“Un incontro dal quale sono emersi degli spunti interessanti, che nello specifico riguardano la visione dei collegamenti ferroviari con i Balcani occidentali. Una linea alla quale gli studi e le stime che sono state illustrate attribuiscono una significativa potenzialità di sviluppo. Su questo tema è la politica, dal livello europeo fino a quello più periferico, che è chiamata ad assumere delle decisioni sia con un’attività pianificatrice sia con dei progetti pilota per poi indirizzare gli investimenti”. Lo ha detto a Trieste l’assessore regionale alle Infrastrutture dell’FVG, Cristina Amirante, nel corso della tavola rotonda sul tema “Il miglioramento delle connessioni ferroviaria passeggeri tra Italia e Croazia e verso i Balcani occidentali. Sfide e opportunità” organizzata dal Segretariato esecutivo dell’Iniziativa centro europea. Come ha spiegato la rappresentate della Giunta FVG, nello specifico si tratta di dirottare parte del traffico veicolare su quello a rotaia, negli ambiti sia del turismo che del pendolarismo. “Va creato un supporto di servizi tali da annullare i cosiddetti disagi dell’ultimo miglio, che rendono ancora in molti casi più comodo l’uso dell’automobile rispetto al treno. In tal senso – ha aggiunto Cristina Amirante – l’hub di Trieste Airport rappresenta una struttura strategica per l’intermodalità e può dare una risposta funzionale al crescente flusso turistico che riguarda il capoluogo giuliano e non solo”.
L’assessore si è infine soffermata sull’attivazione in via sperimentale, nell’estate del prossimo anno, della linea ferroviaria che unirà Trieste (Opicina) a Fiume. Un collegamento non veloce di tipo transfrontaliero (Italia-Slovenia-Croazia), con una funzione prevalentemente turistica e con la possibilità del trasporto di biciclette, “ma che può in prospettiva fare da breccia per un tipo di offerta più rapida rivolta anche ai pendolari”.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.