Fiume. Bene la prova d’italiano, discutibili le tempistiche

Gli allievi della Scuola media superiore italiana di Fiume alle prese con il primo esame della maturità di Stato. Un po’ di confusione per l’introduzione di un unico livello per la lingua materna

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Fiume. Bene la prova d’italiano, discutibili le tempistiche
David Petković, Dominik Maksimović, Marijan Mihajić e Rafael Domijan. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Al via le prime prove della maturità di Stato che nella mattinata di ieri, con le Scuole medie superiori delle minoranze nazionali coinvolte in prima linea, sono consistite nei test d’italiano lingua materna, i cui risultati saranno resi pubblici il 12 luglio. Ad affrontarle pure i ragazzi della Scuola media superiore italiana di Fiume, i quali hanno cercato di dare il meglio di sé. Com’è andata?

Un esame corretto
Nonostante qualche incertezza, abbastanza bene, ci hanno riferito gli studenti incontrati davanti l’istituzione, ancora “caldi” d’esame, tra cui Dominik Maksimović (IVa), il quale si è detto speranzoso di un buon esito e soddisfatto di come ha risolto il test, specificando che “la prova era difficile nella misura giusta. Ho saputo rispondere alla maggior parte delle domande, a parte quelle in cui qualche termine che non conoscevo mi ha fatto nascere qualche dubbio, il che è una mia lacuna. Purtroppo, a mio avviso, il tempo per prepararci non era sufficiente. In tale senso, per quanto mi riguarda, ho studiato una settimana e mezzo. Devo dire, però, che la simulazione della prova dell’esame di maturità affrontata lo scorso anno, quando facevo la terza classe, mi ha aiutato molto a prepararmi psicologicamente a quella vera. Mi rimane ancora da fare il saggio, dopodiché anche questa sarà fatta”.
Sulla falsariga delle sue parole Marijan Mihajić (IVm), ha dichiarato che “l’esame era fattibile: ho risposto a ciò che sapevo e, per il resto, ho cercato di ricordare quello che avevo seguito nel corso delle lezioni e di usare la logica”. A confermarlo David Petković (IVm), secondo il quale il test era strutturato in modo da permettere agli studenti di “arrangiarsi” anche nei momenti di difficoltà o insicurezza, ovvero di ricorrere alla logica e, stando attenti, di trovare le soluzioni nel testo stesso, precisando che “qualche domanda era proprio specifica e richiedeva una conoscenza dettagliata della materia, come ad esempio quelle relative alla poesia ‘L’infinito’ di Leopardi le quali, per qualche attimo, probabilmente causa l’emozione, mi hanno fatto pensare, ma alla fine ritengo tutto sia andato bene”.
D’accordissimo con le loro riflessioni anche Rafael Domijan (IVm), il quale è del parere che per coloro che sono stati costanti nello studio nel corso dei quattro scolastici, il test abbia rappresentato un ennesimo ripasso, durante il quale bastava usare il ragionamento. Ben chiare per tutti le idee inerenti al proseguimento degli studi, orientate verso la Facoltà di Marineria di Fiume per Dominik e Marijan, verso quella d’Economia del capoluogo quarnerino per Rafael e verso la Facoltà di Mulimedia Design, in Danimarca, per Rafael.

Pochi giorni per prepararsi
A lasciare tutti perplessi e creare non poca tensione è stato, indipendentemente dalla previa preparazione, il poco tempo a disposizione per studiare, una settimana per ciò che concerne la lingua italiana e un mesetto per quella croata e la matematica, come pure la novità dell’introduzione di un solo livello di prova per la prima. In tale contesto il coordinatore degli esami della maturità di Stato, il prof. Dario Ban, ha spiegato che “in generale il test, tecnicamente e organizzativamente parlando, a parte qualche isolato episodio, è andato bene. In riferimento, invece, alle nuove disposizioni relative all’introduzione di un unico livello per la lingua italiana materna, a differenza delle scorse generazioni, si ha la sensazione che gli allievi siano stati maggiormente confusi e stressati, sia prima che dopo l’esame. Per ciò che concerne le tempistiche, abbiamo già ricevuto il calendario relativo al prossimo anno, che prevede lo stesso nella data del 7 giugno, per cui avranno un po’ più di spazio per prepararsi”. Concorde il preside della SMSI, prof. Michele Scalembra, il quale ha ribadito la perfetta organizzazione e scorrimento della prova e, purtroppo, la mancanza di tempo, per i ragazzi, di riposare e prepararsi a dovere, specificando altresì che “praticamente hanno avuto 5 giorni per studiare, il che è ancor meno dello scorso anno, il che decisamente li ha penalizzati e ha aumentato lo stress. In effetti si sono visti catapultati dalla chiusura dell’anno scolastico all’inizio della prova di maturità”.

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