Mrtvaška. Barriera umana per fermare il cantiere

Non si placano le polemiche e i problemi che assillano i sampierini dopo gli annunciati lavori di ricostruzione del porticciolo. Ieri protesta pacifica e interruzione della linea marittima

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Mrtvaška. Barriera umana per fermare il cantiere

Il caso Mrtvaška continua a tenere banco. Dopo gli ultimi accordi presi nel corso dell’Assemblea regionale, in base ai quali si sarebbero dovute individuare delle soluzioni per far sì che la vita degli abitanti di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello) continui anche durante i lavori di ricostruzione del porto, ieri mattina in loco è accaduto il putiferio. Infatti, alcuni giorni fa, sui parabrezza delle macchine in sosta vicino al porticciolo, era stato collocato un avviso con cui gli stessi venivano informati che lunedì avrebbero preso il via i lavori e che di conseguenza le macchine dovevano venire rimosse dal posto in riva al mare. Da sottolineare, come detto da Ladislav Radoslović, rappresentante del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello), Mrtvaška rappresenta per loro l’unico collegamento con il mondo. “Visto che sull’avviso non c’era alcuna dicitura né firma, a parte il logo dell’Autorità portuale, ci siamo informati e abbiamo scoperto che effettivamente i lavori avrebbero preso il via lunedì 22 novembre. Abbiamo deciso quindi di riunirci, arrivando al porto con le auto e di formare una barriera umana per proibire che durante i lavori venga abbattuto il vecchio porticciolo che veniva usato finora dalla gente locale. Non era intenzione bloccare i lavori, bensì evitare che il molo venga eliminato per sempre. Gli esecutori dei lavori hanno quindi chiamato la Polizia e gli esecutori, ma noi abbiamo protetto il molo formando una barriera umana. Anche se è giunto addirittura un carro attrezzi da Varaždin, visto che il proprietario del servizio di Lussino si è rifiutato di mandarne uno suo, dopo alcuni diverbi tutti se ne sono andati ed è rimasta una sola persona in rappresentanza dell’esecutore. Il nostro unico intento è mantenere in vita il vecchio molo affinché vi si possa transitare due volte al giorno con piccole imbarcazioni, e di conseguenza abbiamo bisogno di uno spazio per le macchine anche durante i lavori. Nient’altro”, ha dichiarato Radoslović, da noi interpellato per chiarimenti in merito alla protesta di ieri.

Il carro attrezzi, giunto da Varaždin, avrebbe dovuto sgomberare le automobili presenti in loco

Filip Balija, direttore della Port authority lussignana – investitore del progetto del valore di 81 milione di kune e i cui lavori dovrebbero durare due anni – ha commentato ieri che i rappresentanti dell’ente portuale e dell’esecutore dei lavori tenteranno oggi nuovamente di entrare in cantiere, sollecitando i sampierini a spostare le loro vetture.
Sulla questione è intervenuto ieri anche il ministro del Mare, Oleg Butković, rilevando che “bisogna trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti. Il progetto potrebbe anche venire sospeso, ma non sarebbe un bene”, ha detto.

Un altro problema ha colpito ieri gli abitanti dell’isola. Infatti, la nuova linea che transita da ottobre tra San Pietro dei Nembi e i Lussini, è stata interrotta. Motivo? La ditta addetta al trasporto non è stata pagata per il servizio. “Anche se i proprietari hanno contattato più volte la Regione e la Città di Lussinpiccolo, che avrebbero dovuto finanziare il trasporto, non hanno mai ricevuto risposta. Si richiedeva che l’importo mensile venisse versato in due tranche, il 1º e il 15 del mese. Purtroppo nel contratto questo non stava scritto e quindi è stato richiesto di stendere un nuovo contratto o un annesso al contratto. Fino a ieri non si sono avute risposte e di conseguenza si è deciso di interrompere il servizio fino a quando il conto non verrà saldato”, ci ha spiegato Radoslović.

La questione potrebbe, comunque, venire risolta a breve, in quanto ieri – ci ha confermato la Regione – il contratto di sovvenzionamento della linea è stato finalmente sottoscritto dalle parti interessate.

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