Mercati cittadini all’insegna della primavera, anche se la maggior parte dei banconi, purtroppo continua a rimanere vuota. La primavera, come detto, sta già precocemente bussando alle porte. Così, dai prati e boschi del circondario vengono offerti i primi asparagi selvatici al prezzo di 4 euro per un mazzo, seguiti dai ravanelli e dai cipollotti, venduti a 1 euro per un mazzo. Un chilogrammo di queste stesse cipolline si trova invece a 5 euro.
Tra la verdura troviamo le carote, il cavolo cappuccio, il cavolo nero, il cavolfiore e le zucche a 2 euro, la bietola e il porro a 2,50, la lattuga invernale, le zucchine, gli spinaci e i cavoletti di Bruxelles a 3, mentre il broccolo romanesco, ricco di provitamina A e di vitamina C, a 5 euro al chilogrammo. Le patate si trovano a 1 euro, ma ci sono delle offerte in cui 5 chili di questi tuberi vengono venduti a 3 euro. Tra la frutta ancora sempre ricercati gli agrumi: i limoni, le clementine e le arance vengono offerte a 2 euro, le mele a 2,5, l’uva e le pere a 3, il melograno a 3,5 mentre le fragole, importate dalla Spagna, vengono offerte a 3 euro per una vaschetta di mezzo chilogrammo.
In pescheria, grazie ad una notte calma, l’offerta non mancava ma i prezzi sono sempre ancora troppo salati con le sardelle e le alici a 3 euro, le linguattole a 4, le cozze a 5, gli sgombri a 6-8, le triglie e i moscardini a 8, le orate a 9, le spigole a 9,50, le seppie e i gamberetti a 10, la razza a 12 euro al chilo. Poi i prezzi salivano notevolmente con la coda di rospo a 20, il polpo a 21 euro, tranci di salmone a 23, le capesante a 24, i calamari, il pagello, tranci di tonno e pesce spada a 26 e gli scampi il cui prezzo variava dai 30 ai 36 euro al chilo.
Nella parte riservata alle piante spiccano le mimose, i narcisi veduti a 2-3 euro al mazzo, mentre le violette e i ciclamini dal profumo intenso si possono trovare già a 2 euro per arrivare ai 5 per un vaso più o meno grande.