Fiume. Verso la moneta unica: che effetti avrà?

I cittadini sono scettici sull’impatto del passaggio all’euro, previsto per il 2023

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Fiume. Verso la moneta unica: che effetti avrà?

Sono trascorsi ormai 23 anni da quel 1999 in cui gli europei hanno avuto in mano, per la prima volta, una valuta nuova di zecca, l’euro. Da Lisbona a Helsinki ad Atene, i cittadini hanno potuto ritirare le banconote presso gli sportelli automatici, fare la spesa pagando con monete in euro e viaggiare all’estero senza cambiare valuta. Sulla scia dell’espansione del mercato unico, l’euro è diventato uno dei risultati più tangibili dell’integrazione europea, accanto alla libera circolazione delle persone. Ora è giunto anche il momento della Croazia. Per dare tempo e modo ai cittadini di abituarsi alla nuova valuta, a partire dal 5 settembre 2022 fino al 31 dicembre 2023, ci sarà la doppia esposizione dei prezzi, in kune e in euro. Si prevede, inoltre, che il passaggio dalla kuna all’euro avvenga ufficialmente il 1º gennaio del prossimo anno, a un tasso di cambio che è rimasto sostanzialmente invariato da circa un quarto di secolo (7,53 kune per 1 euro).

 

I dibattiti tra esperti sui lati positivi e negativi dei cambiamenti si susseguono ormai da diversi anni. Ma, essendo i cittadini in primis a essere coinvolti negli stessi, è un tema che riguarda tutti. Quale sarà, quindi, l’impatto dell’introduzione dell’euro in Croazia? Mentre il mondo intero sta lottando contro la pandemia cercando di riassestarsi, non è semplice avere fiducia nel domani, nei cambiamenti, nelle promesse di un futuro più sereno, nella crescita. Quest’ultima è figlia del lavoro, del capitale, della tecnologia, delle competenze, di un ambiente favorevole. Il Paese è pronto? E i cittadini di Fiume? Che cosa ne pensano nel loro piccolo? Le reazioni denotano incertezza e poca convinzione. L’incognita è grande e il pensiero va subito all’aumento dei prezzi, al rapporto stipendi-costi, ai pensionati, alla fragilità del tenore di vita croato, ai quasi due anni di pandemia vissuti, alle energie che cominciano a mancare. Il sentore comune è che il Paese non abbia ancora la forza competitiva e gli strumenti esperienziali degli altri per affrontare un passaggio così importante. La speranza e la positività in questo senso ci sono, ma la diffidenza la fa da padrona. Chi più chi meno, la gente è preoccupata.

«Bisognerà adeguarsi»

Stanko Kresović ritiene che, dal punto di vista finanziario, finché non ci si abituerà alla nuova moneta, i primi cinque anni saranno un po’ difficili. “Le persone hanno sulle spalle molti crediti, non c’è lavoro, abbiamo vissuto due anni difficili da tutti i punti di vista, per non parlare della situazione dei pensionati, che ne soffriranno sicuramente. Già ora non è semplice, le spese sono altissime, i salari bassi… Con l’introduzione dell’euro sia i prezzi che i costi della vita aumenteranno.

Stanko Kresović

“Sono d’accordo – interviene Boško Kresović –. Se Paesi molto più ricchi del nostro, quali l’Italia e la Germania, hanno risentito dell’immissione della nuova moneta, immaginiamoci come la vivrà la Croazia. Causa i rincari rapidissimi e l’indebolimento dello standard di vita, a mio avviso sarà una catastrofe”, sostiene.

Boško Kresović

Corina Ogrizović, liceale, considera sarebbe forse più utile introdurre il dollaro o la sterlina, in quanto l’euro porterà, a detta sua, a una forte inflazione. Anche sua madre, Sanja, si dice poco convinta del cambiamento di moneta annunciato, sostenendo che “non è semplice capire che cosa ci porterà l’euro e sarà interessante seguire l’evolversi della situazione. Non è una questione di arrangiarsi o no, la Croazia lo farà sicuramente, ma i prezzi dovranno venir corretti affinché il tutto possa avere un senso. Ciò che preoccupa è il fatto che s’intervenga aumentandoli, non abbassandoli. Lavorando in un negozio posso dire che, se non altro, il periodo di adattamento previsto sarà sicuramente utile per abituarsi all’idea. Ovviamente, all’inizio ci sarà un pochino di confusione, alcuni probabilmente eguaglieranno l’importo rilevato sugli scaffali, magari non rendendosi subito conto che 5 kune non equivalgono a 5 euro. Sinceramente, considerando il basso tenore di vita della Croazia, che non penso migliorerà, sono diffidente sulla questione”.

Sanja e Corina Ogrizović

Il cameramen Ivan Banović non ci pensa affatto, o almeno non ancora. “Credo che, inizialmente, non sarà semplice. Con il tempo, forse, tutto si adeguerà e raggiungeremo il tenore di vita della Slovenia e di alcuni altri Paesi vicini. Probabilmente succederà nel futuro ma, per il momento, la cosa non mi interessa e non mi preoccupa”, dichiara infine.

Ivan Banović

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