Proteomica, nuovi studi sulle cellule NK

L’importante studio e la conseguente pubblicazione sulla rivista internazionale di scienza «Nature communication» è opera dei ricercatori della Facoltà di Medicina di Fiume

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Proteomica, nuovi studi sulle cellule NK
Vanda Juranić Lisnić, Ilija Brizić e Stipan Jonjić. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Le cellule NK (Natural Killer) sono globuli bianchi coinvolti sia nelle risposte immunitarie innate sia nell’immunità acquisita. Oltre a difendere l’organismo da attacchi esterni, riconoscono e uccidono le cellule tumorali, e sono coinvolte nei fenomeni dell’autoimmunità. Ebbene, un gruppo di ricercatori del Centro per la proteomica della Facoltà di Medicina di Fiume, dopo un lavoro di ricerca approfondito, ha dimostrato che le cellule NK adulte sono molto efficaci a differenza delle cellule NK giovani. Tutti i risultati sono stati raccolti e pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale scientifica “Nature communication” con il titolo “Perinatal murine cytomegalovirus infection reshapes the transcriptional profile and functionality of NK cells” (L’infezione perinatale da citomegalovirus murino rimodella il profilo trascrizionale e la funzionalità delle cellule NK).
“Nella nostra ricerca abbiamo dimostrato che le cellule NK adulte sono molto efficienti nell’eliminare i virus, a differenza delle cellule NK giovani – ha dichiarato il dottor Ilija Brizić, a capo del progetto di studio –. Uno dei motivi del fenomeno citato è che sulla superficie delle cellule NK giovani mancano importanti molecole (recettori) con le quali le cellule NK riconoscono l’infezione virale. Tuttavia, attraverso questi studi siamo arrivati ​​a una scoperta ancora più importante, ovvero che l’infezione nei primi anni di vita indebolisce la funzionalità delle cellule NK a lungo termine, il che si traduce in una maggiore suscettibilità a nuove infezioni con l’andare dell’età”.
La dott.ssa Vanda Juranić Lisnić ha reso noto che la ricerca è stata condotta quasi interamente alla Facoltà di Medicina di Fiume, con il sostegno di scienziati dell’Università Washington di San Louis negli Stati Uniti, dell’Università Ludwig Maximilian di Monaco e dell’Istituto Leibniz di Virologia di Amburgo in Germania. “Lo studio dell’importanza delle cellule NK non si ferma qui. Abbiamo avviato il progetto di partecipazione a un concorso internazionale per uno stage in uno dei maggiori laboratori europei che porterebbe la nostra ricerca a svilupparsi verso il suo impiego pratico in medicina”. “La scienza è universale e collega tutto il mondo e dev’essere condivisa per il bene dell’umanità. Sostenere i ricercatori, i giovani esploratori dei vari rami della scienza dimostra la ricchezza di un Paese”, ha detto l’accademico Stipan Jonjić. Alla ricerca hanno partecipato anche Carmen Rožmanić, Berislav Lisnić, Marina Pribanić Matešić, Andrea Mihalić, Lea Hiršl, Eugene Park, Ana Lesac Brizić, Daniela Indenbirken, Ina Viduka, Marina Šantić, Barbara Adler, Wayne M. Yokoyama, Astrid Krmpotić.

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