Eredità di valore immenso da promuovere e valorizzare

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Eredità di valore immenso da promuovere e valorizzare

Rinnovare e diffondere procedure, metodi e pratiche conoscitive, progettuali e gestionali nel campo del patrimonio industriale in un quadro di cooperazione tra operatori economici, culturali e istituzionali, formare architetti indirizzati alla progettazione, al recupero e alla riconversione di edifici industriali. Sono questi alcuni dei principali obiettivi dell’ottava edizione della conferenza internazionale “La rigenerazione dell’eredità industriale” apertasi ieri nella Facoltà di Edilizia. Organizzato dall’Associazione Pro Torpedo e dalla stessa facoltà, il convegno, diviso in due giorni e interamente dedicato al tema del rinnovamento del patrimonio industriale fiumano, verrà raccontato e discusso da una variegata platea di un centinaio di esperti del settore e operatori pubblici e privati giunti da 29 Paesi di tutto il mondo.

Sfruttare in chiave turistica

“Fiume ha la fortuna di potere contare su un eccezionale patrimonio industriale che abbiamo il dovere di conservare, valorizzare, promuovere e salvaguardare – ha sottolineato il presidente dell’associazione Pro Torpedo, Velid Đekić, durante del suo discorso introduttivo –. La conferenza si propone inoltre di fare il punto sul tema del rinnovamento di tutte le aree urbane ed extra urbane della Regione che hanno una forte connotazione industriale, in cui il processo di deindustrializzazione ha determinato una profonda metamorfosi negli ultimi vent’anni”.
Il tutto parte dal confronto tra lo straordinario patrimonio industriale fiumano e le altre realtà nazionali ed estere, al fine di stimolare un proficuo dibattito multidisciplinare sui percorsi di rigenerazione dell’eredità industriale e sui possibili modelli di sostenibilità economica.

“Il rinnovamento del patrimonio industriale è un aspetto molto importante non soltanto sotto il profilo della salvaguardia, ma anche come volano dell’economia – ha spiegato la collaboratrice del ministero della Cultura, Biserka Dumbović Bilušić –. In tutto il mondo interi spazi e strutture sono stati riconvertiti in musei e successivamente entrati a far parte dell’Unesco, il che si è poi tradotto in importanti ricadute sull’indotto. Ed è proprio su questo aspetto che è necessario insistere, ovvero sfruttare questo patrimonio in chiave turistica seguendo il modello di tantissimi Paesi che hanno avuto la lungimiranza di farlo”.
Tuttavia, come spesso accade in questi casi, c’è un problema di fondo: i soldi.

L’esempio dell’ex Zuccherificio

“È chiaro – aggiunge – che i costi sono molto elevati dato che nella maggior parte dei casi si tratta di complessi molto estesi per i quali gli enti locali o piuttosto i ministeri non hanno i mezzi necessari per sostenerli da un punto di vista finanziario. Ecco allora che diventa cruciale puntare sui fondi europei, a patto però di presentare un progetto credibile”.
Credibile come l’esempio dell’ex zuccherificio Benčić che sta “cambiando pelle” in vista del progetto Fiume, Capitale europea della cultura 2020, come ha infine voluto rimarcare il sindaco Vojko Obersnel.
“Si tratta del più grande complesso del patrimonio industriale che verrà rinnovato in Croazia e che nel 1752 ha segnato l’inizio dell’industrializzazione della città. Ed è da qui che dobbiamo prendere spunto al fine di fare altrettanto con numerosi altri spazi industriali presenti in città e che purtroppo in alcuni casi versano in un completo stato di abbandono”, ha concluso il primo cittadino.

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