«Ad Libitum»: esibizione a Fertilia all’inaugurazione del Circolo Giuliano

Tappa in Sardegna del gruppo vocale femminile della Comunità degli Italiani di Verteneglio

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«Ad Libitum»: esibizione a Fertilia all’inaugurazione del Circolo Giuliano
Le “Ad Libitum” in concerto. Foto: ELENA BARNABÀ

Le giovani voci del gruppo vocale femminile “Ad Libitum” della Comunità degli Italiani di Verteneglio sono ritornate fiere ed emozionate da Fertilia, località della Sardegna in provincia di Sassari, dove nei giorni scorsi hanno preso parte all’inaugurazione del nuovo Circolo Giuliano, il 55.esimo nel mondo che, come gli altri, si propone di tenere vive le tradizioni di una cultura fatta di valori solidi, di laboriosità e di grande dignità. Ad accompagnarle, il sindaco di Verteneglio, Neš Sinožić ed Elena Barnabà, membro della dirigenza del sodalizio. Il sindaco Sinožić è stato accolto dall’assessore alla Cultura del Comune di Alghero, Alessandro Cocco, il quale si è rallegrato per la grande apertura della comunità di Fertilia, che in poco meno di dieci giorni ha accolto due diverse delegazioni istriane.

Alla presenza di oltre trenta soci fondatori e di numerosi sostenitori, il Circolo Giuliano, affiliato all’Associazione Giuliani nel mondo, ha eletto il suo Comitato direttivo in presenza del presidente dei Giuliani del mondo, Paolo De Gavardo, che è giunto da Trieste insieme al presidente emerito Dario Locchi e del presidente dei Triestini e Goriziani di Roma, Roberto Sancin. A presidente è stata eletta Maria Gabriella Cinellu, con un passato di rappresentante dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), prima agenzia delle Nazioni Unite, già responsabile della Campagna globale per la sensibilizzazione e l’informazione sullo sfruttamento del lavoro minorile, una donna di grandissima esperienza internazionale ancora oggi impegnata nella difesa dei diritti civili e delle donne e instancabile attivista della comunità di Fertilia. È stato quindi nominato il Consiglio direttivo, composto da Giuseppe Bellu, Maria Grazia Solinas, Barbara Silveri, Marisa Brugna, Gianfranco Cervai, Federico Marongiu, Giorgio Milanese e Mauro Manca.

Lo spettacolo
Il momento dedicato allo spettacolo ha visto in scena le “Ad Libitum”, Ines Selar, Alice Tončić, Elisa Starčević, Giulia Dussich e Chiara Bonetti che, guidate dalla Maestra Dionea Sirotić, hanno proposto cinque brani emotivamente coinvolgenti. Iniziando con “Ponti d’argento” di Nello Milotti, hanno proseguito con “Ricordi quel treno” di Marco Maiero e “Signore delle cime” di Giuseppe de Marzi, per concludere con “L’ultimo pastore” di Armando Saielli e Ubaldo Montruccoli e la spettacolare “Con te partirò” di Lucio Quarantotto e resa celebre da Andrea Boccelli.
Ad anticiparle la loro esibizione a Fertilia, è stato lo spettacolo “Un secolo sconfinato” che ha raccontato la vita di chi ha subito un esodo o è diventato esule, attraverso il racconto delle esperienze che hanno vissuto gli esuli giuliani di ogni tempo, protagonisti di storie di rinascita e di grande forza in ogni angolo del mondo.

Visita all’Ecomuseo Egea
“Abbiamo pure avuto occasione di visitare l’Ecomuseo Egea, un progetto in perenne evoluzione che, partendo da un Padiglione museale denominato “Ex Officine” si estende alla “Città di fondazione di Fertilia” e alla sua variegata comunità, composta da donne e uomini giunte da luoghi diversi.Infatti oltre ai Sardi si sono ritrovati in questo luogo in tempi e per motivi diversi i coloni del Veneto e dell’Emilia Romagna, gli Esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, i rimpatriati delle colonie italiane della Libia, dell’Eritrea, dell’Etiopia, della Corsica, dell’Isola di Rodi e della Romania, oltre a tante altre famiglie giunte qua per lavorare all’Aeroporto militare. Una comunità tanto eterogenea quanto inclusiva che ha visto nella componente giuliano-dalmata il suo nucleo di maggiore importanza, dal punto di vista numerico e di conseguenza culturale e sociale. L’Ecomuseo Egea intende aprirsi al mondo per tentare di riunire i fili spezzati della storia. La volontà è infatti quella di rappresentare un punto di riferimento per gli esuli giuliano dalmati sparsi in tutti i 5 continenti del pianeta e per tutti coloro che hanno dovuto lasciare la propria terra natia per approdare in un luogo lontano in cui ricostruire da zero una nuova vita”, ha rilevato Elena Barnabà.
Fertilia continua quindi a coinvolgere importanti realtà d’oltremare e, con il progetto Fertiliae Domus Omnium, si candida a diventare un esempio d’inclusione e di fratellanza in grado di proiettare il piccolo centro algherese oltre i confini dell’isola.

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