Fiume. Elezioni anticipate? Tutto è possibile

Giovedì al Consiglio cittadino grandi probabilità di una bocciatura del Bilancio 2024. Annunciano il "no" Iva Rinčić e Maša Magzan, ma pure Azione dei giovani e Unione del Quarnero

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Fiume. Elezioni anticipate? Tutto è possibile
I consiglieri Iva Rinčić, Robert Salečić e Maša Magzan. Foto: RONI BRMALJ

Il sindaco Marko Filipović avrà i numeri, i voti necessari per la proposta del suo terzo Bilancio di previsione? Il documento verrà sottoposto all’esame del Consiglio cittadino che si riunirà giovedì e, per come si stanno mettendo le cose, la proposta del Bilancio 2024 ha grandi probabilità di venire bocciata.
Lo confermano i quattro consiglieri che hanno costituito quest’anno un nuovo gruppo consiliare, nato da una serie di “divorzi politici”. Si tratta di Vedran Vivoda (Azione dei giovani), Robert Salečić (Unione del Quarnero), Iva Rinčić e Maša Magzan, elette nella lista civica di Davor Štimac da cui si sono dissociate. I primi due, invece, hanno lasciato il gruppo che avevano costituito assieme a “Možemo!”.
“Non c’è nessuna chance che il nostro gruppo possa sostenere la proposta del Bilancio”, ha detto a chiare lettere Robert Salečić all’incontro di ieri con i media locali, mentre Vedran Vivoda vi ha preso parte da remoto. Il “no” lo ha anticipato anche Iva Rinčić fin dall’inizio: “Il primo motivo per cui non possiamo sostenere la proposta è di carattere tecnico. Infatti, i materiali per la sessione di giovedì li abbiamo ricevuti soltanto una settimana fa. Nove giorni sono pochi per esaminare mille pagine. Oltre al Bilancio ci sono altri 40 punti nell’ordine del giorno. L’ultima riunione si è tenuta a ottobre per cui giovedì ci attende una vera maratona”. Rinčić ha aggiunto che un secondo motivo riguarda la scarsa considerazione degli emendamenti e la loro mancata messa in atto nei pochi casi in cui sono stati accolti: “Nelle politiche del sindaco non c’è nulla di socialdemocratico. Si vende il patrimonio della Città, vedi il lotto per l’autostazione in Žabica, introducendo un’aliquota maggiore sulla tassa sul reddito al posto dell’addizionale che viene abolita. Il nostro atteggiamento non va inteso come una forma di ricatto. Il sindaco dovrebbe tentare di stendere un Bilancio condivisibile da una maggioranza. Non puntiamo a elezioni anticipate, anche se non le temiamo. Se ci si dovesse arrivare, comunque, sarebbe il caso che anche per il sindaco si torni alle urne anticipatamente”.
Maša Magzan ha fatto riferimento a un segmento specifico, quello della cultura. “In seno al Teatro nazionale croato Ivan de Zajc e al Museo civico, le due maggiori istituzioni cultuali in città, ci sono tanti problemi, mancanza di trasparenza, di volontà di risolvere le questioni aperte e di responsabilità per assicurare il loro normale funzionamento. La Commissione cultura del Consiglio cittadino aveva proposto degli interventi che sono state sistematicamente ignorate”.
Rinčić e Magzan avevano votato contro il Bilancio anche in passato, nei primi due anni del mandato, ma Salečić e Vivoda, in un modo o nell’altro, lo avevano sostenuto. Ora la loro decisione è irrevocabile e senza di loro il Bilancio non supererà l’esame. Ci potrà essere quello di riparazione per una versione riveduta del documento oppure grazie a un’inversione di rotta da parte di qualche consigliere “insospettabile” che al momento facciamo difficoltà a individuare.

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