Veglia, una strada a scorrimento veloce da 100 milioni di euro

Prevista la costruzione di 23 chilometri di viabile sul lato orientale dell’isola per alleggerire il carico della statale D102 che non regge l’alta stagione

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Veglia, una strada a scorrimento veloce da 100 milioni di euro
Gli intervenuti alla presentazione del progetto della strada. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Ci vorranno circa 100 milioni di euro, ma questo non sarà un problema. Ieri a Veglia lo ha assicurato il vicepremier e ministro del Mare, Trasporti e Infrastrutture Oleg Butković, che ha assistito alla presentazione del progetto della futura strada che collegherà Castelmuschio (Omišalj) al punto in cui si incontrano la statale D102 e la strada regionale all’altezza di Ponte (Punat). Si tratta di 23 chilometri circa sul lato orientale dell’isola di Veglia, necessari per alleggerire il traffico sulla D102, la principale via di comunicazione che stenta a reggere il carico quotidiano di veicoli nei mesi estivi.

Oltre al ministro ieri abbiamo sentito anche il sindaco della Città di Veglia, Darijo Vasilić, la responsabile dell’azienda “Hrvatske ceste” a livello regionale, Silvana Sorić, il vicepresidente della Regione litoraneo-montana Vojko Braut e il presidente dell’Assemblea regionale Marko Boras Mandić.
”Quando parliamo di infrastruttura stradale, questo è un momento particolarmente importante in cui si cerca di risolvere un grosso problema che non riguarda soltanto l’isola di Veglia. Il tema dell’incontro odierno – ha spiegato il ministro Butković –, non è solo quello della nuova strada, in piano da molti anni. C’è una serie di interventi che dovrebbero ridurre i disagi. La situazione così com’è, nell’alta stagione turistica, è insostenibile. Noi, come Ministero, assieme alla Regione e alle amministrazioni locali, cerchiamo di realizzare degli investimenti in questo segmento. Lo scorso anno abbiamo portato a termine i lavori di ristrutturazione del ponte che collega l’isola alla terraferma, un’operazione che ne prolunga la vita di altri trent’anni. Sono stati spesi quasi 9 milioni di euro. Ciò non ha risolto il problema principale, quello delle code interminabili nei mesi estivi. Per la strada orientale ci vorranno due anni per arrivare al punto di cominciare a costruire, dopo che saranno riveduti i documenti di pianificazione dagli enti locali sul cui territorio passerà la nuova viabile. Fino ad allora cercheremo di migliorare il quadro in altri punti nevralgici. Tra le altre cose andremo a intervenire al nodo di Šmrika, per il quale contiamo di avere tutte le condizioni per avviare le operazioni”.
Come ha detto Silvana Sorić, i lavori veri e propri potrebbero iniziare nel settembre del 2024. Lo scopo di questa operazione è di alleggerire, in entrambe le direzioni, il traffico tra il ponte e gli allacciamenti alla rete autostradale verso l’entroterra. C’è poi la tangenziale di Bescanuova (Baška), sull’isola di Veglia, un progetto che potrebbe venire realizzato in contemporanea con il nodo di Šmrika.
Si è accennato, con il ministro, anche al secondo ponte, e non è un’idea nata ieri, con cui collegare l’isola alla terraferma sia con la strada che con la ferrovia. Se ne riparlerà prossimamente e Butković assicura che per il segmento delle infrastrutture i mezzi si troveranno. “Nel caso dell’isola di Veglia – ha concluso Butković –, c’è unità d’intenti tra Regione ed enti locali che condividono il problema”.
Il turismo è una grande risorsa, ma crea problemi altrettanto grandi. Se ne rende conto il sindaco Vasilić: “Ecco qualche cifra. Il 35 per cento delle presenze a livello regionale viene realizzato sull’isola di Veglia. Arbe copre il 12, Cherso e i Lussini il 19 per cento. L’intero flusso turistico stradale attraversa l’isola di Veglia. In altre parole, è il 66 per cento delle presenze dell’intera Regione e oltre il 10 per cento del turismo nazionale. Passa tutto dal ponte di Veglia, 20mila veicoli al giorno durante tutto l’anno, oltre 40mila d’estate”.
A proposito di ponte, ci sono ancora i caselli che non servono a nulla visto che il pedaggio era stato abolito tre anni fa. Non servono a nulla e rallentano la circolazione anche per il fatto di creare confusione tra i turisti che si fermano, ignari della situazione. “Ne parlerò con i dirigenti dell’HAC”, ha promesso il ministro, riferendosi all’azienda che amministra le autostrade croate che ha in gestione anche il ponte.

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