Internet arriva dallo spazio e si… ritrova sottoterra

Nell’ambito della manifestazione «Una Fiume di psicologia», all’asilo di Abbazia si è svolto un laboratorio incentrato sull’uso del digitale

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Internet arriva dallo spazio e si… ritrova sottoterra
Foto Gorana Mišćenić

I bambini di oggi crescono circondati da tanti contenuti digitali che fortemente influenzano il loro sviluppo. Sono molto più bravi ad acquisire i nuovi metodi di comunicazione, rispetto ai bambini di alcuni anni fa. Ma a causa della mancanza di esperienza, conoscenze e abilità comunicative, ma anche della loro apertura e ingenuità, spesso si trovano a dover combattere tante sfide.
Motivo per il quale devono avere delle competenze digitali per saper riconoscere potenziali situazioni pericolose e proteggersi adeguatamente da contenuti e persone inappropriati.
Nell’ambito del programma “Una Fiume di psicologia”, presso l’asilo di Abbazia ha avuto luogo il laboratorio “Pensa e quindi clicca”, che viene portato avanti dal 2016 grazie all’Associazione RODA. I nostri educatori, come pure la sottoscritta, hanno preso parte a vari stage nel corso dei quali hanno ottenuto delle competenze necessarie per aiutare i bambini a scoprire le insidie che si celano su Internet – ha spiegato la psicologa dell’asilo Gorana Mišćenić –. I laboratori vengono ripetuti più volte all’anno e sono destinati ai prescolari, ovvero ai futuri scolaretti. Lo scopo è quello di alfabetizzarli dal punto di vista del digitale. Spieghiamo loro come usare Internet in modo sicuro, come proteggere i propri dati, siccome abbiamo visto che usano computer, tablet e telefonini già dalla prima infanzia, anche molto più del dovuto. Di conseguenza vengono a contatto anche con contenuti non adatti a loro”.
Capacità cognitiva
I bambini prendono parte molto volentieri a laboratori del genere, dimostrando grande sapere a proposito della tecnologia, però, purtroppo, non hanno ancora sviluppata la capacità cognitiva per capire tutto ciò che vedono e tantomeno di distinguere i buoni dai cattivi.
“Una volta avevamo il compito di insegnare loro come comportarsi nel mondo reale, oggi invece dobbiamo farlo con quello virtuale. Durante gli incontri parliamo di come dobbiamo proteggerci da chi non conosciamo, a non dare mai i nostri dati, a parlare in modo educato come se fossimo per la strada o all’asilo, a non offendere, a far sapere ai genitori quello che stiamo facendo e, in caso di potenziale pericolo, di informare un adulto. I bambini amano tanto questo tema anche perché il laboratorio viene fatto con delle presentazioni e dei video. Possono vedere e confrontarsi con gli altri per quanto riguarda l’uso di Internet e dei siti che visitano.
Abbiamo visto poi che ci sono bambini che sviluppano determinate paure nei confronti di alcuni personaggi dei video giochi, in quanto magari violenti o paurosi. In questo caso cerco di far capire loro che come nei film ci sono gli attori, così nei giochi ci sono i personaggi che non sono reali. Purtroppo però alcuni bambini fanno fatica a capire e continuano ad avere magari degli incubi o paura di rimanere da soli in casa”, ha affermato ancora Gorana Mišćenić.
Ai bambini è stato poi chiesto di spiegare cos’è Internet. E le risposte sono state più che esilaranti. “Internet produce corrente e se viene a mancare rimaniamo al buio. Se non c’è Internet non posso guardare i cartoni animati e se invece entro in un tunnel la canzone si ferma. Internet è come Google, solo che Google sa molte più cose. Si può prendere in prestito dal tuo amico. Internet arriva dallo spazio e si trova sottoterra. È un luogo dove si possono acquistare vestiti, occhiali e scarpe. È un sistema che fa funzionare tutto”, sono state soltanto alcune delle loro dichiarazioni a proposito.

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