Pasqua. Il Papa: «L’ora più buia, ma c’è speranza»

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Pasqua. Il Papa: «L’ora più buia, ma c’è speranza»

“Stanotte conquistiamo il diritto alla speranza, che non ci sarà tolto”. Il Papa, in una Basilica di San Pietro deserta per l’emergenza coronavirus, celebra la Veglia Pasquale, vigilia della Pasqua di resurrezione. Nell’omelia, il Pontefice paragona i sentimenti che stiamo vivendo nel dramma della pandemia a quelli delle donne davanti alla tomba di Cristo: “Come noi, avevano negli occhi il dramma della sofferenza, di una tragedia inattesa accaduta troppo in fretta. Avevano visto la morte e avevano la morte nel cuore. Al dolore si accompagnava la paura: avrebbero fatto anche loro la stessa fine del Maestro? E poi i timori per il futuro, tutto da ricostruire. La memoria ferita, la speranza soffocata. Per loro era l’ora più buia, come per noi”.
Il parallelo serve a Bergoglio per infondere coraggio ai fedeli di tutto il mondo: “In questa situazione le donne non si lasciano paralizzare. Non cedono alle forze oscure del lamento e del rimpianto, non si rinchiudono nel pessimismo, non fuggono dalla realtà. Compiono qualcosa di semplice e straordinario: nelle loro case preparano i profumi per il corpo di Gesù. Non rinunciano all’amore: nel buio del cuore accendono la misericordia. Gesù, come seme nella terra, stava per far germogliare nel mondo una vita nuova; e le donne, con la preghiera e l’amore, aiutavano la speranza a sbocciare”.

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