Difesa della sindacalista: «È un gioco del CCO»

Radmila Čahut Jurišić ribadisce di non essere stata interpellata dalla Polizia in merito ad una potenziale denuncia. Confermato l'avvio di apposite procedure da parte del CCO

0
Difesa della sindacalista: «È un gioco del CCO»
Radmila Čahut Jurišić. Foto: RONI BRMALJ

“Hanno tentato di screditare la mia persona in maniera mostruosa”. Con queste parole Radmila Čahut Jurišić, presidente in pensione del Sindacato della sanità croato, ha commentato l’episodio di qualche giorno fa quando è stato fatto il suo nome nell’ambito di una denuncia per “abuso di fiducia in ambito economico nei confronti di una 70.enne cittadina croata, la quale avrebbe usato per scopi personali i fondi riservati all’istituzione di cui era a capo e, agendo di conseguenza, avrebbe danneggiato l’organismo per complessivi 8.100 euro”. “Da parte della Polizia non ho ricevuto alcuna denuncia e sono venuta a conoscenza del fatto dopo essere stata interpellata dalla giornalista della TV nazionale (HRT), la quale aveva letto il mio nome sul quotidiano Novi List. A questo punto mi chiedo chi ha sporto la denuncia? Se la stessa è partita dal CCO di Fiume e riguarda la mia persona, dovrete chiedere delucidazioni al direttore Alen Ružić il quale segue le direttive del presidente del CdA, Željko Plazonić. Il mio nome è stato fatto senza alcun fondamento. Il tutto per screditarmi visto che sono una testimone in Tribunale per quanto riguarda i casi di licenziamento avvenuti in seno alla Clinica di radioterapia e oncologia”, ha detto.

A detta di Čahut Jurišić, la notizia è stata piazzata esattamente due giorni prima dell’udienza in Tribunale riguardo alla destituzione della direttrice della Clinica, Ingrid Belac Lovasić, che, se approvata la richiesta, tornerebbe al suo posto di lavoro. Inoltre, il 21 febbraio ci dovrebbe essere l’udienza per le due infermiere licenziate. “È da agosto che aspettiamo quest’udienza e chiediamo che ognuna di loro possa riprendere il proprio lavoro mentre dura il procedimento giudiziario. Purtroppo per quanto riguarda Ingrid Belac Lovasić, il Tribunale ha respinto questa proposta”, ha detto Čahut Jurišić, ricordando che all’interno del CCO, si susseguono da anni attività illegali, dalla scelta dell’attuale direttore in poi e che le persone che guidano un’istituzione sanitaria dovrebbero essere apolitiche. “Ho indetto questa conferenza stampa per il fatto che il mio nome è stato usato in un contesto non vero e non verificato. Ribadisco di non avere ricevuto alcuna denuncia da parte della Polizia. Quando verrà pubblicato il mio nome, commenterò il tutto. La Questura non ha sicuramente sporto denuncia di propria iniziativa, qualcun altro deve averlo fatto. L’unico che avrebbe potuto sporgerla è Alen Ružić. Se il mio nome non fosse stato scritto sui giornali, io non avrei chiamato i giornalisti”, ha concluso.

La risposta del CCO
Su richiesta dei giornalisti, dal CCO di Fiume è giunta risposta che l’ospedale ha sporto denuncia nei confronti di Radmila Čahut Jurišić e di altre persone. “In base a dei reclami da parte dei dipendenti del CCO di Fiume, riguardanti l’utilizzo non autorizzato di denaro da loro versato nel Fondo di mutuo soccorso e altre spese non autorizzate con denaro appartenente ai dipendenti e ai membri del sindacato, per proteggere i diritti e gli interessi dei propri dipendenti, il CCO ha avviato delle apposite procedure presso le autorità competenti contro Radmila Čahut Jurišić e altre persone”, è stato sottolineato. “Il CCO non è autorizzato a dare ulteriori informazioni visto che sono in corso accertamenti da parte del Ministero degli Interni e della Procura di Stato regionale. Inoltre, è stato dichiarato che, nonostante le pressioni da parte di Radmila Čahut Jurišić nei confronti della Direzione e dei membri del CdA, il CCO ha una buona collaborazione con i sindacati, aggiungendo che la diretta interessata non è una dipendente dell’ospedale, visto che è in pensione dal 2017 e per legge non può svolgere il ruolo di fiduciario del CCO.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display