Abbazia quasi pronta per l’alta stagione

Progetti in ritardo, da Villa Angiolina al Mandracchio a Volosca. Proliferano gli stabilimenti balneari, tutti a rigor di legge. Il capoluogo liburnico si prepara per l’estate

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Abbazia quasi pronta per l’alta stagione
Lavori in corso... Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Anche quando le condizioni meteo non danno alcuna garanzia, trovandoci nel bel mezzo di una fase stabilmente instabile, pianificando una passeggiata sul lungomare di Abbazia vale la pena di calcolare il rischio di prendersi qualche goccia di pioggia. In questo caso il rischio è calcolato e statisticamente inferiore a quello di pestare una deiezione canina. Eppure, i sacchetti azzurri per raccoglierle si trovano in ogni angolo, disponibili gratuitamente, come pure i cestini in cui riporli con il loro contenuto. Che cosa si può fare per eliminare il problema? La Città di Abbazia ci ha risposto che le guardie comunali sono costantemente presenti per controllare e sanzionare chi coloro che violano la legge. Per chi si “scorda” di raccogliere le escrezioni dei propri quattrozampe ad Abbazia è prevista una multa di 26,54 euro (200 kune), se i proprietari vengono colti in flagranza di reato e se sono disposti a collaborare e ad ammettere le proprie colpe. Negli ultimi mesi le guardie comunali abbaziane sono riuscite nell’impresa una ventina di volte, cioè una multa ogni 15-20 giorni. Farsi pagare l’ammenda, peraltro simbolica, non è semplice. La guardia comunale non è armata e non ha il potere di chiedere un documento al trasgressore. Pertanto, dipende dalla buona educazione o dall’ingenuità di quest’ultimo se l’esito dell’operazione sarà positivo o meno.
Che cosa direbbe Francesco Giuseppe, il monarca di cui porta il nome il lungomare abbaziano? In certe situazioni ci vorrebbero dei metodi pedagogici decisi, soprattutto quando se ci si deve confrontare con l’autore di una deiezione imperiale come quella di uno Stafford XXL, senza museruola e condotto con un guinzaglio cortissimo da un tipo pelato e palestrato.

Nuova illuminazione a LED.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Le spiagge del XXI secolo
La storia di Abbazia è legata al turismo. Praticamente, ne è la culla. Per il suo clima e per il suo mare era una delle mete predilette dei potenti di un tempo, compreso quello menzionato sopra. Ci riferiamo a un turismo a cinque stelle su cui la Perla del Quarnero dice di voler puntare. Sollevando lo sguardo, ma continuando a guardare con attenzione dove mettiamo i piedi, notiamo il proliferare di nuovi impianti balneari dove i monarchi di un tempo non li avevano previsti, almeno non in questo modo. Dallo storico albergo “Kvarner” fino al “Miramar”, passando per l’“Ambasador”, ai turisti che hanno scelto questo periodo per visitare Abbazia, lo spettacolo offerto non è granché. Comunque, è tutto assolutamente legale, approvato dagli organi regionali, che rilasciano le concessioni sul demanio marittimo con il benestare della Città di Abbazia e dal suo organo rappresentativo. Sulla bellezza non si discute, ma gli interventi a cui stiamo assistendo in questo periodo non contribuiscono di certo all’estetica e alle ambizioni “aristocratiche” del capoluogo liburnico.

Villa Angiolina, fase finale… slittata
È un po’ come andare a Roma e non vedere il Papa. Ci riferiamo ai parchi e, primo fra tutti, quello davanti a Villa Angiolina, a sua volta uno dei simboli del turismo di Abbazia. Lo splendido edificio è ancora cinto dai ponteggi e dai teloni con le insegne delle imprese che eseguono i lavori di restauro. A che punto siamo? Per quel che possiamo ricordare, Villa Angiolina sarebbe dovuta già essere aperta al pubblico, con il suo Museo del turismo. Dall’amministrazione cittadina ci hanno risposto che “i lavori sono nella fase finale”. Il restauro e ristrutturazione dell’edificio, all’interno e all’esterno, rientra nel programma dell’Agglomerazione urbana di Fiume. Secondo le tempistiche annunciate, oggi dovremmo poter visitare la villa e ammirarla in tutto il suo splendore. Gli sfarzi dei tempi passati li apprezzeremo con un po’ di ritardo in quanto, come ci è stato comunicato, “recentemente è stata rinviata la conclusione dei lavori che termineranno entro la fine dell’anno. Secondo quando veniva annunciato non più di un mese fa, proprio in questi giorni ci sarebbe stato un sopralluogo assieme ai rappresentanti dei media, in prossimità della conclusione delle operazioni. L’inaugurazione era prevista entro giugno, ma è slittata.
Anche se l’opera di restauro non sarà ancora completata, l’apertura del Museo del turismo viene annunciata nel corso dell’estate.
Dal lato opposto del parco, sul mare, al posto del vecchio stabilimento balneare del Lido, finito in cenere molti anni fa, c’è il locale “Angiolina”, chiuso, per quanto ne sappiamo, dopo il primo lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19. Cioè da tre anni. Per la sua posizione “storica” è molto più di un semplice locale notturno. “In merito al locale pubblico a cui ci si riferisce non abbiamo alcuna informazione”, è la risposta della Città.

Mandracchio in dirittura d’arrivo?
Spostandoci a Volosca, anche qui siamo nella “fase finale” dei lavori di pavimentazione dell’area del porticciolo e del Mandracchio. L’opera dovrebbe essere completata nella seconda metà di maggio. La data stabilita per la fine dei lavori era il 7 aprile, prima di Pasqua. Invece, i turisti giunti in massa hanno dovuto camminare sui tavoloni sistemati per consentire, se non altro, una certa sicurezza. Penalizzati i ristoratori che, stando a quanto ci è stato detto, avrebbero trovato degli accordi con gli esecutori ritardatari.

L’intervento a Volosca è ancora in corso.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

La luce LED in fondo… al tunnel
Ieri, intanto, è stato dato il via alla sostituzione dei corpi luminosi in città, con lo scopo di introdurre l’illuminazione a LED invece delle lampade a incandescenza, riducendo i consumi e le spese di manutenzione. Nei prossimi 180 giorni ne verranno sostituiti 2.700, un’operazione che costerà 793.416,95 euro più IVA, attraverso un credito concesso dalla Banca croata per lo sviluppo e il rinnovamento (HBOR) nell’ambito del programma ESIF destinato alle amministrazioni locali. Il credito verrà restituito in dieci anni dopo sei mesi di moratoria e con un tasso d’interessi pari allo 0,5 per cento. Come ha spiegato il sindaco Fernando Kirigin, l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica dovrebbe ridurre i consumi di energia elettrica del 60 p.c.

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