Lukanović: «Ci vado io in Parlamento…»

Il presidente dell'SDP regionale non rinuncia al seggio a favore di Vojko Obersnel. Komadina nel Sabor, ma tra un anno

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Lukanović: «Ci vado io in Parlamento…»
Ivica Lukanović e Saša Đujić. Foto: RONI BRMALJ

Mentre i vertici di partiti e coalizioni a livello nazionale sono alla ricerca del metodo con cui assicurarsi una maggioranza al Sabor, in attesa dei risultati ufficiali che arriveranno domani dalla Commissione elettorale, si tirano le somme a livello locale.

Ieri sono usciti allo scoperto Ivica Lukanović e Saša Đujić, il primo presidente della sezione regionale SDP e coordinatore nella settima circoscrizione e il secondo nell’ottava. “Abbiamo voluto commentare i risultati nelle due circoscrizioni in cui è stata suddivisa la Regione litoraneo-montana – ha esordito Lukanović, esprimendo la propria soddisfazione in relazione all’esito delle elezioni di mercoledì scorso –, che nel 2020 era rappresentata in parlamento da tre deputati SDP. In seguito alle divisioni nel partito siamo rimasti con una deputata. Le nuove elezioni ci assegnano sei seggi. Nella 7ª circoscrizione il nostro obiettivo era 47.308 voti. Siamo arrivati a 49.419, cioè il 5 per cento in più rispetto alle previsioni”.
La scelta di correre da soli in Istria, come ha sottolineato Lukanović, si è rivelata azzeccata visto che in molte città e comuni abbiamo conseguito dei risultati migliori rispetto alla Dieta democratica istriana: “Siamo in una fase di consolidamento dopo i contrasti interni e ora l’SDP può contare 37 deputati. Nel passato mandato eravamo 32 per scendere a soli 13. A questo punto mi rammarico del fatto che i potenziali partner non abbiano voluto accogliere il nostro invito a creare una coalizione più ampia con le quali certi cambiamenti ora sarebbero, probabilmente, più semplici da attuare. Sono possibili, comunque, ma la situazione è più complessa”.
Saša Đujić ha aggiunto: “Ringrazio prima di tutti i 68.577 che hanno dato il loro voto alla nostra coalizione, ribadendo che qui siamo più forti che in ogni altra circoscrizione. Se sommiamo i voti dei potenziali partner della DDI e di Možemo, nell’ottava circoscrizione le forze di sinistra hanno ottenuto oltre 120.000 voti. Siamo molto soddisfatti, anche se certi media cercano di ridimensionare i nostri risultati. Gli elettori hanno compreso che le opere realizzate nella nostra regione non sono state regalate da nessuno. Alla nostra Regione e all’Istria viene restituito in parte quello che versano nel Bilancio dello Stato. Come SDP ci rallegrano i risultati in Istria, primi a Pola, Pinguente, Albona, Buie, Rovigno, Umago, Dignano, Barbana, Fasana, Gimino, Grisignana. Nell’area liburnica abbiamo il doppio rispetto ai concorrenti, bene a Fiume, ottimo a Crikvenica e nei Lussini, discreto a Kostrena e Cherso, soddisfacente a Buccari e Kraljevica”.
Sono numeri che danno delle indicazioni, come ha concluso Saša Đujić, in vista delle amministrative del 2025 in cui formare delle coalizioni potrebbe determinare il sorpasso in quelle località guidate da altre strutture politiche.
Tra gli eletti c’è Zlatko Komadina, presidente della Regione Litoraneo-montana. Rinuncerà alla carica per prendere il posto in Parlamento? Gli subentra Željko Jovanović? Inoltre, si mormora che lo stesso Lukanović, a sua volta eletto, rinuncerebbe a favore di Vojko Obersnel. È vero? Alla risposta dei giornalisti è stato risposto: “Komadina porterà sicuramente a termine il suo mandato e per un anno qualcuno dovrà sostituirlo al Sabor. Ci sono molte situazioni analoghe in Croazia. Agiremo nei tempi previsti dalla legge. In Parlamento io ci vado”, ha concluso Lukanović all’incontro di ieri con i media, il primo dopo le elezioni quando nessuno si sbilancia più di tanto sulle future alleanze. C’è l’impressione che tutti si sentano vincitori.

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