Maxi sequestro di cocaina a Fiume nel 2017 ma reso noto solo oggi

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Maxi sequestro di cocaina a Fiume nel 2017 ma reso noto solo oggi

Ben 478 chilogrammi di cocaina, del valore di circa 70 milioni di euro, probabilmente “appartenenti” alla ‘Ndrangheta calabrese, erano stati sequestrati nel porto di Fiume nel gennaio del 2017, il tutto coperto da un velo di segretezza. Lo scrive il quotidiano Jutarnji list.
L’opinione pubblica non è mai stata informata in merito al sequestro né i dati dei chilogrammi di droga scoperti erano stati inseriti nel database onde tenere segreta l’azione che la Polizia italiana in collaborazione con quelle di Croazia e Slovenia stava portando avanti da più di 4 anni.
L’azione era stata denominata “Makina” ed era stata portata a termine in Italia dove sono state arrestate complessivamente 12 persone (alcune residenti in Calabria).
L’indagine, il cui avvio risale come già detto all’inizio del 2017, è stata diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia. Tutto nasce da una segnalazione delle autorità di un Paese facente parte dell’Europol, relativa all’arrivo nel porto di Fiume, di un container proveniente dal Perù, che, dopo essere transitato in Slovenia, sarebbe dovuto arrivare in Italia attraverso il valico di frontiera di Fernetti, in provincia di Trieste. È stato di fondamentale importanza il ruolo degli agenti dell’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (PNUSKOK) di Fiume che hanno scoperto il container con la droga trovando così 478 chilogrammi di cocaina divisi in 456 panetti, nascosti in un vano ricavato nella struttura di un macchinario per la produzione di laminati e poi termosaldato, per renderlo inaccessibile ad eventuali controlli.
Nel container erano stati lasciati due chili di cocaina, richiudendo perfettamente il vano artificiale, facendo poi arrivare a destinazione il carico, in modo da poter individuare il destinatario finale, una persona residente a Schio, in provincia di Vicenza.
A quel punto si è sviluppata l’attività investigativa diretta ad individuare il gruppo criminale che aveva commissionato l’acquisto dell’ingente partita di droga.

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