Fiume. Via Zvonimir diventa come la famosa tela di Penelope

Perché sulla strada che viene asfaltata oggi presto torneranno le macchine edili? Un pasticcio burocratico che pagheremo, purtroppo, in euro e in nervi

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Fiume. Via Zvonimir diventa come la famosa tela di Penelope
I lavori dovrebbero terminare a fine luglio. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“È un danno d’immagine, indubbiamente. Sarà anche una seccatura aggiuntiva per i cittadini e, alla fine, implicherà pure dei danni materiali, contenuti rispetto all’ammontare complessivo degli investimenti che stiamo affrontando in questi anni”, sono le considerazioni di Andrej Marochini, direttore della municipalizzata “ViK” nel contesto di quanto sta accadendo, o non sta accadendo, in via Zvonimir.

Andrej Marochini.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Buona idea vanificata
La buona notizia è che si sta asfaltando la corsia meridionale dell’importante arteria cittadina, la cattiva è che sotto non è stato sistemato il collettore per lo smaltimento delle acque reflue. Ciò significa, in sintesi, che una volta riaperte tutte le quattro corsie di marcia, sarà necessario riaprire il cantiere, togliendo il nastro d’asfalto appena posato e quindi provvedere agli scavi e alla sostituzione delle condotte. La situazione è a dir poco imbarazzante, causata da una burocrazia incapace di reagire a eventi inaspettati. Eppure, esisteva un piano preciso sia per limitare i costi che per ridurre i disagi nel traffico stradale. Attualmente sono in corso i lavori conclusivi alla statale D403, la nuova arteria progettata per collegare il futuro terminal container in Molo Zagabria a Valscurigne e alla rete autostradale. Ciò che vediamo nascere in via Zvonimir altro non è che l’allacciamento alla D403. Questo progetto viene realizzato dall’azienda “Hrvatske ceste” utilizzando in buona parte i finanziamenti erogati dai fondi dell’Unione europea. Da un secondo programma dell’Unione europea viene finanziato anche il progetto di miglioramento della rete idrica e di smaltimento delle acque reflue nel contesto dell’Agglomerazione di Fiume. Quest’ultimo prevede, tra l’altro, la posa del nuovo collettore lungo via Zvonimir. Per quanto logica e razionale, l’idea di posare le condotte di un progetto prima di asfaltare nell’ambito del secondo progetto, non ha sortito il risultato auspicato.

Appalto da annullare?
C’è un organo a livello nazionale, la Commissione per il controllo delle forniture pubbliche, che ha sospeso il processo d’assegnazione dell’appalto del valore di 1,8 milioni di euro per la posa del collettore tra il distributore INA e il parco Ponsal. L’impresa appaltatrice, l’albanese “Gener 2”, nell’autunno dello scorso anno aveva firmato il contratto con la “ViK” per diversi segmenti del progetto per un valore complessivo di 27,3 milioni di euro, per le infrastrutture a Fiume, Viškovo e Castua. Il motivo per cui è stata sospesa la realizzazione del segmento in via Zvonimir è dovuto a una questione amministrativa, formale, a cui l’azienda di Tirana non ha provveduto. Infatti, non ha fornito le certificazioni e autorizzazioni relative al proprio organico sull’idoneità e preparazione per svolgere attività nella Repubblica di Croazia. Si tratta di documenti richiesti tassativamente che la “Gener 2” si era impegnata a consegnare una volta vinta la gara d’appalto, per evitare delle spese qualora vi fossero state delle offerte più vantaggiose. Comunque, la ditta albanese ha fatto ricorso e la Commissione l’ha accettato. Per la “ViK” c’è anche la beffa di dover rimborsare agli appaltatori le spese per il ricorso che ammontano a 9.115 euro. L’Unione europea, quando vengono bandite delle gare internazionali sottolinea l’aspetto delle pari opportunità e quindi consente alle imprese extracomunitarie di presentare parte della documentazione una volta che si sono aggiudicate gli appalti. “Aspettiamo quel foglio di carta per consentire alla ditta albanese di avviare i lavori. Sarebbe decisamente da evitare l’ipotesi di sciogliere il contratto e ripartire da capo”, ha concluso Marochini.

La D403 non può attendere
L’apertura della D403 era prevista entro la fine di giugno, ma poi è slittata a fine luglio. La scadenza va rispettata per non incorrere in sanzioni da parte dell’Unione europea. Vi si sta lavorando intensamente e i responsabili dell’azienda “Hrvatske ceste” assicurano che la dinamica delle operazioni segue le tempistiche stabilite.

Quanto ci costerà l’«inconveniente»?
Per i fiumani i grandi investimenti nelle infrastrutture rappresentano qualcosa di epocale, benefici per questa e per le prossime generazioni. Questa generazione, nel frattempo, deve subire il momento in cui sono arrivati i finanziamenti, tanti in una volta sola. Ci rimettiamo, quindi, soprattutto a livello di nervi. Sapere che via Zvonimir, finalmente riaperta dopo tanti mesi senza limitazioni assieme a via Rikard Benčić, la cui riapertura era prevista per il 23 dicembre dello scorso anno, verrà nuovamente occupata dalle macchine edili, non mette molta allegria. A livello di costi, quelli che in un primo tempo si sarebbero voluti evitare, siamo a circa 45.000 euro stimati in base al prezzo attuale che è di 40 euro per metro quadrato. Il segmento da rifare è di 320 metri di lunghezza per 3,5 di larghezza.

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