CCO di Fiume. Spazi più accoglienti per i malati di tumore

Nella Clinica di radiologia e oncologia del CCO di Fiume allestiti i nuovi locali destinati al soggiorno dei pazienti sottoposti a trattamenti nel day hospital

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CCO di Fiume. Spazi più accoglienti per i malati di tumore
I nuovi spazi del day hospital. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Sono situazioni in cui nessuno vorrebbe venirsi a trovare. Quando succede è bene sapersene fare una ragione e, alla fine, tutto diventa più accettabile se si è sostenuti dalla comunità, oltre che dai propri cari. Alla Clinica di radiologia e oncologia del Centro clinico-ospedaliero di Fiume sono stati presentati i nuovi spazi riservati ai pazienti oncologici sottoposti a terapie nel “day hospital”, un luogo in cui trascorrere il tempo assieme ai familiari o accompagnatori.

“Quando parliamo dei pazienti oncologici ci riferiamo a una categoria particolarmente sensibile. Ciò che presentiamo oggi è soltanto una piccola parte di ciò che siamo in dovere di offrire ai malati – ha detto il direttore del CCO, Alen Ružić – che hanno bisogno di assistenza sotto diversi punti di vista. In collaborazione con le associazioni che rappresentano i pazienti, cerchiamo di riconoscere le loro esigenze nell’ambito di un percorso terapeutico che vogliamo sia il più efficace possibile”. All’interno della Clinica sono stati allestiti degli spazi con arredamenti e contenuti concepiti principalmente dalle associazioni come “Nada” e “Srce za nju”. Il CCO ha finanziato il progetto con 100mila kune, mentre le associazioni, sostenute dal Rotary e da altre donazioni, sono state impegnate con i loro volontari. Ogni giorno vengono sottoposti a trattamenti radiologici o di chemioterapia tra i 100 e i 120 pazienti.
“Per quanto riguarda la qualità dei servizi – ha aggiunto Ružić –, cerchiamo di mantenere lo standard dei Paesi europei più sviluppati. Mi riferisco all’intero percorso, dalla diagnosi alle terapie, accorciando al massimo i tempi, organizzando il tutto senza attese per i pazienti”.
Ivana Mikolašević, alla guida della Clinica, ha spiegato: “Negli ultimi quattro mesi c’è stato un grande impegno per riorganizzare il processo di lavoro in funzione di un miglioramento della qualità delle cure. Il day hospital è al centro dell’intero sistema. Tra le altre cose abbiamo istituito la figura del coordinatore per i pazienti oncologici che provvede a sbrigare tutte le pratiche, evitando ai malati le attese agli sportelli. Inoltre, c’è anche la possibilità della chemioterapia in casa del malato, dove ciò è possibile. Per quanto riguarda le attrezzature di cui disponiamo, siamo in una fase di ammodernamento nell’ambito del programma del Ministero della Sanità, mentre gli strumenti di cui disponiamo oggi sono in funzione dal 2007 e dal 2010”. Oltre all’aspetto tecnico e all’efficienza organizzativa, si pone l’accento su quello umano, che vede in prima linea le associazioni dei pazienti che mobilitano i propri volontari che aiutano i malati a superare momenti difficili, coinvolgendoli, durante la loro degenza giornaliera nelle strutture della Clinica, in giochi di società, letture e altro. Sono piccole cose, com’è stato detto, che fanno parte del percorso terapeutico e che in qualche caso, forse, fanno la differenza.

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