Asili di Fiume. Pronti a indire lo sciopero

La richiesta è di equiparare lo stipendio con quello degli insegnanti. In preparazione un referendum

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Asili di Fiume. Pronti a indire lo sciopero
Ingrid Čavić, al centro, con i rappresentanti dei sindacati, durante la conferenza stampa di ieri. Foto: Ivor Hreljanović

L’Ente Asili di Fiume è nuovamente a un passo dallo sciopero. Ce lo ha confermato ieri Ingrid Čavić, vicepresidente del Sindacato dell’istruzione, dei media e della cultura (SOMK), nonché fiduciario per gli asili di Fiume. Il motivo è sempre lo stesso: l’equiparazione degli stipendi delle educatrici prescolari con quelli del sistema dell’istruzione primaria. “Il tutto in base all’articolo 51 della Legge sull’istruzione ed educazione prescolare. Non chiediamo nemmeno un centesimo in più di quello che ci spetta. Stiamo trattando da 7 mesi e continuano a dirci ‘ci siamo avvicinati all’importo richiesto’. Ma avvicinati quanto? Siamo stufi di aspettare. Lo scorso anno avevamo accettato un aumento del 10 p.c. rispetto al 16 p.c. da noi richiesto, per raggiungere l’importo previsto dalla legge, ovvero le 6.044,51 kune di allora. Oggi, parlando in euro, lo stipendio base è di 902 euro, mentre noi siamo fermi a 760. Dopo 7 mesi di trattative per quanto riguarda il Contratto collettivo e 5 tentativi di riconciliazione falliti, siamo costretti ad annunciare nuovamente uno sciopero. Il coefficiente delle paghe ammonta a 1,235, mentre quello dei docenti delle elementari a 1,310. Abbiamo rinunciato a tantissimi diritti materiali per ottenere uno stipendio degno del nostro lavoro. Ora ci sentiamo dire che siamo in 300, ovvero troppi per poter ottenere un aumento da parte della Città, fondatrice degli asili, perché nel Bilancio non ci sono mezzi finanziari per noi. D’altra parte promettono l’apertura di nuove strutture. È un circolo vizioso. La storia si ripete. Ho quasi la sensazione che ci sia il ritorno di Mercurio retrogrado, il quale nel primo girone non ha provocato abbastanza danni. A parte gli scherzi, al momento lo stipendio lordo delle educatrici ammonta a 1.067 euro, noi vogliamo che sia pari a 1.380, mentre la Città offre 1.298, ovvero l’8 p.c. in meno delle paghe nelle scuole per chi ha la stessa qualifica. Non accetteremo sicuramente. Nei prossimi giorni verrà indetto un referendum, dopo di che siamo pronti a incrociare le braccia e dire basta!”, ha dichiarato Ingrid Čavić, ricordando che ai concorsi per le assunzioni non ci sono mai interessati, visti i salari, mentre il personale tecnico con le proprie paghe si trova ai margini della povertà.

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