Concessione. Sì, ma a che prezzo?

Davanti all’hotel abbaziano «Miramar» sta sorgendo (autorizzata) un’area balneare. Per gli ambientalisti è l’ennesimo esempio di devastazione della costa

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Concessione. Sì, ma a che prezzo?
I blocchi di cemento che sosterranno il futuro pontile. Foto: RONI BRMALJ

Che ci piaccia oppure no, qui ci sarà uno stabilimento balneare con una serie di contenuti legati al turismo. Costruzione, allestimento e utilizzo commerciale della spiaggia davanti all’albergo “Miramar” di Abbazia, è in breve ciò che l’Assemblea della Regione litoraneo-montana ha approvato con la concessione sul Demanio marittimo all’albergo in questione.

L’organizzazione ambientalista abbaziana “Žmergo”, si è espressa in modo chiaro, sostenendo che sia in atto un’altra devastazione della costa e un nuovo contributo alla “cementificazione”. Siccome si tratta di lavori autorizzati, l’unico appiglio è rappresentato dal modo in cui vengono effettuate le operazioni, ovvero se vengano rispettate le limitazioni previste dal contratto di concessione. In questo senso, vi è stata una sollecitazione da parte dell’organizzazione ecologista verso l’Ispettorato all’edilizia a effettuare dei controlli.
Percorrendo il lungomare nel tratto dedicato a Carmen Sylva, passando davanti al resort “Miramar” – di proprietà di DDG Group – , costituito da quattro ville, lo spettacolo al momento non è dei più edificanti. Che cosa ne nascerà?
L’area relativa alla concessione è di 769 metri quadrati sulla terraferma e di 2.735 sul mare atraverso la costruzione di una superficie in cemento, metallo e legno per la sistemazione di sedie a sdraio, ombrelloni, noleggio di pattini, pedalò e altro. Nei prossimi 15 anni la struttura potrà utilizzare l’area in concessione per svariate attività commerciali. Potrà noleggiare 55 “pacchetti” composti da due sedie a sdraio e un ombrellone, cinque tra pedalò e pattini, offrire contenuti sportivi e ricreativi con giochi in mare, castelli gonfiabili e via dicendo. Ci sarà uno spazio per il massaggio e un sistema per pompare l’acqua marina. Il concessionario vi dovrà investire circa 220mila euro di cui 190mila nel primo anno di attività, importi stabiliti dallo studio di fattibilità allegato alla richiesta per la concessione.

Libero accesso
Al nuovo stabilimento balneare potranno accedere tutti, senza pagare l’ingresso. Il contratto prevede che vi sia libero accesso al 50 p.c. della superficie dell’area sulla terraferma, ovvero 380 metri quadrati per i residenti o per i bagnanti che non utilizzano sedie a sdraio e ombrelloni. Per la sistemazione di insegne pubblicitarie, il concessionario dovrà richiedere delle ulteriori autorizzazioni. Il concessionario pagherà la concessione poco meno di 25.000 euro all’anno, quota fissa, e il 6 p.c. dei ricavi commerciali realizzati nell’impianto balneae. Le condizioni sono state stabilite in base alla Legge sul Demanio marittimo attualmente in vigore e che prossimamente verrà aggiornata. La prima proposta delle modifiche ha incontrato pareri contrastanti e ora il documento è in seconda lettura al Sabor.

Un progetto avviato nel 2015
L’idea del progetto di ampliare la spiaggia dell’albergo “Miramar” era stata avviata nel 2015 e la richiesta della concessione era poi stata approvata dall’Assemblea regionale nello scorso mandato. Per arrivare a questo passo, era necessario anche il consenso della Città di Abbazia, il cui sindaco all’epoca era Ivo Dujmić. Il documento con cui la municipalità abbaziana ha approvato il progetto era stato firmato dall’allora vicesindaco Vera Aničić. Lo ha confermato e sottolineato pochi mesi fa l’attuale sindaco abbaziano Fernando Kirigin, rispondendo a un’interrogazione nel corso del question time della sessione del Consiglio cittadino.

Timori
I blocchi di cemento posati sul fondale, le rocce perforate per fissare e montare il pontile e gli altri interventi sulla costa, in prossimità del lungomare non lasciano indifferenti i residenti e in particolare gli attivisti della “Žmergo”, che hanno già preso parte alle azioni di protesta nell’ambito dell’iniziativa “Pomorsko je dobro” attraverso la quale venivano espressi i timori che la nuova Legge sul Demanio marittimo possa di fatto impedire il libero accesso al mare ai “comuni mortali”, ovvero a coloro che non risiedono nei campeggi o resort a 5 stelle che avrebbero le concessioni sul mare.

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