Lo scorso mese di aprile i pensionati hanno ricevuto quiescenze maggiorate del 4,19% grazie all’adeguamento di gennaio basato sull’aumento dei prezzi al consumo e degli stipendi. Tuttavia, nella realtà l’aumento è del 4,16% poiché il valore attuale della pensione non è calcolato su quattro, ma su due decimali, secondo quanto riportato dal sito Mirovina.hr.

Così, per la prima volta la pensione media ha superato i 500 euro e ora ammonta a 513 euro per tutti i 1.227.689 beneficiari, inclusi quelli con regolamenti speciali. Il valore della pensione per ogni anno di anzianità lavorativa è di 12,26 euro.

Se confrontata con marzo, la pensione media è aumentata di 18 euro. Di conseguenza, la quota della pensione rispetto al salario medio è aumentata dal 44,9% al 46,3%. Questo rappresenta la percentuale più alta della pensione media sul salario medio negli ultimi otto anni. Tuttavia, non ci si dovrebbe aspettare che rimanga tale. Il salario medio di febbraio è di 1.248 euro, come mostrano i dati dell’Istituto nazionale di statistica. Lo stipendio medio di marzo probabilmente sarà maggiore a causa dell’aumento dei salari nei servizi pubblici e statali, il che significa che in realtà la quota della pensione sul salario medio è inferiore a quella menzionata. I dati ufficiali chiariranno la situazione solo a maggio.

Inoltre, l’aumento di 18 euro è stato “eroso” dall’inflazione. Infatti, dal 1° gennaio, le pensioni sono state adeguate in base alle variazioni degli indici dei prezzi e dei salari nella seconda metà dell’anno precedente, rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Considerato che il pagamento avviene in aprile, ai pensionati questo adeguamento arriva con nove mesi di ritardo. Questa è la ragione per cui i pensionati chiedono che le pensioni siano adeguatamente armonizzate tre o quattro volte all’anno.