RAI. Le Onde Medie vanno riaccese subito

Conferenza stampa a Trieste. Focus sui programmi dedicati alle minoranze

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RAI. Le Onde Medie vanno riaccese subito

Cosa è successo l’11 settembre di quest’anno? Sono state spente le Onde Medie e con ciò la possibilità di ascolto della RAI con i suoi programmi dedicati alle minoranze slovene e italiane di qua e di là dei confini lungo la costa dell’Adriatico orientale. Si dirà per un miglioramento della trasmissione dei programmi radiofonici, che a dire il vero con le onde medie non sono proprio straordinari. Oggi ci sono nuove tecnologie; nella realtà non è così. Nella conferenza stampa, organizzata dalla SLC-CGIL, in accordo con le altre sigle sindacali FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, Assostampa FVG e Ordine dei Giornalisti FVG, è stato spiegato cosa vuol dire oggi spegnere le OM ovvero Onde Medie, antiche, ma non obsolete: significa tornare indietro nell’inclusione culturale delle minoranze presenti al confine di Italia e Slovenia e delle Comunità italiane che popolano l’Adriatico orientale.

Insoddisfacenti le alternative

È stato sottolineato come, al di là del fattore qualitativo della trasmissione in OM, le alternative e modalità di ascolto oggi proposte non sono in grado di soddisfare l’utenza in questione, per età spesso impossibilitata ad accedere a strumenti acquisibili in modo informatico. Inoltre, ha riferito Alessandro Sarti della CGIL, il tempo per mettere a punto i nuovi sistemi tecnologici di trasmissione, i cosiddetti DAB, (Digital Audio Broadcasting ovvero diffusione di audio digitale) non è immediato. Saranno pronti non prima di tre anni. “La tecnologia va usata – ha riferito – per includere le comunità e le minoranze, non per escluderle. La chiusura delle OM è stata improvvisa e senza alcuna annuncio di cosa sarebbe successo. Le Comunità nazionali, in particolare quella slovena sul territorio italiano e quella italiana di Slovenia, Croazia e Montenegro, hanno vissuto questo atto come una sorta di allontanamento dalla loro cultura che lascia sicuramente l’amaro in bocca”.
Un ponte tra esuli e rimasti
“La RAI che aveva contribuito a essere punto di congiunzione tra esuli e rimasti, oggi taglia i ponti. Le OM non avevano bisogno di intese tra Stati; dopo la conversione al DAB ci sarà comunque la necessità di avviare convenzioni e contratti, affinché il nuovo sistema possa essere acquisito anche oltre confine. Il web è un potenziamento, non un’alternativa”, ha sottolineato ancora nel suo intervento Alessandro Sarti. Si tratta comunque, per gli organizzatori della conferenza stampa, di ricondurre la RAI al proprio compito di servizio pubblico, affinché non resti chiusa nei recinti dei confini regionali e anche nazionali, visto che le programmazioni FVG in OM venivano ascoltate fino in Puglia.

«Le lingue tagliate»

La senatrice Tatjana Rojc, presente alla conferenza stampa, ha ricordato il titolo significativo di un libro “Le lingue tagliate”. Ha ricordato l’alto valore culturale e politico dell’ascolto radiofonico pubblico, citando l’art.6 della Costituzione. In conclusione la CGIL ha ribadito le azioni che saranno intraprese nei confronti dei Ministeri interessati e della RAI affinché vengano immediatamente riaccese le Onde Medie. Sarà attesa una risposta degli organi competenti per decidere ulteriori iniziative che potrebbero essere eventualmente prese.

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