Capodistria, il Comune regola i propri conti

Archiviata la vicenda giudiziaria con la «Grafist» e stabiliti gli indennizzi al Comune di Ancarano. Dai consiglieri via libera al progetto «Libertas»

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Capodistria, il Comune regola i propri conti
I consiglieri comunali alla sessione ordinaria. Foto: MARIELLA MEHLE

Tra i temi affrontati all’ultima sessione ordinaria del Consiglio comunale da rilevare l’approvazione del progetto di recupero dell’ex magazzino “Libertas” e l’autorizzazione al Fondo alloggi del Comune per un nuovo indebitamento per l’ultimazione della terza palazzina di alloggi a equo canone in via della Valle. In quest’ultimo caso sono stati già assegnati 4,7 milioni di euro da bandi europei a fondo perduto che saranno versati all’acquisizione del permesso di esercizio. I consiglieri municipali inoltre hanno accolto la conciliazione con la società “Grafist” per i lavori edilizi svolti alla palazzina “Solis”, in base alla quale saranno versati 750mila euro. Si tratta all’incirca della metà della somma che avrebbe dovuto saldare il Comune nel caso fosse proseguita la procedura giudiziaria. Approvato inoltre il quarto accordo tra i Comuni di Capodistria e Ancarano, firmato recentemente dai due sindaci, sulla suddivisione parziale del patrimonio immobiliare tra le due municipalità, come pure l’allegato all’Accordo sull’infrastruttura pubblica economica congiunta dal 2020. In quest’ultimo caso l’Amministrazione comunale capodistriana rimborserà il Comune di Ancarano con 75mila euro a titolo di indennizzo per gli affitti dell’Acquedotto del Risano e 150mila euro nel caso della municipalizzata “Marjetica”. Per quanto riguarda le spese del Bilancio comunale sarà finanziato per il 58,5% l’acquisto di una nuova ambulanza del valore di 131.703,84 per il servizio di Pronto intervento e soccorso istriano ubicato nel Comune di Isola che coprirà, come da accordi, il rimanente delle spese. Approvato infine il Regolamento sulla preservazione, mantenimento e promozione dello sviluppo nei settori agricolo, forestale e dell’entroterra, per armonizzarlo alla nuova direttiva europea in materia.

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