Il mercato di Braida in attesa di miglior vita

Chiuso il padiglione dopo il trasloco dell’ultimo inquilino. Desolatamente vuoti i banconi ortofrutticoli e futuro incerto per uno dei gioielli della Città

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Il mercato di Braida in attesa di miglior vita
Il mercatino delle pulci della domenica. Foto: GORAN ŽIKOVIC

Tre bancarelle ortofrutticole, due di abbigliamento, altrettanti bar e una ricevitoria scommesse: questo è ciò che rimane del mercato di Braida, un tempo fiorente punto d’incontro di commercianti, produttori e acquirenti, dove si poteva trovare merce fresca, praticamente in centro città. I grandi empori stanno uccidendo questi tradizionali luoghi dove un tempo il diretto contatto tra le persone era d’obbligo. Si chiacchierava e si rideva con le “venderigole”, si acquistava da quella preferita, con la merce migliore. Oggi i banconi, desolatamente vuoti, sono testimoni muti di un’atmosfera un tempo gioiosa, perché andare al mercato era una festa, oggigiorno soppressa dagli acquisti veloci fatti in uno dei centri commerciali della zona. Desolatamente vuoto pure il bellissimo padiglione in mattoni, progettato nel 1895 dall’architetto Giacomo Zamattio, nell’allora nuovo rione di Braida. L’edificio è stato costruito in stile neorinascimentale, con un’entrata principale e due laterali. Dotato pure di un ascensore per il trasporto della merce al piano superiore, l’edificio ha chiuso definitivamente le porte, sbarrate con catenacci, seppure su uno dei portoni, in bella mostra, ci sia un cartellone che invita gli interessati a servirsi di un’altra delle entrate a disposizione. Sopravvive ancora l’unica pescivendola del rione, che divide lo spazio della tettoia laterale orientale con i gatti del quartiere.

Diversi anni addietro, la Città di Fiume aveva rimesso a nuovo l’area della pensilina occidentale acquistando cinque chioschi per uso vario. Per un brevissimo periodo, 2-3 mesi circa, due di questi punti vendita erano stati occupati da venditori di uova e pasta, poi il nulla: sono rimasti desolatamente vuoti causa il disinteresse dei rivenditori per l’affitto esorbitante richiesto. Così pure l’interno del padiglione il cui primo piano è stato completamente ristrutturato e mai più è entrato in funzione. Poi, piano piano i negozi interni hanno iniziato a chiudere fino a pochi mesi fa, quando se n’è andato l’ultimo rivenditore, un macellaio, che per due anni è stato l’unico inquilino, ma che allo scadere del contratto ha deciso di trasferire la propria attività altrove, in vani con un affitto più conveniente.

Il mercato delle pulci
Ora il mercato del rione di Braida si anima, purtroppo, soltanto la domenica mattina, quando tutta l’area esterna viene occupata dal mercatino delle pulci. Non un mercatino di pezzi di valore, d’antiquariato, ma un’accozzaglia di cianfrusaglie di dubbia provenienze e spesso coperte di sporcizia. Qua e là si possono trovare delle vere e proprie chicche, ma sempre più raramente. Succede spesso che proprio durante questi appuntamenti, a causa dei diverbi dei venditori sul posto migliore da occupare, intervengano gli agenti di Polizia a sedare le liti. Niente da fare per fare rivivere l’area in questione. Da anni la municipalizzata Rijeka plus indice il concorso pubblico per l’affitto dei banconi e dei negozi del mercato, ma l’interesse è praticamente nullo. Non ci sono venditori e diretti coltivatori disposti a rischiare pagando un canone mensile salato per un profitto minimo. Siccome la situazione nel corso dell’ultimo anno è peggiorata, pure i negozianti delle rivendite circostanti hanno chiuso bottega, contribuendo ancor di più al degrado della zona. Diversi anni addietro si era tentato di organizzare settimanalmente una fiera ecologica delle aziende a conduzione familiare e di produttori diretti di merce ecologica, ma data la posizione del mercato e l’inizio dei lavori edili nel complesso artistico Benčić, dove era stato eliminato il capiente parcheggio, questi incontri hanno avuto vita breve. Pure i progetti sulla trasformazione del padiglione in edificio per incontri culturali e manifestazioni varie, comprese quelle di gastronomia, sono rimasti solo una mera illusione. Per ora il mercato di Braida, un vero gioiello, rimane così com’è, vuoto, desolato, degradato, senza un valido progetto per la sua rivitalizzazione. Forse ridurre drasticamente i prezzi dell’affitto dei punti vendita potrebbe aiutare. Ma la municipalizzata che gestisce il Mercato non ci pensa.

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