Mrtvaška. «Siamo stati accusati ingiustamente»

I consiglieri regionali Iva Rinčić e Vjekoslav Rubeša rispondono con una missiva alle accuse di Marina Medarić

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Mrtvaška. «Siamo stati accusati ingiustamente»

Dopo le dichiarazioni rese lunedì scorso, in sede di conferenza stampa, dalla vicepresidente della Regione, Marina Medarić, riguardo alla questione relativa ai lavori nel porto di Mrtvaška, sull’isola di Lussino, i consiglieri nell’Assemblea regionale Iva Rinčić (indipendente) e Vjekoslav Rubeša (Akcija mladih), sono tornati sulla vicenda con un comunicato in cui hanno voluto chiarire ulteriormente la situazione. Ritengono che la vicepresidente li abbia accusati e minacciati ingiustamente.

“La vicepresidente Medarić ha insinuato che noi stiamo dichiarando il falso, ma la verità su Mrtvaška è proprio l’opposto. I vertici regionali e la Port Authority di Lussinpiccolo continuano a raggirare i consiglieri regionali e l’opinione pubblica sostenendo che le richieste degli abitanti di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello) siano state assolte – si legge nella missiva –. All’ultima sessione dell’Assemblea regionale, Iva Rinčić aveva richiesto una conferma concreta di tali dichiarazioni (ricorderemo che la linea statale 311 non è stata ripristinata), ovvero di potere prendere in visione le modifiche al progetto o la richiesta di modifica relativa all’abbassamento del molo. Non ci è stata concessa la possibilità di esaminare la documentazione richiesta e tantomeno ci è stata fornita una risposta per iscritto semplicemente perché una risposta non c’è. Il documento relativo a un’analisi della richiesta d’abbassamento della riva, che viene tanto sbandierato all’opinione pubblica, è effettivamente un’analisi della richiesta, che però non ha alcun valore in quanto la richiesta di modifica non è mai stata stilata. Al contempo – proseguono i consiglieri regionali – il direttore della Port Authority di Lussinpiccolo, Filip Balija, ha mancato d’inoltrare tramite il sistema online e-dozvole una richiesta di modifica del permesso di costruire, come previsto dalla procedura. Cerca di farlo tramite canali semi-ufficiali, aiutato dalla titolare della sezione del Dipartimento regionale per la pianificazione territoriale Almedina Hasić, la quale accede al sistema ‘inoltrando’ la richiesta (senza esserne il progettista come neppure l’investitore). Sono questi i motivi per cui abbiamo chiesto le dimissioni di Filip Balija e di Almedina Hasić, come del CdA della Port Authority con a capo Loris Rak, consigliere regionale dell’SDP. Siamo stati, inoltre, accusati che è nostra intenzione bloccare il progetto. Veniamo descritti come responsabili dell’eventuale restituzione di 80 milioni di kune di fondi europei. Nascondendosi dietro il dito dei finanziamenti dell’Ue (che peraltro non sono ancora nemmeno arrivati), si sta tentando di sviare l’attenzione da quelli che, così ancora Rinčić e Rubeša, sono i veri problemi del progetto di Mrtvaška, che include diversi livelli di potere e tutta una serie di altre questioni (la presentazione infondata del porto come un progetto strategico a livello nazionale, l’assegnazione dei finanziamenti per il progetto di ricostruzione del porto esistente, ampliato poi in un progetto di gran lunga maggiore, l’inesistenza del Piano urbanistico territoriale, i permessi di costruire illeciti e, infine, le recenti false dichiarazioni e la violazione delle procedure da parte delle parti coinvolte nel progetto).

Invitiamo, pertanto, il presidente della Regione, Zlatko Komadina, a pronunciarsi in merito a questo scottante tema d’attualità e ad assumersi le responsabilità. Lo invitiamo inoltre a illustrare pubblicamente le motivazioni e la documentazione volte a chiarire chi in effetti sta dalla parte del torto e chi della verità”, concludono i consiglieri Iva Rinčić e Vjekoslav Rubeša.

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