A Palazzo Modello non ci si arrende

La Comunità degli Italiani di Fiume non rinuncia ai progetti e ai programmi futuri

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A Palazzo Modello non ci si arrende

Questa volta a metterci lo zampino non è stato il diavolo, ma un piccolo perfido virus e l’anno appena passato è stato quello delle sfide, dei grandi progetti posticipati o annullati, dei programmi da ridefinire ma, in compenso, con tanta voglia di riprendere una vita e delle attività nei limiti della normalità. Si potrebbe riassumere così il lungo intervento di Melita Sciucca, presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, in riferimento a tutti i propositi, sia passati che futuri, del sodalizio.

 

“L’anno 2020 è iniziato in modo ‘eccelso’ con tantissimi incontri culturali, musicali, artistici, d’intrattenimento e altro. Basta ricordare le due masterclass di Olga Šober e Claudio Graziani, i concerti della Gipsy Orchestra di Budapest, del coro Ad Libitum di Verteneglio, dell’Operetta di Trieste, i balli di maturità e in maschera e poi lo start up degli alunni della Scuola media superiore italiana. Giornalmente c’erano avvenimenti e così fino alla fine di febbraio. Poi il lockdown! E in quel momento tutto, ma proprio tutto si è bloccato, con la domanda che sorgeva spontanea ‘Che cosa fare? Come organizzarci?’ C’è voluto un mese per riprenderci. Con l’arrivo della nuova segretaria Adriana Mozina, e di tutta una nuova équipe di collaboratori che rispondono ai nomi di Dorian Mataija, Flavio Cossetto, Raul Pende e Sara Marsanich, abbiamo escogitato un piano, non posso chiamarlo di riserva, ma alternativo”.

I due ultimi volumi pubblicati dal sodalizio

Una biblioteca per tutti
Con le attività sospese, si è iniziato a lavorare all’interno del sodalizio. “Dapprima si è pensato di mettere a posto la biblioteca, da anni trascurata, ma con un patrimonio di 13mila volumi. Un inizio promettente. Il primo passo è stato l’operazione di smantellamento di tutti gli scaffali con tutto il contingente di libri spostati in tutti gli spazi della Comunità e poi di suddividerla in tre vani ben distinti, letteratura italiana e straniera, saggistica e l’angolino per i piccoli. Questa parte è quasi giunta al termine. Ora si lavora a stretto contatto con la Biblioteca civica e tra poco sarà avviato il progetto d’inserimento di tutti i volumi nel programma ‘Zaki’, applicazione unificata di catalogazione di tutti i libri a livello regionale. In sostanza, una volta terminato l’inserimento nel sistema, l’utente, digitando il titolo e l’autore in Rete, saprà dove il dato volume è reperibile e ritirarlo in quella sede specifica. Il processo sarà molto lungo e complicato – si calcola circa quattro anni – e avremo bisogno di un esperto, ma il primo passo è stato fatto. Lo scopo finale è quello di fare della Comunità il centro nevralgico ufficiale della cultura italiana, e non soltanto per i nostri connazionali, in una vasta regione”.

La seconda parte ha riguardato i lavori di risanamento e ristrutturazione di una piccola parte dell’edificio di Palazzo Modello e del sodalizio come tale, di cui abbiamo già scritto. “Sì, con i mezzi finanziari della Città di Fiume e tramite l’azienda Rumat, i lavori sono stati eseguiti sul portone dell’edificio, è stato rinnovato il citofono e in parte l’impianto elettrico e d’illuminazione del pianterreno, e in seguito i due lampioni che abbelliscono l’entrata per poi passare agli infissi delle porte e finestre del Salone delle Feste e la climatizzazione al terzo piano, quest’ultimo reso possibile con i mezzi finanziari elargiti dall’Unione Italiana. In un secondo tempo, sempre con i mezzi dell’UI, si passerà al rifacimento del riscaldamento al secondo piano e alla verniciatura dello stesso, e di quello al terzo piano. Parte dei lavori e precisamente quelli relativi all’impianto d’illuminazione, interesserà la Sala mostre”.

Tra pubblicazioni e concerti in streaming
Anche durante il lockdown della scorsa primavera si è continuato a escogitare nuove possibilità e si è passato agli incontri in streaming, con il concerto in diretta del cantante e musicista David Danijel e della realizzazione del video “Funiculì-Funiculà” da parte della Mandolinistica e dei Virtuosi Fiumani. Sono state, inoltre, realizzate dieci nuove interviste per l’Archivio della memoria.

A maggio si è ripreso in parte con le attività, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, con un pubblico dimezzato, ma nel compenso con la presentazione di varie pubblicazioni, di spettacoli e mostre e i concerti di Veronika e Diana Grubišić e Nevia Rigutto. “Non potendo riprendere in pieno le attività, ci siamo orientati all’editoria con la pubblicazione della traduzione in croato del libro di Giovanni Stelli ‘La storia di Fiume’; un volume simbolo tradotto da Damir Grubiša. Si tratta di una prima parte del progetto, che sarà attuato con l’Associazione fiumani italiani nel mondo, volto a tradurre i nostri autori fiumani (Morovich, Vegliani, Sartancangeli) e presentarli a un pubblico più vasto. In seguito è uscito pure in italiano il volume di Velid Đekić ‘Mi chiamavano via dell’Industria’. Purtroppo, causa la seconda ondata di chiusura, non siamo riusciti ancora a presentarli al pubblico”.

Le stampe della collezione di Romolo Venucci

Sinergia con il Dramma Italiano
La collaborazione con il Dramma Italiano si è fatta più intensa e con l’inizio dell’autunno si sono svolti tanti incontri e spettacoli nel Salone delle Feste. “Dallo spettacolo ‘Il bonsai ha i rami corti’, il laboratorio del progetto d’indagine sulle identità e sulle città europee, ‘Cities’, fino alla sezione italiana dello studio teatrale ‘Kamov’, tutto faceva sperare in una continuazione e chiusura dell’anno alla grande. Poi il secondo lockdown, che ha interrotto nuovamente tutte le attività, pure quelle delle varie sezioni della Fratellanza, che hanno operato fino a quel momento”.

Le linoleografie di Romolo Venucci
Nel frattempo la Comunità ha pubblicato il “pezzo forte”, la serie di stampe di linoleografie di Romolo Venucci, pubblicate per la prima volta nel 1976. “L’idea è nata quando si progettavano i programmi per Fiume – Capitale europea della Cultura, purtroppo tutti bocciati, e noi ci siamo trovati con le linoleografie originali che, dopo la pulitura, sono state stampate. Sono precisamente 18, di cui un paio inedite. L’idea è di regalarle ai connazionali quando riusciremo a fare una presentazione ‘normale’ e di ricavare delle gigantografie ed esporle sui panelli in Corso. Il tutto non sarebbe stato possibile senza i mezzi finanziari assicurati dall’UI. Un’altra novità è il calendario con i lavori delle nostre ceramiste, un omaggio a tutti i fiumani”.

Nell’anno in corso ci saranno da realizzare i progetti sospesi. “Tante sono le proposte che dovremo riprendere tra cui i video Tutta fiume canta e Le belle sartorelle fiumane con le sezioni musicali della Fratellanza che faranno parte del documentario sui 75 anni dalla fondazione della CI. L’idea è di realizzarlo con sottotitoli in croato e inglese per poter partecipare a varie rassegne e festival a livello europeo. E poi varie mostre delle nostre sezioni, concerti, pubblicazioni, la realizzazione dei volumi del progetto sulle scuole elementari italiane a Fiume. Ci aspetta un anno di grandi sfide che, spero, supereremo con onore”.

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