A 32 anni dalla fondazione dell’Unità speciale della Polizia di Fiume – “Ajkule”, i suoi rappresentanti sono stati ricevuti dal sindaco Marko Filipović e dal vicepresidente della Regione litoraneo-montana Vojko Braut. L’Unità venne istituita a fine marzo, ma per l’anniversario la data di riferimento è l’8 aprile, giorno in cui, nel 1991, le “Ajkule” si sono allineate per la prima volta in forma ufficiale. Il sindaco ha sottolineato il ruolo svolto dall’Unità speciale nel corso della guerra patriottica, ricordandone i caduti inseriti nell’elenco di 230 nomi di difensori fiumani che hanno sacrificato la loro vita per l’indipendenza del Paese. “In tempi più recenti l’Unità speciale è stata protagonista di un’operazione estremamente pericolosa nel porto di Fiume, estraendo e facendo brillare la mina navale della Seconda guerra mondiale”, ha concluso Filipović, mentre Braut ha posto l’accento sull’ottima collaborazione tra la Regione e le organizzazioni in cui si raccolgono i difensori della Guerra patriottica.
Nenad Krasny, a capo dell’Unità speciale e d’intervento fiumana, lo abbiamo potuto conoscere proprio nei giorni in cui nel bacino portuale si predisponeva la rimozione della mina. Anch’egli ha sottolineato il ruolo dell’Unità nel corso degli eventi bellici: “Abbiamo onorato la nostra immagine verso un obiettivo superiore, senza macchia”. A fianco del capo dell’Unità speciale c’era anche il presidente dei suoi reduci Perica Prpić: “Così come abbiamo contribuito in guerra, oggi il nostro impegno, in tempo di pace, ha come obiettivo salvaguardare il benessere raggiunto grazie a tanti sacrifici. Presenti anche Ivan Jambor e Goran Hoppe che poche settimane fa hanno preso parte alla delicata operazione nel porto e il vicepresidente dell’Associazione dei reduci dell’Unità speciale “Ajkule”, Branimir Brnas.