Fiume. Salvaguardare i Mercati cittadini

Sabina Marov, consigliere cittadino del Most, ha chiesto venga risolta al più presto la crisi del settore. Ora si attende una risposta dalla Città in merito alla questione

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Fiume. Salvaguardare i Mercati cittadini
Foto: RONI BRMALJ

Misure concrete a sostegno degli ambulanti, per la salvaguardia delle ormai sofferenti strutture mercatili cittadine, per la problematica dei posteggi relativi alla zona e i carenti mezzi di trasporto pubblici, in considerazione di un evidente stato di crisi del settore il quale, a mo’ del Mercato rionale in Braida, si sta spegnendo. A chiederle è stata la presidente del Comitato per i trasporti del Consiglio cittadino della Città di Fiume, nonché consigliere cittadino del Most, Sabina Marov, affiancata dai suoi collaboratori, durante la seduta cittadina tenutasi a Palazzo municipale, alla presenza di altri consiglieri, giornalisti, due commercianti e alcuni consumatori, dove si è discusso dell’intricata situazione relativa a quello che ha definito “il ventre” e “il volto” delle città.

Poca considerazione e flessibilità
In tale contesto, nell’evidenziare il ruolo sociale e aggregativo degli stessi, specificando che ancor oggi rappresentano il canale principale per l’acquisto dei generi alimentari locali e freschi, come pure di molti altri e sono altresì un elemento di vita e di incontro per tutti i cittadini, una possibilità di scelta basata su rapporti umani diretti e sull’emozionalità, catturando così anche l’attenzione del turista e del viaggiatore, incontrando l’approvazione dei colleghi, ha affermato: “Oltre a essere un piacevole luogo d’acquisto, il Mercato è anche un momento di incontro e del fare due chiacchiere, una delle colonne portanti dello stile di vita e della socializzazione mediterranea. Le città di Zagabria, Lubiana, Palermo, Barcellona, Helsinki e altre, oltre a conservare la tradizione e l’offerta del commercio ambulante, l’hanno addirittura rafforzata con la proposta di svariati esercizi ristorativi e l’apertura nelle ore pomeridiane e serali. In tale senso, a maggio di quest’anno, in occasione della seduta del Consiglio cittadino, ho chiesto al sindaco quali siano i piani della Città relativi ai Mercati cittadini di Fiume, dove è ovvio che la presenza degli operatori ambulanti sta drasticamente diminuendo. Dalla sua risposta, nella quale ha rilevato che vi è in atto una riflessione e la considerazione di rivitalizzare gli stessi, si è percepito che si stanno seguendo le tendenze estere. A nostro avviso, purtroppo, la stessa cela un potenziale pericolo. Né i Mercati zagabresi, né quelli lubianesi sono stati riqualificati e convertiti in aree ristorative, bensì hanno conservato l’offerta esistente e vi hanno aggiunto sia i classici che i cosiddetti punti vendita ‘pop up’. In altre parole, dato che l’Amministrazione cittadina ha capito l’importanza dell’autentico ‘ventre’ della città, i commercianti di vecchia data non hanno dovuto abbandonare le bancarelle e hanno potuto continuare a esercitare. Dal momento che la municipalizzata Rijeka plus non dimostra alcuna flessibilità nei loro confronti, il che è evidente dall’importo degli affitti, uguali sia nella stagione estiva che invernale, fino a quando la Città non se ne interesserà in modo chiaro e trasparente qualsiasi considerazione a riguardo non può che risultare discutibile”.

La voce degli interessati
Sulla scia delle sue parole, uno dei commercianti, Miroslav Ivaniš, titolare di un esercizio di abbigliamento da oltre 26 anni il quale, a sua detta, ne ha viste di cotte e di crude e che personalmente non ha avuto incomprensioni con la Rijekaplus, ha rilevato di ricordare tempi migliori in quanto “oggidì non vi sono nuovi offerenti e/o interessati all’affitto delle bancarelle. Per non parlare dei giovani, i quali non sono minimamente sfiorati dall’idea di fare il nostro lavoro il quale, a dire il vero, non è facile né allettante in merito alle prospettive che offre, ovvero non offre. Una volta ai bandi ci presentavano in 80, oggi siamo in 9 e ci troviamo nelle condizioni di dover sorreggere e aiutare l’un l’altro. Alla fine, se si trovasse un accordo con la Città e vi fosse maggior ascolto, si riuscirebbe anche a risolvere il tutto. Gli spiegheremmo che non è solo questione di affitti alti, bensì anche di costi relativi al raffreddamento e riscaldamento, soprattutto per ciò che concerne i padiglioni, di cui uno ormai è quasi del tutto vuoto. Non so, forse si potrebbe concordare un affitto stagionale e venirci incontro quando le condizioni meteorologiche c’impediscono di lavorare, oppure pensare a un contratto da firmare nei tempi di maggior traffico e, durante l’inverno, farci pagare l’affitto giornalmente. Comunicando, come stiamo facendo ora, si risolverebbero le cose. Fatto sta che, da come stanno ora le cose, la situazione è grave e sembra ripetersi lo scenario del Mercato rionale di Braida”. Concorde il consigliere Davor Štimac, secondo il quale “si sta effettuando un’azione sistematica e organica per distruggere i Mercati cittadini. Ciò è evidente anche dallo stato di sporcizia e degrado che si avverte attraversando quando non vi sono più posteggiate le macchine, dalla pessima regolazione del traffico nelle strade che li circondano e dall’organizzazione dei parcheggi e/o eventualmente dei taxi da prendere per i non guidatori. A questo punto sarebbe più onesto da parte della Città farci conoscere le loro intenzioni, indipendentemente da quali siano”. Con le sue riflessioni si è detta d’accordo anche Iva Rinčić, specificando che la Città non si è mai pronunciata in merito alla questione e non si comprende se abbia capito l’importanza della problematica.

La Rijekaplus a sostegno dei commercianti
In risposta alle suddette affermazioni, il direttore della municipalizzata Rijekaplus, Željko Smojver, dopo essersi dichiarato un regolare fruitore dei prodotti offerti al Mercato e amante dell’idea che il capoluogo quarnerino ne possegga uno, magari ancora più colorato, vitale, ordinato e pulito come quello spagnolo, ha spiegato che, al momento, non è ancora ben chiaro come si risolveranno i parcheggi nei dintorni in vista delle nuove pianificazioni urbane relative a Porto Baross, dove verrà costruito il marina per mega yacht. Infine, il direttore ha rilevato che, sulla base dei contratti, il reddito mensile dell’azienda è pari a 64mila euro, ma che effettivamente i Mercati cittadini non generano alcun profitto e che, a sua detta, è preoccupante la maggior presenza di ditte che di esercizi a conduzione familiare”. In conclusione di seduta si è appurato che, a questo punto, si attende la risposta della Città in merito alla tematica.

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