Quarnero. In viaggio con la Polizia marittima: prevenire è meglio

Una mattinata tranquilla ed educativa a bordo di un’unità della Polizia marittima. Niente multe, bensì soltanto avvertimenti e «cartellini gialli»

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Quarnero. In viaggio con la Polizia marittima: prevenire è meglio
Controlli regolari. Foto: Goran Žiković

Quella di ieri, venerdì 11 agosto, è una di quelle giornate che vorremmo augurare a tutti noi, soprattutto agli equipaggi della Polizia marittima che nel cuore dell’alta stagione turistica devono tenere gli occhi ben aperti. Una mattinata sul motoscafo della Polizia, assieme al comandante Bruno Mataić, a Predrag Turić e Jure Tolj che compongono l’equipaggio, ci ha fatto conoscere un po’ di cose sul loro ruolo nel garantire un buon livello di sicurezza sul mare. Il mare è indubbiamente la risorsa più importante su cui si basa il turismo che, a sua volta, ricopre un’importanza cruciale per il PIL croato.

Di recente si sono verificati degli incidenti nelle zone tradizionalmente più affollate dai diportisti, anche con conseguenze tragiche. “I mesi di giugno e luglio quest’anno sono stati per noi all’insegna della tranquillità. Come potrete vedere dai dati statistici che abbiamo preparato, le trasgressioni sono in netto calo rispetto allo stesso periodo del 2022. Il livello di sicurezza in generale sembra decisamente buono e noi cerchiamo di dare il nostro contributo”, spiega Bruno Mataić che ci ha portati a compiere un giro di ricognizione, partendo dal porto di Fiume per arrivare a Kraljevica e quindi al ponte di Veglia, prima di tornare passando davanti a Castelmuschio (Omišalj) sull’isola di Veglia. È qui che la pattuglia ha effettuato il secondo intervento della giornata. Del primo ne parleremo in seguito. Non ci sono state sanzioni, solo raccomandazioni e un piccolo rimprovero. L’imbarcazione, in servizio charter, con a bordo cittadini stranieri e croati, sarebbe passata troppo vicino a una boa segnaletica che indicava la presenza di sub nella zona. Per il resto, la barca e l’equipaggio sono risultati in piena regola, con un regolare contratto con l’agenzia che noleggia imbarcazioni da diporto, polizza assicurativa e patente nautica. In questo caso viene richiesta la Categoria B per il comando di navi da diporto. In gergo calcistico, l’arbitro ha estratto il cartellino giallo, senza altre sanzioni.

Bruno Matajić, Predrag Turić e Jure Tolj. Foto Goran Žiković

Lo «scoop» che non c’è
Il primo intervento poteva essere per noi l’occasione per centrare uno scoop, ma la giornata è iniziata senza grosse emozioni. Dei turisti avevano notato sugli scogli in prossimità di Uvala Scott delle ossa in un punto raggiungibile soltanto dal mare. Abbiamo assistito al sopralluogo imprevisto, effettuato da Tolj, uno dei poliziotti, sceso dal motoscafo. Le ossa c’erano davvero, appartenenti a un animale, probabilmente un giovane cerbiatto. Abbiamo abbandonato il “luogo del delitto”, soddisfatti, poliziotti e cronisti, per non dover testimoniare di vicende sgradevoli, di quelle che abbondano, purtroppo, su tutti i media.

Foto Goran Žiković

Trasgressioni in calo
Dopo aver accennato, in modo empirico, al calo del numero di trasgressioni rispetto allo scorso anno, ecco qualche cifra ufficiale. Che sia una questione di presa di coscienza o di una flessione nel segmento del turismo nautico, non tocca a noi cercare delle risposte. In ogni caso, nel giugno del 2022 la Polizia marittima ha registrato 102 casi, mentre quelli dello scorso giugno sono stati 50. Nel mese di luglio di quest’anno siamo arrivati a quota 117, mentre nello stesso periodo dello scorso anno eravamo a 184. Gran parte delle trasgressioni si riferiscono alla violazione dei limiti di velocità entro 300 metri dalla costa. L’unica categoria che segna un aumento è quella delle trasgressioni “amministrative”, più precisamente nell’ambito dell’assicurazione dei natanti.

Foto Goran Žiković

Il radar non perdona
Le nuove tecnologie consentono di coprire una vasta area e quindi di intervenire in tempi brevi qualora si dovessero verificare delle situazioni problematiche. Sullo schermo appare tutto ciò che si trova in superficie, da una grande nave a uno stormo di uccelli. Ovviamente, si possono notare motoscafi, barche, canotti, SUP e ogni altro oggetto fermo o in movimento. Tutto sommato, c’era poco traffico nel Quarnero nell’area coperta dall’unità della Polizia e, quindi, pochi motivi per intervenire. “Circolano molte imbarcazioni noleggiate e, generalmente, chi si mette al comando di una barca ha la patente, ma capita spesso che manchi di esperienza e di un bagaglio formativo per affrontare in piena sicurezza una vacanza. L’imbarcazione deve essere assicurata, deve avere a bordo tutte le attrezzature richieste, ma alla fine è necessario disporre di nozioni per mettere in pratica un ruolo di responsabilità. Nei mesi estivi dobbiamo intervenire soprattutto quando le imbarcazioni si muovono entro i 300 metri dalla costa. Allo stesso tempo, dobbiamo richiamare i bagnanti e chi si avventura con i SUP o i canotti oltre i 100 metri dalle spiagge”. Ci sarebbero delle sanzioni anche per i bagnanti e per tutti quelli che si allontanano dalla costa, ma in questi casi ci si limita ai “cartellini gialli”. I Jet ski, o moto d’acqua, fanno parte delle attrazioni adrenaliniche accessibili a tutti. Sarebbe richiesta anche la patente “B” che i noleggiatori non sempre richiedono. “Quando fermiamo le moto d’acqua, e lo facciamo quando chi le guida non la fa seguendo le regole, controlliamo i documenti. Per chi affitta senza richiedere la patente, ci sono 400 euro di multa, molto di più se si tratta di una persona fisica. Per il “centauro” si va oltre i 500 euro. Chi intende provare l’ebbrezza senza patente, il prezzo di 50 euro per un quarto d’ora può salire notevolmente.
Le multe sono elevate, ma una volta colti in flagrante, con le mani nel sacco, il 90 per cento paga la multa. Già da tempo, oltre che con il contante, i peccati si possono espiare con le carte di credito e bancomat in quanto ogni unità della Polizia marittima dispone del terminale POS. “Il nostro compito è principalmente quello di prevenire, non di fare cassa. Cerchiamo di indicare ai naviganti quello che è il comportamento corretto, ma ci sono quei casi in cui è indispensabile passare alle sanzioni”.

Foto Goran Žiković

Il Quarnero è speciale, nel bene e nel male
Per i diportisti, per i velisti meno esperti, il Quarnero è un’incognita. Chi se ne rende conto sa come mettersi al riparo dai rischi. Per i velisti della domenica e per chi affronta il mare in barca senza conoscere le specificità del mare che bagna la nostra costa e le isole, i guai sono dietro l’angolo. Lo conferma Bruno Mataić: “Dalle nostre parti il tempo può cambiare in tempi brevissimi, il vento cresce di intensità e cambia direzione e i ‘neverini’ sono una consuetudine di cui molti non si rendono conto”.

Incontri strani
La Polizia, come la Capitaneria, viene chiamata ad affrontare situazioni di emergenza, salvataggi e ricerche in mare. Ci sarebbero storie drammatiche da raccontare, ma queste le leggiamo sui media. Fortunatamente, c’è anche qualche motivo per sorridere. Era stata segnalata la presenza di uno squalo e all’arrivo della vedetta ciò che i poliziotti hanno potuto vedere altro non era che un cervo, oppure, come abbiamo concluso, un pescecane con una compagna infedele.

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