Nelle saline di Sicciole sono state prodotte 644 tonnellate di sale, una quantità significativamente inferiore rispetto a quella degli scorsi anni. Nel 2022, ad esempio, grazie alle condizioni favorevoli dovute al caldo e alla siccità, erano state ricavate 1.750 tonnellate. Il direttore del Parco naturale delle saline, Klavdij Godnič, ha dichiarato all’agenzia STA che l’abbondanza delle piogge e la grave situazione climatica dell’estate hanno influenzato la produzione e hanno fatto sì che la stagione si chiudesse prima dell’inizio di settembre. Ciò ha ridotto la quantità estraibile, ma non la qualità del sale, che è molto buona. Subito dopo la fine della stagione sono iniziati i lavori di manutenzione ordinaria delle aree di cristallizzazione e l’ispezione e il ripristino delle aree di evaporazione. I lavori comprendono, dove necessario, la costruzione di argini e l’installazione di paratoie manuali. “Attualmente stiamo lavorando al terzo campo di evaporazione a Lera e installando nuove paratoie a Fontanigge”, ha spiegato ancora Godnič. Quest’anno è in corso anche la ricostruzione di 175 metri del parapetto nel canale di San Bortolo, mentre per l’anno prossimo è prevista la riabilitazione di altri 500 metri, per terminare i lavori finanziati dalla Direzione nazionale delle acque nel 2025. I responsabili del Ministero per le Risorse Naturali e il Territorio hanno intanto prorogato l’attuale concessione per la gestione del Parco delle saline di Sicciole di altri dieci anni, fino cioè a luglio 2033. Se la quantità del sale estratto non è stata abbondante, non si può dire lo stesso per quanto concerne gli ospiti del Parco naturale che quest’anno vanta già 35.000 visitatori, attratti dal patrimonio naturale, storico e culturale delle saline. Il numero di visite è in linea con quello dello scorso anno e degli anni precedenti la pandemia di Covid.