Halubajski zvončari: un marchio

Grazie alla loro lunghissima tradizione e alla specificità che li contraddistingue gli scampanatori dello Halubje sono patrimonio culturale immateriale dell’Unesco

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Halubajski zvončari: un marchio

La storia (o meglio leggenda) che vede protagonisti i famosi Halubajski zvončari (letteralmente scampanatori dello Halubje, antica zona dell’odierno Comune di Viškovo), che assieme ai Pehinarski feštari e al gruppo Lako ćemo, fecero rivivere nel 1982 il Carnevale fiumano, si perde nella notte dei tempi. A partire dagli anni in cui apparvero per la prima volta, tempi di riti pagani, e fino ai giorni nostri, con il loro ritmico e forte scampanare e la loro incisiva presenza, hanno contribuito, puntualmente ogni anno, a cacciare l’inverno per invitare la primavera a farsi avanti a ricominciare un nuovo ciclo della vita. I primi zvončari erano dei semplici pastori che con il fracasso tentavano di allontanare gli animali selvatici dai loro greggi di pecore essendo stata in passato l’area dello Halubje piena zeppa di pascoli perdendo poi attraverso i secoli questa sua funzione fino a diventare oggi parte integrante dell’Agglomerato di Fiume.

Gli scampanatori dello Halubje in una foto del 1929 a Marčelji

“I primi dati scritti sugli zvončari risalgono al 1865 e da qui inizia tutto – ci racconta Damir Host, presidente dell’associazione degli ‘Halubajski zvončari’ –. Nel documento vengono descritti come pastori che nel periodo invernale, vestiti con pelli di pecora e con in testa un copricapo dello stesso materiale, davano di campanaccio per allontanare i predatori. Per difendersi portavano un bastone oppure una mazza che col tempo prese il nome di ‘balta’ o ‘bacuka’. Dai campanacci, originariamente ‘zvona’, si arriva agli uomini che le indossano, appunto gli ‘zvončari’. Con il passare dei secoli, questi personaggi entrano a far parte della storia folcloristica del territorio”.

I Halubajski zvončari alla sfilata di Ardesio provincia di Bergamo

Dapprima gli zvončari erano un gruppo disorganizzato, che si riuniva a inizio anno per inscenare un rito antico, mantenutosi fino ai giorni nostri, relativo allo scacciare il brutto per dar modo al bello di risplendere”.

Sfilata a Verona nel 2004

“Bisogna precisare però che non siamo gli unici, ma forse i più conosciuti e popolari – si unisce al discorso Kristijan Frlan, vicepresidente dell’associazione –. In tempi passati numerose località del circondario avevano i propri scampanatori con riti simili. Fortunatamente la tradizione si è mantenuta fino ad oggi e tutti formiamo una grande famiglia di zvončari. Ciascun gruppo ha le proprie caratteristiche, un muoversi diverso e una tenuta che si differenzia da paese a paese. Ad esempio, durante il regime italiano non era permesso indossare maschere che coprivano il volto, cosicché le varie componenti della Cicciaria optarono per un cappello abbellito con fiori e nastri di cartapesta, che viene adoperato ancor’oggi. La nostra compagnia, quella dello Halubje, non ha modificato il proprio aspetto nel tempo bensì è rimasta fedele alle origini. La nostra divisa si compone di una pelle di pecora tenuta fissa sulla schiena con delle corde che sostengono anche il campanaccio, una maglietta a strisce orizzontali bianche e blu, pantaloni bianchi con striscia laterale rossa, una maschera stilizzata a forma di testa di animale e il famoso batacchio. Un’uniforme che rappresenta degnamente il nostro territorio d’origine, le colline a ridosso del mare. Non bisogna dimenticare che in quasi tutta l’Europa rurale si celebrano riti simili, dall’Italia, alla Francia, all’Austria, alla Slovenia, alla Bulgaria e oltre”.

Kristijan Frlan, Dean Kuretić e Damir Host

Dal 2010 gli Halubajski zvončari entrano a far parte del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. “Siamo specifici, ma rappresentiamo tutti i gruppi di scampanatori del territorio. Spesso siamo invitati a rappresentare le tradizioni e il folclore delle nostre aree ai vari Festival, manifestazioni, sagre ed eventi nazionali e internazionali, e non necessariamente legati al Carnevale – prosegue Host –. Questo ci ha dato modo di visitare quasi tutta l’Europa, ma anche oltre. Un nostro socio ha presentato la nostra caratteristica uniforme sulla spiaggia di Copacabana a Rio de Janeiro”.

Alla Sfilata degli scampanatori a Mattuglie
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Nella lunghissima storia degli Halubajci ci sono stati però anche momenti difficili. “Negli anni Settanta il gruppo, facente parte dell’allora SAC ‘Halubjan’, dato lo scarso interesse, contava un numero esiguo di soci. A quel tempo gli scampanatori non erano popolari, anzi nella maggior parte facevano paura. Si denotava, inoltre, una certa disorganizzazione all’interno del gruppo. Grazie all’entusiasmo di alcuni appassionati, gli zvončari sono riusciti poi a rinascere e a diventare come li conosciamo oggi. Negli anni Novanta escono dalla Società artistica locale e fondano una loro associazione, che oggi conta circa 400 scampanatori, di cui 150 giovani. Essere uno zvončar è un vero e proprio onore non soltanto per lo scampanatore, bensì pure per la sua famiglia, che deve rigorosamente essere originaria del posto. In uno stesso nucleo familiare ci sono due o tre generazioni di zvončari. Sarebbe interessante approfondire l’argomento con una pubblicazione sulle famiglie degli scampanatori dello Halubje”. Nel 1982 gli Halubajski zvončari hanno contribuito, con la loro partecipazione, al ripristino del Carnevale fiumano. “Le sfilate in Corso venivano fatte anche prima di quell’anno, ma il tutto si svolgeva in forma spontanea. Quell’anno ci siamo per la prima volta organizzati e da allora la nostra presenza alla Sfilata internazionale è costante. Spetta a noi l’onore di chiudere, ogni anno, la grande kermesse”.

La tradizione continua con le giovani generazioni…

In questo 2021 in cui c’è ancora la pandemia, tutta l’attività è in forse. “Purtroppo, il Covid ha bloccato tutte le nostre attività. Per ora niente pellegrinaggio nei borghi dello Halubje, niente sfilate all’estero e niente scampanata di chiusura del Carnevale fiumano, che a nostro avviso necessita di una rinfrescata, con eventi che dovrebbero articolarsi nel fine settimana a chiusura dello stesso”.

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