Venduto il lotto in Žabica che cosa segue adesso?

Qualche riflessione dopo la firma del contratto di compravendita dei 15mila metri quadrati sui quali sorgerà la nuova Autostazione

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Venduto il lotto in Žabica che cosa segue adesso?
Il nuovo proprietario del lotto, l’azienda “Best in parking”, ha tre anni per completare l’opera. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Le forze politiche d’opposizione per vent’anni avevano rinfacciato all’ex sindaco Vojko Obersnel di non essere stato capace di realizzare la nuova Autostazione. Nelle campagne elettorali il primo cittadino fu spesso oggetto di sfottò e Žabica un simbolo. Per vent’anni Obersnel ha comunque governato, stracciando tutte le volte la concorrenza alle elezioni. Dopo 21 anni, per propria scelta, ha ceduto il testimone a Marko Filipović che a sua volta ha ottenuto il consenso necessario da parte dei cittadini. Il suo slogan era: “Daremo un nuovo ritmo alla città” con il rischio che potesse diventare un buon motivo per altri sfottò da parte dei detrattori. Dopo meno di un anno, il nuovo ritmo promesso cominciava a concretizzarsi proprio attraverso la questione di Žabica. In breve tempo è stato bandito un concorso per la vendita di 14.810 metri quadrati riservati alla costruzione dell’Autostazione sul lato occidentale della piazza. Per tanti è stato come un fulmine a ciel sereno. Dopo un mese è arrivata un’offerta pubblica, una sola, ma buona. Ha superato prima l’esame amministrativo, quello più facile quando si hanno le carte in regola, quindi quello del Consiglio cittadino dove l’esito era tutt’altro che scontato. Alla fine, sembra che il sindaco Filipović, ritenuto a torto o a ragione meno energico e meno cinico del suo predecessore, sia riuscito a essere convincente anche nei confronti di una parte della maggioranza senza la quale l’intero progetto sarebbe andato a monte.

Sabato scorso c’è stata la firma del contratto di compravendita da parte del primo cittadino, del direttore della “Rijeka Plus” Željko Smojver e di Johann Breitenede, direttore della “Best in parking – razvoj”, compagnia austriaca già presente in città attraverso la gestione di diversi parcheggi.

Un buon affare?
È stato un buon affare? Quale sarà l’utilità per i cittadini? Che cosa si farà con il ricavato della vendita? Queste sono le domande che uno si può porre, giustamente, dopo vent’anni di attesa e di “affari” non tutti finiti bene. Basti ricordare il paesaggio palustre davanti alla SE Nikola Tesla, la storia di un cantiere passato di mano da un’azienda fallimentare a un’altra.
Andiamo per ordine. L’affare sembra buono in quanto l’unico interessato ha offerto una cifra che superava del 20 per cento il prezzo iniziale la cui valutazione era stata affidata ai periti. I lotti edificabili sono stati venduti a 5.750 kune al metro quadrato per complessive 85.157 kune. Siccome tra pochi mesi non ci esprimeremo più in kune, tanto vale farlo in euro. La Città, assieme alla municipalizzata “Rijeka Plus” incasserà 11,3 milioni. Come unità di misura per il tempo, invece, non dovrebbero esserci cambiamenti. Pertanto, ai nuovi proprietari dell’area edificabile restano 14 mesi per ottenere tutte le carte necessarie per dare il via ai lavori. Per contratto il bonifico per quanto riguarda il 70 per cento dell’importo complessivo dovrà venire effettuato entro un mese, il rimanente quando verrà rilasciata la licenza edilizia. Quando si vende qualcosa, c’è sempre il dubbio se sia stato un affare oppure no. Inoltre, una cosa che hai venduto non è più tua. La seconda considerazione è inopinabile, sulla prima staremo a vedere. In ogni caso, uno che investe tanti soldi vuole essere sicuro di farli fruttare. Per farli fruttare deve portare a termine i lavori in meno tempo possibile. Inoltre, l’investitore austriaco dovrà rispettare delle clausole inequivocabili. Ha l’obbligo di costruire l’Autostazione con 14 corsie e un parcheggio con un minimo di 800 posti dei quali 150 con tariffe agevolate per i residenti. Il progetto del complesso gli consentirà di disporre di circa 8.000 metri quadrati di locali commerciali da gestire o affitare.

Quali vantaggi per i cittadini?
Tra 3 anni, mese più, mese meno, Fiume avrà una nuova Autostazione. Se ricordiamo le tensioni e le polemiche legate a questo progetto, potremmo constatare che per i fiumani sia una questione d’importanza cruciale. Se verrà risolta, quindi, verrà risolto un problema cruciale… In ogni caso, una volta che l’Autostazione verrà inaugurata, a Fiume e ai fiumani sarà restituita una piazza. Ci sono tre anni di tempo per progettarne il futuro, che vorrà essere ben diverso dalla situazione che ci ritroviamo oggi davanti agli occhi. Le rive, inoltre, verranno sgombrate dalle auto, mentre altri vantaggi dovrebbero derivare dall’allacciamento tra Žabica e la D403 in costruzione, un collegamento tra il centro e Valscurigne.
Tra le domande che in molti hanno posto al sindaco durante la sua recente campagna per far approvare la compravendita, ce n’è una su cui si è insistito. Cosa ne faremo di tutti questi soldi? Come li spenderemo? Intanto devono arrivare nelle casse cittadine. Da quel momento, ha annunciato il sindaco all’indomani dall’approvazione del Consiglio cittadino, in dubbio fino a poche ore prima dal voto, ci si metterà al lavoro. Il primo progetto è quello di un ampliamento del parcheggio nell’ambito del Centro clinico-ospedaliero con la costruzione di una struttura a due piani prefabbricata. Circa un anno fa si erano incontrati a Fiume il sindaco e il ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture Oleg Butković. Tra le conclusioni a cui si è giunti durante il colloquio c’era quella di fare ordine in via della XIII Divisione istriana a Pećine. Si tratta di una statale a due corsie lungo la quale, a causa della auto parcheggiate su entrambi i lati, si viaggia sempre su una. Lì c’è il problema dei residenti che non trovano un posto ragionevolmente vicino a casa loro per parcheggiare, che aumenta in modo esponenziale nei mesi estivi quando arrivano i bagnanti. Il problema si sarebbe dovuto risolvere entro lo scorso gennaio, ma la questione è più complicata del previsto.

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