Femminicidi, ora basta. Ci vogliono leggi concrete

La Croazia è ai primi posti per quanto riguarda i casi di reati contro le donne. Proteste congiunte in 11 città e 13 minuti di silenzio: uno per ogni vittima nel 2022

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Femminicidi, ora basta. Ci vogliono leggi concrete
Una campagna che urla con il silenzio. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Dati alla mano, nel 2022 in Croazia ci sono stati 13 femminicidi. E, ogni volta che se ne verifica uno, la storia si ripete: la disperazione dei parenti e degli amici, i media che ricordano l’importanza della denuncia, l’indignazione generale da parte dell’opinione pubblica. E poi il silenzio. Affinché non accada più, la Rete nazionale delle donne gestita da svariate associazioni femminili, tra cui la SOS di Fiume, ha organizzato la campagna “Niente più vittime, niente meno donne” in 11 città della Croazia, la quale è andata a unirsi a quella globale, tesa all’introduzione della Giornata internazionale contro il femminicidio. La Croazia, purtroppo, in merito ai numeri di reati nei confronti delle donne, si trova al vertice, tra i tre peggiori Paesi dell’Unione europea. A detta della succitata Associazione, la ragione dell’aumento dei casi di femminicidio è la mancanza di un approccio strategico all’argomento e l’assenza di misure di prevenzione efficaci e sistematiche contro la violenza. In tale contesto, alcune ricerche effettuate dall’Istituto europeo per la parità di genere, hanno dimostrato che, effettivamente, un minor grado d’integrazione, ovvero d’applicazione del principio dell’uguaglianza di genere nella società, porta a un più alto tasso di femminicidio il che, in Croazia, è direttamente collegabile alla mancanza, come sottilineato, delle principali strategie inerenti alla stessa. Infatti, nonostante la Politica nazionale per la parità dei sessi, abbia previsto nel 2001 l’attuazione di una Strategia nazionale contro la violenza sulle donne, finora non ne è stata adottata alcuna comprendente tutte le forme di violenza che, al contempo, fornisca un approccio strategico, Fatto sta che, da sette anni a questa parte, la Croazia non usufruisce della Politica nazionale per la parità di genere. Tutto ciò, hanno ancora spiegato le portavoci dell’organizzazione, sta a dimostrare che il governo e l’élite politica croati non sono molto allarmati dei crimini sulle donne.

“Il numero delle vittime di femminicidio registrato in Croazia nel 2022 fa paura e oggi vogliamo dedicare un minuto di silenzio a ognuna di loro. A nostro avviso, il governo e la politica non affrontano con la dovuta serietà la problematica. Vogliamo che il femminicidio venga trattato come crimine a sé stante. In tal senso, necessitiamo di buone leggi e di un’adeguata applicazione delle stesse. La violenza domestica non è un problema privato, bensì pubblico e, purtroppo, molto diffuso”, ha dichiarato la responsabile del gruppo di coordinazione della SOS fiumana, Tina Kovačić.

Città e associazioni unite
La campagna “Niente più vittime, niente meno donne” ha avuto luogo in contemporanea nelle città di Zagabria, Spalato, Parenzo, Virovitica, Pakrac, Lussinpiccolo, Bjelovar, Vukovar, Beli Manastir, Fiume e Korenica. Tramite la stessa, oltre a puntare sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, la Rete nazionale delle donne ha rivendicato, come accennato, all’adozione urgente di una Strategia nazionale, che includa tutte le forme di violenza contro le donne, in conformità con la Convenzione di Istanbul e con i fondi previsti per l’attuazione nel Bilancio dello Stato, il riconoscimento del femminicidio quale reato a sé stante e la modifica della legislazione al fine di di sanzionare la violenza contro le gentil sesso esclusivamente attraverso la sfera penale. A Fiume l’iniziativa si è svolta dinanzi al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, dove sono stati osservati 13 minuti di silenzio per le vittime.La Rete nazionale delle donne e le sue affiliate che hanno partecipato alla campagna sono state la SOS telefono – Aiutare le donne ora, l’Associazione delle donne rom “Bolja budućnost” di Zagabria, la “Domine” di Spalato, il Centro per le iniziative cittadine di Parenzo, la SOS di Virovitica, la “Delfin” di Pakrac, il Centro per una crescita sana di Lussinpiccolo, la “Hera” di Križevci, l’ Associazione delle donne di Vukovar, l’“Oaza” di Beli Manastir, la SOS di Fiume e la “Nit” di Korenica. L’iniziativa è sostenuta, inoltre, dalle associazioni “One Billion Rising”, “Stanza femminile”, “Le donne alle donne dell’atelier DK”, “Cesi”, “B.a.b.e.” e “In buona fede”.

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