro da soli e di avviare, il 21 marzo 1921, l’autogestione della miniera. Lo sciopero ebbe inizio dopo il pestaggio di Pippan, leader sindacale dei minatori, da parte di un gruppo di fascisti, che aggredirono Pippan a Pisino, mentre questi rincasava da Trieste, dove si era incontrato con la Direzione delle miniere per discutere le richieste dei minatori, la cui situazione economica, assieme alle condizioni in cui lavorarono, peggiorò con l’arrivo dell’amministrazione italiana e i cui stipendi non erano sufficienti per una vita dignitosa.

La «kova» è nostra
“Albona e tutto l’Albonese sono diversi, possiedono un carattere basato proprio sulla difficile vita dei minatori che ci hanno cresciuti. Forse è questo il motivo per cui siamo piuttosto modesti, a volte testardi, ma sappiamo che cos’è la verità e la giustizia e non abbiamo paura di lottare per gli stessi valori”, ha dichiarato il sindaco albonese Valter Glavičić, che ha deposto una corona di fiori accompagnato dalla sua vice Federika Mohorović Čekada e da Mehmed Džekić, rappresentante delle associazioni bosgnacche.
Come affermato da Glavičić, l’evento ha segnato anche l’Istria e nei decenni successivi i valori si fecero sentire anche nella Lotta di liberazione popolare, ovvero nel settembre 1943, come pure nel 1991, nella guerra patriottica. Glavičić ha concluso il discorso ricordando lo slogan dello sciopero “Kova je nasa” (la miniera è nostra), al quale i minatori dei decenni successivi aggiunsero, sempre in dialetto zacavo, “beci so vrajži” (i soldi sono del diavolo). “Forse è giunto il momento che anche il denaro diventi nostro”, ha detto Glavičić, rivolgendo un ringraziamento ai minatori.
A deporre una delle corone di fiori a Vines è stato pure Tulio Demetlika, già sindaco di Albona, oggi vicepresidente della Regione istriana, insieme a Gracijela Milevoj, rappresentante delle associazioni antifasciste e dei minatori, il cui nonno Dinko Milevoj partecipò allo sciopero del 1921. “È nostro obbligo e responsabilità nei confronti dei nostri antenati e minatori continuare a portare avanti, con la Città di Albona, i progetti strategici che sono importanti pure per la Regione istriana e che sono legati alla valorizzazione del patrimonio minerario, per impedire che quest’ultimo scompaia”, ha detto Demetlika, augurando a tutti una buona Giornata del minatore. A moderare la cerimonia è stata Loredana Ružić Modrušan, dell’ufficio delle pubbliche relazioni della Città, che nell’occasione ha letto una poesia di Mladen Bastijanić, mentre Bruno Falco si è presentato con una poesia di Rina Miletić. Ha contribuito alla cerimonia pure il musicista Franko Ružić, anche con l’esecuzione degli inni nazionale e istriano. Dopo la cerimonia a Vines, le delegazioni, tra cui pure quelle dei Comuni di Arsia, Chersano, Pedena e Santa Domenica, con i sindaci Glorija Paliska, Roman Carić, Dean Močinić e Irene Franković, si sono recate a Stermazio, per deporre corone di fiori ai piedi del monumento commemorativo dedicato allo stesso evento e ai suoi protagonisti.

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