Una materia che insegna a essere più rispettosi

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Una materia che insegna a essere più rispettosi

Nell’ambito del progetto “La mia Fiume”, nell’anno scolastico 2016/2017 l’educazione civica è stata introdotta, in modo sperimentale, in sei scuole elementari: Nikola Tesla, Podmurvice, Vežica, Tersatto, Dolac e San Nicolò. Con il tempo anche altre scuole della Regione si sono incluse nel progetto, per arrivare poi alla firma di contratti di collaborazione con tantissime altre Città della Croazia che hanno seguito l’esempio di Fiume.

Visto che l’interesse è stato grande, pochi giorni fa è stato presentato il nuovo manuale per gli alunni delle VII e VIII classi che hanno così la possibilità di continuare a frequentare le lezioni iniziate due anni fa. Il manuale è stato pubblicato in lingua croata e italiana (nella traduzione della prof.ssa Melita Sciucca, presidente della Comunità degli Italiani di Fiume) ed è stato suddiviso in 30 temi che trattano la democrazia, la società civile, il pluralismo, la tolleranza, la giustizia, la tutela dell’ambiente, le migrazioni, i diritti dei lavoratori, i diritti umani, il volontariato, il patriottismo, il femminismo, i partiti politici, la parità dei sessi e dei generi, l’intraprendenza sociale, l’attivismo civile e via dicendo.
Per saperne di più abbiamo parlato con la prof.ssa Melita Sciucca che ci ha illustrato brevemente quanto sia importante questo tipo di educazione a scuola. “L’educazione civica a scuola penso sia una cosa molto utile. Insegnando l’italiano nel Primo ginnasio croato, ho avuto modo do vedere quanto sia importante inserire i vari temi nel corso delle mie lezioni. Ad esempio ci possono essere nozioni di educazione civica anche mentre impariamo a scrivere una lettera formale, o quando si parla delle abitudini degli italiani a tavola, o addirittura di come si parla in pubblico. Abbiamo imparato anche a comunicare tra di noi, a dire le nostre opinioni rispettando quelle altrui e le diversità in tutti i sensi. In questo manuale vengono toccati anche temi riguardanti le elezioni, il rispetto dell’ambiente, dell’importanza dei personaggi famosi. Per quanto riguarda questi ultimi, si studia la biografia dei singoli per poi poter eventualmente seguire le loro orme e fare da grandi qualcosa di importante. Sono tutte cose che insegnano a essere più responsabili verso sé stessi, verso i compagni di classe e la società. Mi piace perché è scritto con un linguaggio molto leggero e capibile. D’altra parte dà tanti spunti per lavorare all’interno della classe in piccoli gruppi. Non ho avuto alcun problema nel corso della traduzione perché è tutto molto scorrevole”, spiega Melita Sciucca.
La capodipartimento cittadino per l’educazione e l’istruzione, Sanda Sušanj, ha dichiarato che da una ricerca fatta recentemente si notano grandi differenze tra il pensiero critico di chi frequenta le lezioni e di chi invece no. Quanta influenza possono avere lezioni del genere?
“Posso parlare della mia esperienza. Io in classe insegno la lingua italiana e i modi di farlo possono essere tantissimi. Ogni tema trattato, da quello della famiglia al tempo libero, dalla cucina alla moda italiana, deve avere delle regole. Insegnando le buone maniere nell’ambito di un discorso, si fa già educazione civica. Non saprei dire se c’è differenza tra chi frequenta o no le lezioni. Vedo però quanto influisce il comportamento in famiglia. Ad esempio: io non permetto l’uso dei cellulari in classe. All’inizio c’erano delle proteste, poi ho cercato di spiegare ai ragazzi che io non uso il cellulare in classe, non mastico, non mangio, ma mi comporto in modo civile. Dopo tre giorni tutti gli allievi hanno messo da parte il cellulare. Anche questa è educazione civica. Non si tratta di dare degli ordini, ma di spiegare che si tratta di rispetto reciproco. Penso quindi che le lezioni d’educazione civica sono sicuramente benvenute. Anche perché i ragazzi si sentono più coscienti nei confronti della società. Le argomentazioni però devono essere valide e in questo manuale ci sono tantissime risposte alle loro domande. È un manuale molto valido e fatto in modo serio. Devo lodare la Città in quanto ha fortemente voluto che il manuale in lingua italiana esca in contemporanea con quello in lingua croata”.

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