Rigassificatore, nucleare: la BEI sostiene la Croazia

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Rigassificatore, nucleare: la BEI sostiene la Croazia

Dal 2001 ad oggi la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha investito complessivamente nei settori chiave dell’economia croata 7,2 miliardi di euro. Nel 2021 il Gruppo BEI ha destinato 760 milioni di euro – 113 milioni direttamente la BEI e ulteriori 647 milioni il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) – al sostegno dell’economia croata. I dati in oggetto sono stati rilevati ieri a Zagabria, nel corso di una colazione di lavoro organizzata dall’istituto finanziario.

Il responsabile del Gruppo BEI in Croazia, Anton Kovačev, ha rilevato che nel 2022 e nel 2023 l’azione dell’istituzione finanziaria dell’Unione europea in Croazia sarà indirizzata principalmente al sostegno del Green deal europeo e alla lotta contro i cambiamenti climatici. In altre parole la BEI finanzierà i progetti tesi a potenziare lo sfruttamento di nuove fonti energetiche, di fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica. La BEI, si ricorda ha già investito 63 milioni di kune nell’Ente elettroenergetico croato (HEP) allo scopo di sostenere il programma d’investimenti di quest’ultima nelle energie rinnovabili. Kovačev ha annunciato ulteriori investimenti nel settore, più correttamente nello sfruttamento dell’idrogeno, ma senza scendere in maggiori dettagli. Interpellato sulla possibilità che le risorse della BEI possano essere indirizzate alla costruzione del secondo blocco della centrale nucleare di Krško, qualora il progetto dovesse essere avviato, il manager ha risposto di sì, ma “attenendosi ai massimi standard di sicurezza”.

Dall’inizio di quest’anno la BEI, alla quale è stato conferito lo status di Banca climatica europea, non finanzia i progetti connessi allo sfruttamento dei combustibili fossili. Tuttavia, in sintonia con la strategia comunitaria tesa a garantire un grado quanto maggiore d’indipendenza energetica dell’Unione europea la BEI si è detta pronta a finanziare la realizzazione di nuovi rigassificatori, sia in Croazia sia negli altri Paesi dell’Ue.

A proposito di terminal per lo stoccaggio dell’energia, Olga Pascenco, addetta in seno alla BEI al settore preposto al finanziamento del settore pubblico in Croazia, ha osservato che esiste un grande potenziale per quanto concerne la realizzazione di strutture per l’immagazzinamento dell’energia. Nell’affermarlo ha fatto riferimento all’idrogeno e ribadito che la BEI è pronta a fornire, per quanto concerne questo genere di progetti, allo Stato e al settore privato consulenze e sostegno tecnico. Olga Pascenco ha parlato anche della necessità di sviluppare i collegamenti ferroviari e marittimi. Per quanto concerne quest’ultimi l’accento è stato posto sui collegamenti tra le isole e la terraferma. Nel caso della ferrovia Olga Pascenco si è soffermata in particolare sui collegamenti tra Fiume e Zagabria, ma anche sull’importanza delle ferrovie urbane.

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