Filipović: «Esame del lavoro del Consiglio teatrale e revisione interna»

L’intervento del sindaco

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Filipović: «Esame del lavoro del Consiglio teatrale e revisione interna»

“A seguito di una serie di discussioni, più e meno burrascose, che si sono avute negli ultimi tempi in riferimento al TNC “Ivan de Zajc” e a quanto avviene in seno al Consiglio teatrale dal quale si sono disimpegnati tre membri, impedendone il funzionamento, desidero annunciare che esaminerò il lavoro del Consiglio e dei rappresentanti in esso, delegati dalla Città.

Inoltre, considerando le critiche legate alla gestione del Teatro e la preoccupazione espressa da alcuni esponenti politici, ma anche da altri che rappresentano la vita sociale e culturale a Fiume, come pure di alcuni dei membri dello stesso Consiglio teatrale, incaricherò il servizio di revisione interna e al termine degli accertamenti informerò l’opinione pubblica sulla situazione che verrà riscontrata.

Tra l’altro, ciò era stato già proposto di comune accordo dal Consiglio teatrale e dalla Direzione (sovrintendente e direttore). Ritengo estremamente inappropriato esigere dall’amministrazione cittadina e dal Consiglio cittadino di occuparsi dei cosiddetti “rapporti umani compromessi” all’interno del Teatro o di qualunque altra istituzione, azienda o organizzazione. L’intermediazione per “migliorare” i rapporti reciproci nelle istituzioni non è prerogativa né del potere esecutivo né dell’organo rappresentativo, mentre le comunicazioni anonime con cui si invita a rendere pubbliche delle “piccanterie” sul sovrintendente che includono espressioni sul clima di paura da lui creato, dei suoi “metodi dittatoriali di governare” e altro, le ritengo inopportune.

I dipendenti del Teatro che ritengono lesi i propri diritti, lavorativi e umani, dispongono di strumenti legittimi, quelli legali e gli unici corretti, con i quali lottare per la tutela dei diritti stessi, dimostrando che siano stati violati o negati. In queste situazioni vengono avviate delle cause in cui sono i Tribunali, unica istanza, a doversene occupare, non gli impiegati o responsabili in seno alle amministrazioni locali.

Inoltre, esprimere dei dubbi in merito alla legalità nella gestione e al lavoro nel Teatro fiumano, lo considero come un atto intenzionale di recare danno all’istituzione, ovvero di comprometterne il prestigio di cui gode davanti al pubblico, al resto della Croazia e oltre i confini nazionali. Desidero dire in modo chiaro e inequivocabile che il sovrintendente del TNC “Ivan de Zajc”, Marin Blažević, in questo momento, gode del mio pieno sostegno in quanto i risultati da lui raggiunti sono caratterizzati da successi. L’attuale sovrintendente non appartiene ad alcun partito politico e la sua nomina a ricoprire tale incarico non è avvenuta in base all’appartenenza politica. Fino a quando sarò sindaco, mi impegnerò a favore di quest’approccio “apolitico” in cui sono rilevanti le referenze e i risultati e non l’appartenenza politica, lottando per questi valori.

Vorrei ricordare che nel corso del mandato di Marin Blažević, sono stati vinti due premi “Hrvatsko glumište” come migliori lavori operistici, l’“Otello” di Verdi e “Tristano e Isotta” di Wagner, rispettivamente nel 2017 e 2021, il Premio Judita all’Estate spalatina nel 2021 con “Re Edipo”. Il Balletto è stato ospite dell’Opera di Bonn nell’autunno 2021 e per farne parte ci sono state 500 richieste da tutto il mondo. Il Dramma Italiano è ospite del progetto europeo “reDiscovering Europe”, mentre tre produzioni operistiche del TNC “Ivan de Zajc” sono ospiti a luglio a una delle rassegne più importanti, il Festival dell’opera di Savonlinna in Finlandia. Lo stesso Blažević è stato nominato coordinatore del Consorzio di tutti i Teatri nazionali croati, un’iniziativa nata proprio nel nostro TNC.

Ritengo assurdo che siano richiamati singoli dipendenti del Teatro per avere preso parte ai programmi di Fiume Capitale europea della Cultura 2020, senza il benestare del Consiglio teatrale. Le istituzioni culturali fiumane, l’azienda Rijeka 2020 e tante altre organizzazioni sono state esse stesse co-organizzatrici di Fiume CEC 2020. È stato un progetto in cui molti operatori culturali hanno potuto esprimere il proprio sapere, l’energia creativa e la perfezione nelle esecuzioni. La Città di Fiume ha il titolo di CEC 2020, è fondatrice degli enti e dell’azienda Rijeka 2020, che li ha incaricati di realizzare un programma degno di questo prestigioso titolo.

Infine, ricorderei che singoli membri del Consiglio teatrale che attraverso i media criticano il lavoro del sovrintendente e direttore, avevano approvato il resoconto relativo ai programmi e alle finanze nel 2021, superando anche l’esame delle Commissioni del Consiglio cittadino che, alla fine, dopo un lungo dibattito, non ha otttenuto il consenso dell’organo rappresentativo. Da lì il dibattito si è trasferito nei media, con lettere aperte e tribune pubbliche organizzate da piattaforme politiche. Purtroppo, gran parte dei partecipanti si abbandona a considerazioni sommarie, gettando fango sul Teatro come istituzione e puntando il dito verso il sovrintendente come principale “elemento di disturbo” nella creazione di un Teatro ideale. La mia politica non considera le comunicazioni anonime e nemmeno le lettere aperte inviate ai media. Per questo motivo, attueremo una revisione del lavoro svolto dai rappresentanti del fondatore nel Consiglio teatrale, come pure la revisione interna nel Teatro, il cui referto sarà la base con la quale avviare una discussione argomentata e proficua con tutti i partecipanti al dibattito”.

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